301 Tu ami tutte le cose esistenti, e nulla disprezzi di quanto hai creato; se tu avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata.
Come potrebbe sussistere una cosa se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita (Sap 11,24-26). 311 Infatti Dio onnipotente..., essendo supremamente buono, non permetterebbe mai che un qualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente e buono da trarre dal male stesso il bene.[1] 284 295 364 1013 1036 1037 Accetta con benevolenza, o Signore, l'offerta che ti presentiamo noi tuoi
ministri e tutta la tua famiglia: disponi nella tua pace i nostri giorni, salvaci dalla dannazione eterna, e accoglici nel gregge degli eletti.[4] 1703 2244 Le società che ignorano questa ispirazione o la rifiutano in nome della loro indipendenza in rapporto a Dio, sono spinte a cercare in se stesse oppure a mutuare da una ideologia i loro riferimenti e il loro fine e, non tollerando che sia affermato un criterio oggettivo del bene e del male, si arrogano sull'uomo e sul suo destino un potere assoluto, dichiarato o non apertamente
ammesso, come dimostra la storia. [7] [1] SANT'AGOSTINO, Enchiridion de fide, spe et caritate, 11, 3. Cosa dice la Chiesa sul destino?Dopo averla creata, Dio non abbandona a se stessa la sua creatura. Non le dona soltanto di essere e di esistere: la conserva in ogni istante nell'essere, le dà la facoltà di agire e la conduce al suo termine.
Quale religione crede nel destino?Nell'Islam e nel mondo anglosassone
La parola "Kismet" (raro, "Kismat") deriva dal termine arabo "qismah" ed è entrata nell'uso inglese tramite la parola turca "qismet" che significa sia "la volontà di Allah" sia "parte assegnata dal fato".
Cosa vuol dire credere nel destino?Accettare la responsabilità delle proprie scelte: mettersi in gioco e recuperare un senso di padronanza rispetto agli accadimenti quotidiani: attribuire responsabilità infatti al resto del mondo per le circostanze in cui ci si trova, comporta la rinuncia al potere che è in se stessi di migliorare la situazione.
Qual è la volontà di Dio?Allora fare la volontà di Dio significa aprire le orecchie e tutto il nostro essere, è capire cosa risiede nel nostro cuore come Desiderio profondo e vero e seguire tale Desiderio.
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