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Oltre al digiuno stesso, anche i giorni di preparazione e il periodo di ritorno all'alimentazione contribuiscono alla buona riuscita di un digiuno terapeutico. Infatti, dopo il digiuno la tentazione di abbuffarsi è forte. Chi si attiene alle quattro fasi del digiuno avrà meno difficoltà.
Giorni di preparazioneDigiunare provoca stress fisico e mentale. È quindi importante preparare il corpo alla rinuncia di cibo con un giorno di scarico – a seconda della durata della cura anche con più giorni. Si inizia quindi con la versione light del digiuno. «Digiuno light»Durante il giorno di preparazione si prevede un menu composto da alimenti facilmente digeribili e
ricchi di fibre, come verdure, riso, patate, frutta e yogurt naturale. I pasti ricchi di calorie e di grassi come la carne e il pesce sono ancora permessi, ma soltanto in piccole quantità. Già adesso conviene rinunciare completamente agli alimenti salati, ai dolci, agli alcolici, alla nicotina e al caffè. Nel periodo di preparazione è inoltre importante
bere 3-4 litri di acqua o di tè non zuccherato. Evacuazione intestinaleMolti preferiscono un’evacuazione intestinale prima di iniziare perché facilita il digiuno. Infatti, un effetto collaterale di un apparato digerente vuoto è una minore sensazione di fame. Lassatvi popolari sono per esempio il sale di Glauber o il classico clistere. Digiuno: rinuncia al cibo solidoLa rinuncia al cibo solido provoca vari processi nel nostro corpo. Poiché il corpo necessita di meno energia per la digestione, ne rimane di più per l’eliminazione delle scorie e per il sistema di riciclaggio delle
cellule. Questa procedura, chiamata «autofagia», inizia senza cibo solido dopo 14-16 ore ed è uno dei processi più importanti nel nostro corpo per pulire e disintossicare le cellule. Per questa «tortura» il corpo ricava ulteriore energia dallo zucchero. Quando questo non è più disponibile, passa ai cuscinetti di grasso. Per continuare a essere rifornito di sufficienti sostanze nutritive, durante il periodo di digiuno il corpo necessita di molto liquidi. Le bevande adatte sono l’acqua, i succhi di frutta e di verdura o le tisane alla frutta. Interruzione del digiuno: ritorno alla normalitàIl periodo di rinuncia è passato. Adesso con «l’interruzione del digiuno» si riporta il corpo con cautela allo stato della normalità. La funzione digestiva deve di nuovo essere messa in moto e i succhi gastrici devono nuovamente essere
prodotti. Di regola questo processo dura 3-4 giorni. Come primo apporto di cibo si presta molto bene una mela. Importante: masticare bene e soprattutto mangiare lentamente. Per l’ulteriore periodo di transizione è molto indicato un pasto leggero, povero di grassi consumato in piccole porzioni. Le calorie dovrebbero essere aumentate man mano, per evitare l'effetto yo-yo. Quando si torna alla normalità dopo il digiuno, conviene naturalmente continuare ad alimentarsi in modo consapevole e
sano. L'alternativa dolce: il digiuno a intervalliPer chi non desidera rinunciare completamente al cibo o desidera semplificare l’inizio del processo, c’è un’alternativa soft: il digiuno a intervalli. In questo metodo è determinante il momento in cui si mangia. Il vantaggio: il digiuno a intermittenza è naturale per il nostro corpo. Cosa succede dopo 72 ore di digiuno?Fung, fautore del digiuno intermittente, è in disaccordo e sostiene che in 72 ore si possono perdere 1.5 kg di grasso. Per questa ragione, raccomanda alle persone con un indice di massa corporea inferiore a 20, che il digiuno potrebbe metterli a rischio di malnutrizione.
Cosa mangiare dopo un digiuno per non ingrassare?Riso semintegrale a pranzo con verdure crude e cotte con olio e tamari o limone; pesce al vapore (100 gr) e un paio di volte uovo alla coque. Verdure crude o cotte a cena, anche in minestra. Negli ultimi due giorni della seconda settimana dopo il digiuno, introdurre un po' di legumi ben cotti.
Cosa mangiare quando si interrompe il digiuno?In genere il digiuno viene interrotto con l'assunzione di una piccola porzione di succo di frutta (acida, come ad esempio arance, pompelmi ecc), in quanto questa stimola l'organismo a continuare il processo di detossificazione, e fornisce all'organismo energia, minerali e vitamine facilmente assimilabili (la frutta è ...
Quanti giorni di digiuno per disintossicarsi?Un digiuno di 1-2 giorni aiuta l'organismo ad eliminare le tossine, I diabetici non devono mai digiunare (tranne sotto strettissimo controllo medico), ed allo stesso modo coloro che hanno problemi di ipoglicemia.
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