Quali sono i sintomi di una ischemia

Terapia

Anche se i sintomi di un attacco ischemico transitorio (TIA) si risolvono in pochi minuti o ore, senza alcuna cura specifica, è necessaria una terapia per prevenire un altro TIA o un ictus. Gli specialisti informeranno il malato sulle cure disponibili e sui loro possibili rischi e benefici tenendo conto anche dell'età e dello stato di salute generale del paziente. In alcuni casi potrebbe essere consigliato anche l'intervento chirurgico. In ogni caso il malato sarà informato dell'importanza di seguire uno stile di vita sano e, laddove necessario, di assumere una terapia farmacologica che intervenga sulle cause che hanno scatenato il TIA.

Cambiamento dello stile di vita

Le modifiche dello stile di vita che contribuiscono a ridurre la probabilità di avere un ictus dopo un TIA includono:

  • alimentazione sana, di solito sono raccomandati cibi con un basso contenuto di grassi saturi e di sale e un maggiore consumo di fibre, frutta e verdura fresche
  • esercizio fisico regolare, alla maggior parte delle persone sono consigliati almeno 150 minuti di attività aerobica di moderata intensità, ogni settimana
  • smettere di fumare, abbandonare il fumo può ridurre in modo significativo il rischio di avere un ictus in futuro
  • riduzione dell'alcol, limitarne il consumo e non superare le quantità indicate nelle linee guida scientifiche

Farmaci

Oltre ai cambiamenti nello stile di vita, la maggior parte delle persone colpite da un TIA ha bisogno di prendere uno o più farmaci ogni giorno per un periodo di tempo indeterminato, per ridurre la probabilità di avere un ictus o un altro TIA. Tra i principali farmaci utilizzati:

Antipiastrinici
I farmaci antipiastrinici agiscono riducendo la capacità delle piastrine di aggregarsi le une alle altre formando coaguli. Se una persona ha avuto un TIA, è probabile che le venga prescritto un antiaggregante piastrinico. I due farmaci più comunemente prescritti in questi casi sono l'aspirina e il clopidogrel. L'aspirina, a volte, può essere presa insieme ad un altro farmaco antiaggregante chiamato dipiridamolo perché l'associazione risulta essere più efficace della somministrazione separata. Tra i principali effetti collaterali c’è l'aumentato rischio di sanguinamento.

Anticoagulanti
I farmaci anticoagulanti aiutano a prevenire la formazione di coaguli e come tali sono di solito prescritti a pazienti che hanno avuto un TIA in conseguenza della fibrillazione atriale, in cui il cuore batte in modo irregolare. Warfarin, rivaroxaban, dabigatran e apixaban sono esempi di medicinali anticoagulanti prescritti ad alcune persone che hanno avuto un TIA. Un effetto collaterale comune a tutti gli anticoagulanti è il rischio di sanguinamento causato dalla riduzione della capacità del sangue di coagulare. In genere è necessaria l'esecuzione di regolari esami del sangue durante l'assunzione di warfarin per consentire al medico curante di verificare se la dose sia troppo alta o troppo bassa. Rivaroxaban, Dabigatran e Apixaban sono i nuovi anticoagulanti orali (NAO).

Antiipertensivi
La pressione arteriosa elevata (ipertensione) aumenta in modo significativo il rischio di avere un TIA o un ictus.

Tra i farmaci che aiutano a controllare la pressione arteriosa:

  • diuretici tiazidici
  • inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE)
  • calcio-antagonisti
  • beta-bloccanti

Sarà il medico curante a consigliare l'antipertensivo o la combinazione di farmaci più adatta per il paziente.

Statine
Se il paziente ha un livello di colesterolo nel sangue elevato, potrebbe essergli prescritto un tipo di farmaco denominato statina. Le statine riducono il colesterolo nel sangue bloccando l'enzima del fegato che lo produce. Possono anche contribuire a diminuire il rischio di un ictus, indipendentemente dal livello di colesterolo, perché hanno un effetto di stabilizzazione della placca. È possibile, quindi, prescrivere una statina anche se il livello di colesterolo non è particolarmente elevato. Esempi di statine spesso prescritte a persone che hanno avuto un TIA includono: atorvastatina, simvastatina e rosuvastatina.

Chirurgia

In alcuni casi, a seguito di un TIA, se l'ecografia dimostra la presenza di restringimenti od ostruzioni delle carotidi, può essere indicato un intervento chirurgico chiamato endoarteriectomia carotidea. Si tratta di un'operazione che prevede la rimozione di parte del rivestimento della arteria carotidea insieme al materiale di deposito accumulato nel tempo che ostruisce il passaggio del sangue (placca aterosclerotica). In queste situazioni, l'intervento di endoarteriectomia carotidea riduce significativamente il rischio che possano verificarsi nuovamente altri TIA o un ictus.

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  4. Ischemia cerebrale (ictus)

Il termine ictus include un gruppo eterogeneo di patologie caratterizzate da improvvisa insufficienza di afflusso sanguigno ad un’area del cervello; si tratta di una grave condizione medica che può risultare potenzialmente mortale se non si interviene tempestivamente. Gli ictus possono essere divisi in:

  • ischemici, derivanti da trombosi o embolia;
  • emorragici, dovuti a rottura vascolare.

Ictus ischemici con sintomi transitori, che si risolvono spontaneamente entro le successive 24 ore e non presentano evidenza di infarto cerebrale acuto vengono invece definiti come attacco ischemico transitorio (TIA). 

I sintomi si verificano all’improvviso e sono piuttosto variabili; in generale i pazienti colpiti da ictus subiscono una perdita di funzioni cerebrali più o meno grave, dovuta dalla necrosi di una parte del cervello. Alcuni segnali di pericolo possono essere: violenti ed anomali mal di testa, afasia e difficoltà a deglutire, alterazione della vista, debolezza, difficoltà a camminare o movimenti scoordinati, formicolii ed intorpidimenti, perdita di equilibrio, svenimento o vertigini.

Prevenzione

Esistono diversi fattori che possono predisporre all’insorgenza di un ictus, ed essi si distinguono in fattori di rischio potenzialmente modificabili e fattori di rischio non modificabili. Con l’avanzare dell’età aumentano le probabilità di essere colpiti da un’ischemia cerebrale. Tuttavia, vi sono alcune condizioni a cui è possibile porre rimedio attraverso una terapia farmacologica o un cambiamento degli stili di vita; esse includono:

  • ipertensione arteriosa o pressione alta;
  • aterosclerosi;
  • ipercolesterolemia o colesterolo alto;
  • diabete;
  • sovrappeso e obesità;
  • malattie cardiovascolari e aritmie cardiache;
  • vizio del fumo;
  • abuso di alcool;
  • uso di droghe;
  • stile di vita sedentario.

Diagnosi

L’ictus è caratterizzato da episodi ad insorgenza improvvisa, le cui manifestazioni devono essere diagnosticate in maniera immediata per poter agire tempestivamente prima che la situazione del paziente si aggravi. In genere l’iter diagnostico prevede:

  • esame obiettivo volto a riconoscere i sintomi;
  • valutazione dell’anamnesi ed identificazione dei fattori di rischio;
  • esami del sangue;
  • test strumentali, quali TAC, risonanza magnetica, ecografia, indispensabili per stabilire le cause scatenanti, definire il tipo di ischemia e identificare l’area del cervello colpita.

Cura

Il trattamento dell’ischemia dipende da una serie di fattori diversi come la gravità della situazione, l’area del cervello colpita, il tipo di ictus o le cause scatenanti. Identificare il tipo di ictus è fondamentale per definire una terapia: l’ictus ischemico, infatti, necessita di cure volte a ripristinare il flusso sanguigno, mentre per l’ictus emorragico bisogna bloccare l’emorragia e ridurre la pressione intracranica.

Nel caso di ictus ischemici, ed in alcuni casi selezionati, è possibile procedere con terapia trombolitica endovenosa volta ad eliminare l’ostruzione, fluidificare il sangue e ristabilire il flusso. Un’altra opzione terapeutica invasiva è rappresentata dalla trombectomia meccanica di un trombo o di un embolo, eseguita con un particolare dispositivo per via intrarteriosa, anch’essa con lo scopo di ripristinare il circolo dei vasi cerebrali. Nel caso di ictus emorragici, invece, si effettua un intervento di craniotomia per rimuovere l’ematoma e riparare le arterie danneggiate.

Per i pazienti colpiti da ictus, inoltre, è fondamentale seguire un processo di riabilitazione per il massimo recupero delle funzioni cerebrali, motorie e il ristabilimento della coordinazione; senza riabilitazione in molti casi non sarebbe possibile riprendere una vita autonoma, determinando diversi gradi di invalidità permanente.

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Come capire se si ha avuto un'ischemia?

Intorpidimento o paralisi temporanea di un lato del corpo, che interessa volto, braccia e gambe (emiparesi). Diminuzione della sensibilità (ipoestesia). Disturbo visivo con visione doppia (adiplopia), offuscata o cecità. Difficoltà a muoversi, perdita di equilibrio, incoordinazione, vertigini.

A cosa è dovuta l'ischemia?

L'attacco ischemico si verifica in genere quando un coagulo di sangue (trombo), ostruisce una delle arterie che portano il sangue al cervello, interrompendo l'approvvigionamento di ossigeno e nutrimento delle cellule cerebrali dell'area colpita.

Cosa fare per evitare ischemia?

Ictus cerebrale: come prevenirlo.
Prevenire è meglio che curare. ... .
Non fumare. ... .
Praticare attività fisica e sportiva. ... .
Controllare il peso corporeo. ... .
Limitare il consumo di alcolici. ... .
Correggere l'alimentazione. ... .
Limitare il sale nella dieta. ... .
Controllare la pressione arteriosa..

Cosa fare in caso di sospetta ischemia?

Che fare in caso di attacco ischemico transitorio? Quando compaiono i sintomi iniziali dell'attacco ischemico transitorio, bisogna chiamare subito il numero dell'emergenza che provvede al trasferimento in ospedale, preferibilmente in reparti dedicati, le cosiddette stroke unit.