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Qual è la vera bresaola artigianale e in che cosa è diversa da quella industriale?Nella serata di giovedì 6 aprile, la trasmissione Mi Manda Raitre ha riportato sulle luci della ribalta un problema che ciclicamente salta fuori: la provenienza delle carni con cui le industrie fanno i loro prodotti. In particolare ci si è soffermati su una delle eccellenze riconosciute all’Italia: la bresaola della Valtellina. Per andare a fondo su questo tema, abbiamo sentito Simone Ferraro, un artigiano valtellinese che da anni produce una bresaola di altissima qualità, senza l’utilizzo di conservanti e di nitrati, secondo la vera ricetta della tradizione.
Un’associazione vincente e riconoscibile in tutto il mondo. Perfettamente rotonda, dal color rosso vivo, senza un filo di grasso e da sempre simbolo di tradizione e unicità. Un salume che, dal 1996, è garantito dal marchio comunitario IGP, utilizzato esclusivamente dai produttori certificati della provincia di Sondrio. E poi ci sono i numeri che sono sorprendenti: una produzione che si aggira intorno alle 13.000 tonnellate all’anno; l’esportazione, invece, ammonta addirittura a circa 8.000 tonnellate. I segreti della migliore bresaola della Valtellina sono innumerevoli e la lavorazione è targata, ovviamente, made in Italy. Il clima fresco della valle rende questa carne un prodotto tipico inimitabile. Ma non solo: il fascino di questo salume di elevata qualità, realizzato con i tagli migliori della coscia del manzo, consiste anche nella sua trasformazione, dal momento che le fasi di lavorazione devono seguire regole precise e veri e propri rituali che garantiscono l’autenticità del prodotto. Bresaola della Valtellina: come viene fatta?La bresaola (quella vera, originale, non quella fatta con la carne di zebù…) viene fatta con diversi tagli della coscia del vitellone (un bovino entro i 24 mesi di età): sottofesa, noce, magatello e punta d’anca. Il taglio più pregiato è certamente quello della punta d’anca, dalla tipica forma “a goccia”. La bresaola viene ottenuta con una lavorazione che prevede salatura, essicazione e stagionatura della carne mista ad aromi e spezie. Generalmente la carne viene salata e insaporita a secco e messa in salamoia per un paio di settimane, dopo le quali viene pulita e insaccata in budelli naturali o artificiali. Alcuni artigiani dalla lunga tradizione valtellinese hanno un segreto per rendere la bresaola ancora più gustosa: il processo di salatura e insaporimento con le spezie viene arricchito con dei particolari “massaggi” della carne, che amplificano l’assorbimento dei sapori. Dopo l’asciugamento, si procede con la fase di stagionatura, che generalmente dura per un paio di mesi. La stagionatura rende la bresaola più digeribile e leggera, oltre che favorirne la conservazione. La bresaola valtellinese è un prodotto unico e inimitabile perché (oltre ad avere segreti e trucchi tramandati di generazione in generazione) in questa particolare regione la fase di stagionatura avviene in locali climatizzati, che ben si sposano con il clima del territorio. Proprietà e benefici della migliore bresaola della ValtellinaOrmai lo sanno tutti, soprattutto gli sportivi: la bresaola è un alimento ideale per chi tiene alla linea e ha bisogno di energia. Infatti è un cibo molto nutriente, ma con un bassissimo contenuto di grassi. Attenzione però se soffrite di pressione alta: come tutti gli affettati in generale, e in particolare quelli sottoposti a salatura, a causa dell’alto contenuto di sodio deve essere consumata con moderazione. Bresaola: ce ne parla un artigianoSimone Ferraro – titolare di un salumificio con sede a Dubino, un piccolo Comune di poco meno di 4.000 abitanti in provincia di Sondrio, a pochi chilometri dalla Svizzera – è un’ulteriore testimonianza di quest’eccellenza italiana.
Del resto la bresaola – quella artigianale la puoi facilmente trovare sullo shop online in cui gli espositori di Artigiano in Fiera promuovono tutto l’anno i propri prodotti – è un prodotto alimentare che risponde a esigenze nutrizionali specifiche, oltre a rappresentare un ingrediente di raffinata gastronomia. Dall’attenta selezione di ogni singolo pezzo di carne, al processo di salagione, all’asciugamento e stagionatura, fino ad arrivare all’affettamento, tutto è realizzato nel rispetto del Disciplinare di Produzione e, soprattutto, della tradizione. Una circostanza che distingue nettamente questo prodotto da quello sottoposto a una lavorazione industriale, giustificando la minima differenza di prezzo (+15% circa) rispetto agli insaccati esposti nelle vetrine dei supermercati.
Non a caso la bresaola di Ferraro, prodotta in un salumificio retto da sole quattro persone, oltre che riscuotere consensi in Italia, è arrivata sino in Svezia, Germania e Francia.
E ai nuovi mercati non può che piacere. Potenza della bresaola. SCOPRI DI PIU’ SUI NOSTRI ARTIGIANI Please follow and like us: Che parte del maiale e la bresaola?La Bresaola di suino è un salume della gastronomia italiana ottenuta da una delle parti più magre del suino, ovvero la lonza. È più conosciuta, infatti, come lonzino o arista.
Cosa c'è dentro la bresaola?La bresaola della Valtellina viene prodotta a partire da carne bovina di razze europee, come la charolaise e la limousine, o del Sud America, o con lo zebù. Il taglio più usato è la punta d'anca, ma vengono utilizzati anche la sottofesa e il magatello.
Come viene fatta la bresaola?La bresaola viene ottenuta con una lavorazione che prevede salatura, essicazione e stagionatura della carne mista ad aromi e spezie. Generalmente la carne viene salata e insaporita a secco e messa in salamoia per un paio di settimane, dopo le quali viene pulita e insaccata in budelli naturali o artificiali.
Qual è la bresaola più pregiata?La bresaola di Kobe è diventata una pietanza iconica, la più' costosa al mondo. I bovini devono raggiungere minimo i 470 chilogrammi di peso e vengono massaggiati e nutriti in modo da riuscire ad ottenere un elevatissimo grado di marezzatura e marmorizzazione della carne, dal gusto avvolgente.
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