Perchè fanno male le orecchie in aereo

Il corpo umano è una macchina perfetta, ma estremamente delicata, per cui risente facilmente di ogni minima variazione nelle condizioni dell’ambiente in cui si trova. Perché fanno male le orecchie quando l’aereo decolla o atterra?

Per poter respirare all’interno di un aeroplano che viaggia ad alta quota, la cabina passeggeri è “pressurizzata”, cioè riempita costantemente d’aria della giusta densità e temperatura per permettere lo svolgimento regolare delle funzioni respiratorie. In fase di decollo, invece, nel velivolo la pressione atmosferica è uguale a quella naturale e questa condizione viene gradatamente ripristinata anche quando si sta per atterrare: le orecchie risentono molto di questo disequilibrio e non riescono a reagire subito allo sbalzo.

Nelle trombe di Eustachio, infatti, può crearsi una depressione che fa ritrarre il timpano: in questo caso, ci sembra di sentire tutto ovattato e non di rado avvertiamo anche un senso di fastidio o di dolore.

Per evitare questo inconveniente, gli esperti consigliano di masticare un chewing gum: questo trucco permette alle tube del canale uditivo di aprirsi e chiudersi facendo passare l’aria dentro e fuori l’orecchio medio, in modo da compensare la differenza di pressione con l’esterno.

In caso di dolore, basta prendere del paracetamolo in attesa della risoluzione naturale del problema che avviene al massimo qualche ora dopo l’atterraggio.

Oggi hai imparato perché fanno male le orecchie quando l’aereo decolla o atterra!

2. Re: Mal d'orecchi in aereo.

12 anni fa

userei al momento dell'atterraggio uno spay nasale decongestionante, con un vasocostrittore tipo fenilefrina o analogo, in modo che abbia le narici libere. Immagino tua moglie sappia che dovrebbe prendere fiato poi delicatamente soffiare tenedosi tappato il naso, più volte ma piano, con una certa continuità.

Come dice stefano69, aiuta succhiare qualcosa e deglutire quindi, l'importante è che la cosa avvenga per diverso tempo, quindi più della durata d'una caramella. Ottimo il chupachupa o il chewingum

Altra cosa è muovere la mandibola, sbadigliando e spostandola un pò a dx e sx. Il problema come dici è equalizzare la pressione dentro/fuori, e quelle manovre servono a quello. Magari se si abitua a farle con calma prima del volo, poi al momento del dolore riesce a farle bene e lo stesso.

Se il viaggio è lungo è particolarmente importante che beva liquidi, in modo che non si secchino (e quindi irritino) le mucose del rinofaringe (parte alta della gola, per intenderci). una cosa da non fare è abbandonarsi al male, magari piegando la testa in basso, ma cercare di stare comunque seduta dritta. Altro, non saprei !

Perchè fanno male le orecchie in aereo

Quante volte vi sarà capitato di soffrire di mal d’orecchio dopo un volo in aereo??
Il mal d’orecchio in aereo, noto anche col termine di otite barotraumatica, è un fenomeno molto
comune durante il decollo e soprattutto all’atterraggio, sono situazioni il più delle volte benigne,
ne possono soffrire numerose persone sia adulti che bambini.
E’ causato da una differenza di pressione repentina che si instaura tra le strutture interne
dell’orecchio ( in particolare l’orecchio medio) e l’ambiente esterno.

L’orecchio medio

E’ una cavità posta all’interno dell’osso temporale la cui funzione è quella di amplificare le onde
sonore e trasmetterle all’orecchio interno.
E’ delimitato esternamente dalla membrana timpanica che lo separa dall’orecchio esterno e
posteriormente dall’orecchio interno, che contiene la coclea e l’apparato vestibolare.
Nell’orecchio medio è presente la catena degli ossicini martello, incudine e staffa, che
trasferiscono le vibrazioni del timpano ai liquidi dell’orecchio interno sotto forma di onda sonora.
Fisiologicamente l’orecchio medio contiene aria, ha una sua pressione interna che è normalmente
uguale a quella atmosferica, è connesso con il rinofaringe, porzione posteriore del naso, tramite
la tuba di Eustachio, un condotto virtuale a riposo, che in particolari condizioni si apre
permettendo il passaggio di aria dal cavo orale all’orecchio medio, andando così
ad eguagliare la pressione interna con quella ambientale.
Oltre la funzione aerodinamica, la tuba permette il corretto deflusso del muco normalmente
presente sulla mucosa tubarica, evita inoltre il passaggio di agenti patogeni dal faringe, impedisce
ai normali rumori del corpo (respiro, voce, battiti del cuore, deglutizione) di andare a battere
direttamente sul timpano.
E’ un condotto lungo circa 35-45 mm nell’adulto, si divide in una parte ossea e una cartilaginea, nel
bambino la tuba è più corta e di diametro minore.
La tuba di Eustachio si apre con gli atti deglutitori, con la masticazione, con gli sbadigli e anche
attraverso la manovra di Valsalva o manovra di compensazione, che consiste nel tapparsi il naso,
tenere la bocca chiusa e spingere l’aria nella porzione posteriore della gola determinando
l’ingresso di aria ad alta pressione nell’orecchio medio.
La sua apertura avviene mediante la contrazione dei muscoli peristafilini ( muscolo tensore ed
elevatore del palato).

Fattori predisponenti il barotrauma

In caso di otite barotraumatica le tube di Eustachio non riescono a compensare un cambiamento
repentino tra la pressione dell’orecchio e la pressione atmosferica, pertanto tale squilibrio
pressorio che viene a crearsi mette in tensione la membrana timpanica, retraendola e rendendola
meno efficiente nella trasmissione dei suoni .
Nel caso dei voli aerei il cambiamento di pressione è dovuto alla brusca variazione di quota, sia in
salita che in discesa.
Ci possono essere delle condizioni predisponenti quali infiammazioni a carico dell’orecchio,
sinusiti, raffreddori, allergie nasali, nelle quali le tube di Eustachio non riescono ad aprirsi
adeguatamente per compensare la variazione di pressione.
Altri fattori scatenanti possono essere: le escursioni in montagna o le immersioni subacquee, otite
o altre infezioni dell’orecchio, lesioni del timpano, la presenza di una deglutizione atipica, nella
quale vengono reclutati gruppi muscolari sbagliati durante la deglutizione e possono variare le
pressioni nel rinofaringe, patologie nasali come deviazioni del setto, poliposi, presenza di adenoidi,
riniti allergiche, virali e batteriche.
Questa condizione può interessare con maggior frequenza anche neonati e bambini, perché in
questa tipologia di pazienti la tuba di Eustachio ha un diametro inferiore rispetto a quella
dell’adulto ed è più corta e, di conseguenza può bloccarsi con maggior facilità.

I sintomi più frequenti sono:

dolore alle orecchie o otodinia, è il primo segnale
ovattamento monolaterale o bilaterale o sensazione di orecchio tappato
acufeni, ronzii o fischi
calo dell’udito o ipoacusia

Complicanze

  • Otiti
  • Rottura della membrana timpanica
  • Febbre
  • Perdita dell’udito
  • Dolore ricorrente
  • Vertigini ricorrenti
  • Sanguinamento dalle orecchie o otorragia.

Come si diagnostica?

La diagnosi si basa inizialmente sulla raccolta anamnestica della sintomatologia, se il dolore o il
calo dell’udito sono scaturiti dopo un volo aereo, si dovrebbe sospettare un barotrauma.
La conferma diagnostica si ha attraverso una visita otorinolaringoiatrica con esame otoscopico
che evidenzia una velatura o una retrazione della membrana timpanica, può individuare anche la
presenza di un versamento retrotimpanico.
Tra gli esami strumentali, l’esame audiometrico dimostra la presenza di un deficit uditivo di tipo
trasmissivo, di lieve-media entità e l’esame impedenzometrico con timpanogramma spostato sui
valori negativi o di tipo C, indicativo di una disfunzione della tuba.
Per escludere la presenza di un otite o di una perforazione della membrana timpanica è necessario
sottoporsi a visita specialistica.

Come prevenirla?

Bisogna adottare dei semplici accorgimenti quali:
masticare una gomma o succhiare una caramella, sbadigliare e bere a piccole dosi, in modo da
favorire l’apertura e la chiusura della tuba di Eustachio, così da pareggiare i livelli pressori.
Se il paziente è affetto da rinite è opportuno assumere dei decongestionanti nasali in spray prima
del volo, circa un ora-30 minuti prima, è consigliato rinviare il volo aereo in caso di raffreddori
importanti o otiti acute.
Si può effettuare la manovra di Edmonds consistente nello sporgere la mandibola in avanti
e farla scivolare e contorcere in avanti e indietro, da un lato all’altro, la manovra di Valsalva
(descritta precedentemente) , la manovra di Toynbee consistente nel chiudere le narici, bere un
sorso d’acqua e deglutire, la manovra di Lowery e cioè deglutizione col naso chiuso.
Nel caso di bambini molto piccoli è opportuno l’uso del ciuccio.
Si può anche utilizzare un dispositivo a palloncino ( Otovent) che viene fatto gonfiare con una
narice .

Come si cura?

L’evoluzione del disturbo avviene in genere spontaneamente verso la risoluzione in pochi giorni.
Il trattamento può essere sintomatico, mirato a risolvere il dolore e l’infiammazione
somministrando analgesici e antinfiammatori o gocce otologiche ad azione antalgica, antibiotici o
cortisonici in caso di flogosi e antistaminici per ridurre la produzione di muco.
La perdita di udito è quasi sempre temporanea.
E’opportuno rivolgersi allo specialista qualora la sintomatologia non dovesse risolversi
autonomamente nell’arco di pochi giorni.

Perché in aereo fanno male le orecchie?

Perché le nostre orecchie possono fare molto male in aereo? Ecco il motivo. Tra le possibili cause del mal d'orecchi a bordo vi è l'abbassamento della pressione atmosferica degli aerei di linea.

Come non soffrire l'aereo?

Consumate un pasto leggero prima di partire, volare a stomaco vuoto rispetto alle convinzioni dell'immaginario collettivo, non aiuta a combattere il mal d'aria in aereo. Scegliete un posto vicino al finestrino e provate a fissare un punto all'orizzonte in modo da dare una distrazione fissa al cervello.

Come prevenire il barotrauma?

Per prevenire i barotraumi, i sommozzatori e le persone che viaggiano molto in aereo devono avere un tubo Eustachio che funzioni correttamente, oltre ad essere in grado di "stappare" le orecchie con esercizi di deglutizione, sbadigli o autoinsufflazioni.

Cosa si prova quando l'aereo decolla?

Ad esempio, in fase di decollo c'è una grandissima accelerazione dell'aereo – chiaramente percepita – ma in seguito l'aereo continua a salire a velocità costante. Questa diversità di accelerazione può essere percepita come una difficoltà del velivolo.