Quali sono i cibi dannosi per la colecisti

Quali sono i cibi dannosi per la colecisti

Redazione 29 luglio 2020 16:41

Dolore acuto alla parte destra dell’addome, attacchi di diarrea, nausea, vomito. Sono alcuni dei sintomi tipici della litiasi della colecisti, una malattia molto frequente che comporta la formazione di calcoli biliari nella cistifellea (o colecisiti). Il ruolo principale di questo organo è raccogliere la bile, sostanza necessaria per favorire la digestione dei lipidi, composta da grassi, sali biliari e bilirubina. Quando il colesterolo o i sali biliari sono in eccesso possono solidificarsi tramite il processo di cristallizzazione, dando origine ai calcoli. In alcuni casi la patologia può rimanere silente (litasi asintomatica), in altri casi può provocare una sintomatologia molto dolorosa (colica biliare) con conseguenze nel tempo anche gravi. A soffrirne è circa il 10-15% degli adulti, in particolare le donne. Tra le cause scatenanti c’è il sovrappeso, il diabete di tipo II, la stipsi, ma anche un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi e povera di fibre. Per prevenire l’insorgenza dei calcoli biliari, ma anche per migliorarne la sintomatologia, è fondamentale seguire una dieta sana ed equilibrata associata ad uno stile di vita sano. Ma quali cibi assumere e quali evitare? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Diana De Falco.

Quali alimenti prediligere?

  • E' fondamentale bere 2 litri di acqua da diluire nell’arco della giornata.
  • Consumare almeno 2 porzioni di frutta e 3 porzioni di verdura di stagione al giorno.
  • Scegliere carni magre, private del grasso visibile; limitare al massimo a due volte alla settimana affettati magri (come affettato di tacchino o pollo), prosciutto, bresaola, sempre privati del grasso visibile.
  • Sì a pesci magri come sogliola, spigola, nasello, etc.
  • Prediligere alimenti integrali in quanto aiutano a ridurre l’assorbimento del colesterolo: consiglio di alternare le fonti di carboidrati tra pasta integrale, pasta di grano duro, riso, orzo, farro, grano saraceno.
  • Sì a latte e yogurt parzialmente scremati o formaggi freschi magri come ricotta o fiocchi di latte, caciottina. Per i formaggi stagionati prestare particolare attenzione a quelli ricchi in grassi: una buona abitudine, in questi casi, è il consumo di piccole quantità di Grana Padano DOP. Attenzione a non eccedere nelle quantità: come insaporitore dei primi piatti non più di 5 g al giorno.
  • Come grassi da condimento ok all’olio extra vergine di oliva ben dosato per non eccedere nella quantità (consiglio, per un maggior controllo della dose aggiunta, di avvalersi dell’utilizzo di una misura casalinga come il cucchiaio o cucchiaino).

Quali alimenti evitare?

  • Carni grasse (specialmente il grasso visibile), carni marinate e salate, affumicate.
  • Insaccati come pancetta, salame, salsiccia, mortadella, etc.
  • Pesci grassi come il salmone, molluschi e crostacei come gamberi e gamberetti, scampi, astice, calamari, seppie, vongole e cozze.
  • Formaggi particolarmente grassi e latte intero.
  • Evitare grassi da condimento come burro, strutto, panna o margarina; salse elaborate da condimento come ketchup, maionese o salse pronte ricche in contenuto di grassi e sale.
  • Ridurre il consumo di sale, prestando particolare attenzione al consumo di alimenti che contengono il cosiddetto sale “nascosto”: estratti o dadi da brodo, alimenti in scatola o salse da condimento.
  • Assolutamente da bandire il junk food, comunemente detto “cibo spazzatura”.
  • No ad alimenti precotti o pronti, in quanto ricchi in grassi, né a dolciumi vari.
  • No a bevande zuccherate o succhi di frutta particolarmente ricchi in fruttosio, né ad alcolici e superalcolici.

È importante, se si è in sovrappeso o soggetti obesi, ridurre il grasso di deposito a livello addominale (grasso viscerale) evitando, però, il fai da te che potrebbe, in seguito a cali ponderali rapidi, peggiorare la situazione in caso di conclamata presenza di calcoli biliari o essere la causa stessa della comparsa della patologia”.

In questo articolo scoprirai quale verdure evitare e quale dieta seguire in presenza di calcoli alle colecisti.

I calcoli biliari sono depositi duri che si formano nella cistifellea. Esistono due tipi di calcoli biliari :

  • calcoli biliari formati da colesterolo, che sono i calcoli più comuni e sono causati da livelli eccessivamente alti nell’organismo
  • calcoli biliari pigmentati, che sono costituiti da bilirubina in eccesso

La maggior parte delle persone attraverso la chirurgia riesce ad eliminare i calcoli biliari, tuttavia potresti trattarli anche con rimedi naturali.

Calcoli alla colecisti sintomi

CONTENUTI

  • 1 Calcoli alla colecisti sintomi
  • 2 Verdure da evitare per calcoli alle colecisti: Che alimentazione seguire?
    • 2.1 Cosa non mangiare con i calcoli alle colecisti?
    • 2.2 Cosa mangiare con i calcoli alle colecisti?
    • 2.3 ESEMPIO DI DIETA QUOTIDIANA PER CALCOLI ALLE COLECISTI
  • 3 Come trattare i calcoli biliari senza chirurgia?
    • 3.1 Pulizia della cistifellea
    • 3.2 Bevi succo di mela bio non pastorizzato
    • 3.3 Utilizza il cardo mariano
    • 3.4 Impacco all'olio di ricino
  • 4 Cosa fare se ho i calcoli alle colecisti?
  • 5 Quali sono le conseguenze dell'asportazione della cistifellea?
  • 6 Domande più frequenti

I sintomi provocati dai calcoli biliari si verificano quando vengono ostruiti i dotti biliari, portando ad una infiammazione della cistifellea.
Possono verificarsi molti sintomi, tra cui:

  • Cute e occhi giallastri 
  • Attacchi diarroici, con feci sfatte e poltacee
  • Dolore alla schiena
  • Febbre
  • Vomito
  • Dolore alla zona superiore destra dell’addome sotto forma di fitte o coliche che possono durare da pochi minuti fino ad alcune ore nei casi più dolorosa

Verdure da evitare per calcoli alle colecisti: Che alimentazione seguire?

calcoli alla colecisti sono sedimentazioni dure formate principalmente da: 

  • colesterolo
  • sali biliari
  • bilirubina

La loro formazione all’interno della colecisti avviene a causa delle sostanze elencate sopra, oppure a causa dell’ostruzione dei dotti biliari che impediscono il corretto flusso della bile.

Quando i calcoli alle colecisti attraversano i dotti biliari il soggetto sperimenta un fortissimo dolore causato dai calcoli biliari che si solidificano.

Cosa non mangiare con i calcoli alle colecisti?

Devi assolutamente evitare tutti quei cibi che possono aumentare i livelli di colesterolo e bilirubina nel sangue.

I nutrizionisti consigliano di eliminare dalla propria alimentazione questi alimenti:

  1. Cibi eccessivamente ricchi di grassi saturi, come la carne rossa, il tuorlo d’uovo, i dolci, i latticini grassi, le creme, gli insaccati, i crostacei, tutte le fritture, la panna ecc..
  2. Cibi ricchi di grassi trans e zuccheri, come i cereali raffinati, gli alimenti trasformati, le bibite gassate e le bevande alcoliche

Inoltre, è altamente consigliabile non consumare un quantitativo eccessivo di calorie per pasto che può andare a peggiorare la salute del fegato e della cistifellea.

Cosa mangiare con i calcoli alle colecisti?

In presenza di calcoli alla cistifellea, i dietologi suggeriscono di mangiare:

  • Proteine magre, come la carne bianca di pollo e di tacchino
  • Pesce magro, come l’orata
  • Almeno due frutti al giorno
  • Zero sale
  • Olio extra vergine d’olive
  • Cereali integrali, come il riso integrale ad esempio

Ogni paziente è diverso da una ltro, e quindi è impossibile seguire delle indicazioni generiche, tuttavia la dieta per calcoli alla colecisti dovrebbe comprendere tutti gli alimenti descritti sopra.

Quali solo le verdure da evitare in presenza di calcoli alle colecisti? La risposta è nessuna!

Oltre a sceglierla biologica e di stagione, ci sono innumerevoli motivazioni per cui dovresti assumere ogni tipologia di verdura, e sono:

La loro estrema ricchezza di vitamina C: In uno studio statunitense che ha seguito più di 13.000 adulti in dieci anni, le donne con livelli ematici più elevati di vitamina C avevano una minore probabilità di sviluppare malattie della cistifellea. Gli alimenti ricchi di vitamina C includono peperoni, cavoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori, broccoli, verdure a foglia verde, pomodori e carote.

La loro ricchezza di fibre vegetali: Un maggiore apporto di fibre è anche associato ad un minor rischio di calcoli alle colecisti. 

La loro ricchezza di antiossidanti: Le cause imputabili ai calcoli biliari sono da attribuire ad un’infiammazione della cistifellea e del fegato che sono causate da un eccesso di radicali liberi. Ogni problematica del corpo dipende da un eccesso di stress ossidativo. Bene, la verdura è ricca di pigmenti coloranti, come il betacarotene, la quercetina, licopene ecc.. che neutralizzano i radicali liberi, rivelandosi molto preziosi nella lotta all’eccessiva produzione dei radicali liberi.

ESEMPIO DI DIETA QUOTIDIANA PER CALCOLI ALLE COLECISTI

Colazione

Un bicchiere di latte di mandorle + avena integrale

Spuntino

Un frutto a piacere

Pranzo

Riso integrale + petto di pollo + insalatina cruda + un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva

Merenda

Un frutto a piacere

Cena

orata al vapore + broccoli al vapore + un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva

Questo è solo un esempio di menù quotidiano da seguire. Se hai la colecisti infiammata e non sai quale dieta seguire, contatta immediatamente un nutrizionista o un dottore.

Come trattare i calcoli biliari senza chirurgia?

I calcoli alle colecisti possono causare sintomi molto dolorosi percepiti nella zona superiore destra dell’addome. Questo dolore può irradiarsi fino al centro della schiena ed arrivare fino alla scapola destra.

Altri sintomi comuni dalle persone con questa condizione sono:

  • nausea
  • vomito
  • feci chiare
  • diarrea

È sempre utile consultare sempre il dottore se noti febbre, ingiallimento degli occhi o brividi.

Pulizia della cistifellea

Possono essere molte le cause che potrebbero portare alla formazione di calcoli alla colecisti, tra cui:

  • Il tuo fegato secerne più bile di quanta ne possa dissolvere.
  • Il tuo organismo potrebbe avere un eccesso di bilirubina, che non può essere eliminato.
  • La cistifellea potrebbe non essere in grado di svuotarsi completamente 

Molte persone sostengono che eseguire una pulizia alla cistifellea può aiutare a rompere i calcoli biliari, aiutando lo svuotamento della colecisti.

Sebbene non esistano prove mediche riguardo a questa pratica, ci sono molte persone online che dichiarano che tramite questo lavaggio l’organismo è in grado di lavarsi ed eliminare queste sedimentazioni presenti nella colecisti.

Queste persone seguono i dettami del lavaggio epatico, un libro scritto da Andrea Moritz dove spiega in modo dettagliato come guarire il fegato ed eliminare i calcoli.

Questo trattamento consiste in una combinazione di olio d’oliva e succo di erbe

Prima di seguire questo “percorso” consiglio sempre di consultare il proprio dottore. Se foste davvero interessati a questa pratica consiglio di leggere molto attentamente il libro di Andrea Moritz, dove spiega dettagliatamente come praticare questo lavaggio interno.

Bevi succo di mela bio non pastorizzato

Alcune persone credono che il succo di mela possa aiutare a sciogliere i calcoli, e sebbene il succo di mela sia una bevanda altamente benefica ricca di vitamina c e sostanze antiossidanti molto utili alla salute del corpo, non esistono studi che possano confermare la sua reale efficacia nello scioglimento dei calcoli, sebbene alcune ricerche hanno dimostrato che può essere un ottimo rimedio naturale per prevenire i calcoli alle colecisti.

Utilizza il cardo mariano

Il cardo mariano noto anche come Silybum marianum, è un’erba utilizzata fin dall’antichità per trattare tutte le problematiche associate al fegato e alla cistifellea.

Si ipotizza che il consumo di questa erba possa stimolare beneficamente entrambi questi organi, tuttavia non esistono ricerche che associano il consumo del cardo mariano al trattamento dei calcoli biliari.

Impacco all'olio di ricino

Gli impacchi all’olio di ricino sono un altro rimedio naturale molto utilizzato per pulire la cistifellea. Utilizza panni caldi ricoperti di olio di ricino e ponili sulla zona destra dell’addome. Oltre ad alleviare il dolore dovrebbero aiutare a curare i calcoli.

Cosa fare se ho i calcoli alle colecisti?

Quali sono le conseguenze dell'asportazione della cistifellea?

La colecistectomia è un intervento medico altamente invasivo, che come tutti gli interventi chirurgici non è esente da possibili conseguenze (RARE) , che possono includere:

  • infezioni 
  • perdite di sangue
  • trombosi venosa profonda

Inoltre, vanno presi in esame anche i possibili rischi legati all’anestesia generale.

Domande più frequenti

I calcoli alla colecisti possono sparire?

I calcoli sono dei sedimenti che si sono venuti a formare inseguito a stili di vita sbagliati, poiché l’eccesso di colesterolo e birilubina, i due maggiori responsabili di queste solidificazioni nella cistifellea dipendono esclusivamente da un eccesso di calorie e cibi dannosi nella dieta, inattività fisica, ed eccesso di stress che hanno portato ad un’infiammazione della cistifellea.

La formazione di questi calcoli dipendono da un malfunzionamento dell’organo epatico e della cistifellea. Non esistono studi che possano confermare che questi calcoli possano sparire “nel nulla”, tuttavia iniziare a consumare un’alimentazione prevalentemente vegetale e cruda non può far altro che bene.

Secondo la medicina occidentale l’unico modo per rimuovere questi calcoli una volta che si sono venuti a formare è attraverso la chirurgia.

Quali cibi evitare in presenza di calcoli alle colecisti?

Uova, carne rossa, pesci grassi, crostacei, fast food, pizza, cibi industriali, bibite gassate, dolci, patatine in busta

Cosa sono i calcoli biliari?

I calcoli biliari si formano nella cistifellea quando i componenti della bile, come il colesterolo e la bilirubina (un prodotto di degradazione dei globuli rossi), si aggregano, formando i calcoli.

Il caffè riduce il rischio di calcoli alle colecisti?

Una revisione di alcuni studi che hanno coinvolto più di 200.000 persone ha rilevato che quelle che assumevano molto caffè (quattro tazze o più al giorno) avevano un rischio ridotto di malattie da calcoli biliari. 

Quali verdure evitare in presenza di calcoli alle colecisti?

Ogni tipologia di verdure è molto salutare per combattere i calcoli biliari, poiché sono una fonte ricchissima di vitamine, minerali e fibre vegetali. Il mio consiglio è di consumarli anche sotto forma di succhi vegetali, come il succo di carota e il succo di cavolo.

Quali sono le conseguenze a lungo termine della colecistectomia?

I soggetti che si sono sottoposti all’asportazione della cistifellea possono sviluppare una condizione che prende il nome di Sindrome post-colecistectomia (PCS), che può portare a sviluppare sintomi come, disturbi intestinali, nausea, flatulenza e/o diarrea cronica o passeggera.

Cosa mangiare per pulire la colecisti?

Per esempio aumentando il consumo di questi 10 migliori alimenti per la colecisti..
Cardo mariano. Il cardo mariano è un tonico prezioso per il fegato, lo protegge anche dalle intossicazioni grazie alla silimarina; stimola lo svuotamento della cistifellea e il flusso della bile. ... .
Menta. ... .
Carciofo. ... .
Fico d'india. ... .
Rosmarino..

Quali verdure si possono mangiare con i calcoli alla colecisti?

Evitare un'alimentazione sbilanciata, specie se troppo ricca in grassi. Aumentare il consumo di frutta e verdura e ridurre quello di dolci e bevande zuccherate . Privilegiare alimenti integrali , come pane e pasta , in quanto riducono l'assorbimento del colesterolo.

Quale acqua bere per i calcoli alla colecisti?

Acqua, almeno due litri al giorno , da distribuire equamente durante l'arco della giornata. Si possono bere anche infusi e tisane non zuccherate; Oli vegetali ricchi di acidi grassi polinsaturi o monoinsaturi, come l'olio extravergine d'oliva , l'olio di riso o gli oli monoseme (es.

Chi soffre di colecisti può prendere il caffè?

In conclusione, il consumo di caffè moderato ma costante è risultato essere associato ad una riduzione significativa del rischio di calcolosi della colecisti negli studi prospettici limitati pero' al sesso femminile con un rischio diminuito in proporzione alla quantità di caffè consumato, da 1 a 6 tazze al giorno.