Decreto legislativo salute e sicurezza sul lavoro

Decreto legislativo salute e sicurezza sul lavoro

Legge 81 2008 sintesi: Cos’è il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori articolo aggiornato e di rapida consultazione

Il D LGS 81 2008, anche noto come Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, abbreviato in TUS o TUSL, è il punto di riferimento per la sicurezza del lavoro in Italia. Racchiude un insieme di norme che hanno lo scopo di garantire per quanto possibile la sicurezza dei lavoratori. 

Recepisce precise norme comunitarie, esprime sotto forma di legge alcuni articoli della Costituzione, riforma la vecchia normativa (legge 626/94) e abroga altre leggi minori.

E’ insomma un testo lungo, a volte complesso. Da qui la necessità di fornire una guida che ne riassuma caratteristiche, garanzie e innovazioni. 

Cos’è e di cosa parla il D LGS 81 2008

Come suggerisce il suo nome per esteso, il D LGS 81 2008 parla della sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare

  • Stabilisce gli obblighi del datore di lavoro
  • Introduce le figure professionali e le principali modalità che lo supportano nell’espletamento di questi obblighi.
  • Introduce sanzioni sia penali che civili per chi non adempie alle disposizioni

Nel complesso, suscita interesse il modello di gestione della sicurezza proposto dal testo. Esso si compone di tre pilastri di natura sia strategica che operativa.

  • Individuazione dei fattori di rischio
  • Elaborazione di misure atte a ridurre l’impatto dei fattori di rischio
  • Controllo delle suddette misure

In linea di massima, il D LGS 81 2008 è una risorsa fondamentale tanto per il datore di lavoro quanto per il lavoratore.

Grazie alle regole imposte dal testo, il datore di lavoro limita al massimo i cali di produttività cagionati da infortuni e si mette al riparo da azioni risarcitorie, in una prospettiva di imprenditoria etica e prudente. 

Di contro, il lavoratore può prendere coscienza dei suoi diritti, per altro stabiliti dalla costituzione, e farli valere con maggiore efficacia. 

Cosa cambia rispetto alla d.lgs 626 94 

Il decreto legislativo 626 94 – nota impropriamente anche come legge 626 94 ) era la principale norma che regolava il tema della sicurezza sul lavoro prima che il Testo Unico del 2008 venisse approvato. Conviveva con una costellazione di leggi e decreti varati a più riprese dagli anni Cinquanta in poi, senza sostituirli del tutto. 

Si può dunque affermare che il Testo Unico del 2008 abbia messo fine a una condizione di disordine legislativo, a causa del quale era difficile per i datori di lavoro capire “cosa fare” e per i lavoratori vedersi garantiti i propri diritti.

Al di là della oggettiva opera di semplificazione e raccordo, il testo ha comunque apportato cambiamenti concreti nella normativa. Ecco i principali.

  • Introduzione delle sanzioni penali per i trasgressori
  • Introduzione di alcune figure volte a supportare il datore di lavoro nell’espletamento degli obblighi, quali il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, detto anche RLS. 
  • Obbligo della compilazione del Documento di valutazione del rischio da parte del datore di lavoro.
  • Introduzione dell’obbligo di responsabilità delle aziende appaltatrici verso le aziende subappaltanti.
  • Sospensione dell’attività fino alla messa in regola per alcune attività inadempienti, in particolare per quelle che non rispettano  le indicazioni del testo unico, per quelle con una quota di lavoratori a nero superiore al 20%, per quelle che impongono turni di lavoro superiori rispetto ai limiti imposti dai CNL (Contratti Nazionali di Categoria). 

Dalla Costituzione a una legge sulla sicurezza del lavoro: i diritti garantiti

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Il Testo Unico procede da una necessità organica, ovvero garantire la sicurezza dei lavoratori, ma anche dal rispetto di alcuni principi costituzionali. In particolare:

  • Art. 32 della Costituzione, che sancisce il diritto alla salute come diritto fondamentale dell’uomo.
  • Art. 35 della Costituzione, che garantisce la tutela del lavoro.
  • Art. 41 della Costituzione, che vieta all’attività economica privata di recare danno alla sicurezza e alla dignità umana (tra le altre cose). 

La necessità di garantire la sicurezza sul lavoro mediante la legge è manifestata però anche dal Codice Civile. In particolare l’art. 2087 stabilisce che l’imprenditore debba adottare tutte le misure utili a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del lavoratore. Tra l’altro, è proprio questo articolo a introdurre la figura del Medico Competente

Il ruolo del medico del lavoro

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Il Medico Competente citato nel codice civile, nel Testo Unico e nel decreto correttivo del 2009 non è altro che il medico del lavoro, espressione gergale ma ampiamente utilizzata. Vale la pena approfondire questa figura e decriverne i compiti.

Va detto, innanzitutto, che il medico del lavoro è nominato dal datore di lavoro. L’obbligo di nomina sussiste solo in alcuni casi, ovvero quando le mansioni dei lavoratori prevedono: 

  • Spostamento a mano di carichi
  • Attività davanti un videoterminale
  • Interazione con agenti fisici
  • Interazione con stanze chimiche pericolose, tossiche, mutagene, nocive
  • Interazione con agenti biologici: virus, parassiti etc.
  • Attività in altezza
  • Lavori nelle ore notturne
  • Esposizione di radiazioni ionizzanti, raggi X, raggi gamma…
  • Attività nei cassoni ad aria compressa
  • Lavoro in ambiente confinato
  • Interazione con cavi elettrici 

Anche qualora le mansioni non rientrassero in questa casistica, la nomina del medico del lavoro sarebbe comunque fortemente raccomandata. Tale figura infatti fornisce un supporto concreto nella gestione dei temi legati alla sicurezza, permettendo ai dipendenti di lavorare in tutta tranquillità e al datore di ridurre i rischi di infortuni e relative azioni risarcitorie.

Medico del lavoro: cosa fa

Cosa fa il medico del lavoro nello specifico? Le sue mansioni sono numerose ma possono essere riassunte elencando due principali attività che è chiamato a svolgere.

Redazione del protocollo sanitario, ovvero un documento che sintetizza le attività lavorative e i rischi sanitari causate da queste ultime. Il documento stabilisce anche tempi e modi della sorveglianza sanitaria.

Svolgimento della sorveglianza sanitaria. Ovvero, mette in pratica le disposizioni del protocollo sanitario. Ciò si traduce nella stragrande maggioranza dei casi nell’esecuzione delle cosiddette visite mediche del lavoro, nonché nell’assegnazione e nella verifica delle idoneità.  

Visita medica del lavoro: in cosa consiste?

I medici del lavoro godono di una certa discrezione per quanto riguarda la loro attività. Tuttavia, tempi e modi delle visite mediche sono abbastanza normate. In particolare, si distinguono in:

  • Visite periodiche. Sono le visite cui i lavoratori devono essere sottoposti regolarmente.
  • Visite per la verifica dell’idoneità pre-assunzione. Lo scopo è verificare l’idoneità dei lavoratori che stanno per essere assunti. 
  • Visite per la verifica dell’idoneità post-malattie. Il loro scopo è verificare che il lavoratore appena uscito da un periodo di malattia possa riprendere le mansioni. 
  • Visite specifiche. Le visite che il lavoratore richiede a sua discrezione.

Medicina e lavoro: le sanzioni per i datori di lavoro inadempienti

Le sanzioni per chi non rispetta le disposizioni del D LGS 81 2008 sono molto salate, e sono sia civili che penali. 

Esse riguardano, tra l’altro, la mancata nomina del Medico Competente (o del lavoro). Si parla di un’ammenda compresa tra i 1.644 e i  6.576 euro. A questa si aggiunge l’arresto da 2 a 4 mesi.

Per quanto riguarda le altre disposizioni, le sanzioni sono incredibilmente varie. La detenzione può arrivare fino agli 8 mesi, mentre le sanzioni pecuniarie possono raggiungere i 6.600 euro. Per chi vuole approfondire, le sanzioni si trovano all’art. 55.

Le modifiche successive al D. LGS 81 2008

Il D LGS 81 2008 è completo sotto tutti i punti di vista. Tuttavia, è stato successivamente integrato con un altro decreto legislativo, ovvero con il n.106 del 2009. Tale decreto approfondisce la figura del medico di lavoro per mezzo degli articoli 13 e 15.  

In particolare, il decreto “correttivo” impone al datore di lavoro di inviare al medico competente i lavoratori entro le scadenze previste. Inoltre, impone al medico competente di aggiornare e custodire sotto la propria responsabilità le cartelle sanitarie e di rischio di ciascun lavoratore. In passato infatti la custodia riguardava anche il datore di lavoro (che doveva indicare un luogo per la stessa).

La versione integrale e aggiornata al 2022 del D LGS 81 2008 [Scarica]

Il consiglio è di studiare dalla fonte principale, ovvero dal Testo così come è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Potete scaricare una versione in PDF qui.

Scarica il Testo Unico sulla Salute e sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (D LGS 81 2008) 

Cosa dice il Dlgs 81 2008?

La legge 81/08, o Testo Unico sulla sicurezza, regola la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro; esso è il risultato di un serie di norme in materia di sicurezza che si sono, di volta in volta, susseguite nel tempo.

Che cosa sancisce il decreto legislativo n 81 del 9 aprile 2008 con le sue successive integrazioni e modifiche?

81/2008 che all'articolo 1 indica voler garantire “l'uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e alla condizione delle ...

Qual è il nuovo decreto legislativo riguardante la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro?

Decreto Legge 81/08: tutto sulla Sicurezza sul Lavoro. ll Decreto Legislativo 81/08, coordinato con il D. Lgs. 106/2009, fornisce un vero e proprio “Codice della salute e della sicurezza sul lavoro”.

Quando si applica il decreto legislativo 81 2008?

Lgs. 81/08) consiste nell'ampliamento del suo campo di applicazione. Infatti, all'articolo 3 “Campo di applicazione” comma 1, recita: “Il presente decreto legislativo si applica a tutti settori di attività, privati e pubblici, e tutte le tipologie di rischio”.