L’adozione del regime forfettario comporta una serie di semplificazioni tanto ai fini Iva quanto ai fini delle imposte dirette. Show
Semplificazioni ai fini IvaColoro che applicano il regime forfetario non addebitano l’Iva in fattura ai propri clienti e non detraggono l’iva sugli acquisti. Non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati a presentare la dichiarazione e la comunicazione annuale Iva. Non devono comunicare all’Agenzia delle entrate le operazioni rilevanti ai fini Iva (cd. spesometro) né quelle effettuate nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi cosiddetti black list. Chi applica il regime forfetario, inoltre, non ha l’obbligo di registrare i corrispettivi, le fatture emesse e ricevute. Adempimenti ai fini IvaI contribuenti che applicano il regime forfetario hanno l’obbligo di:
Altre semplificazioni ai fini delle imposte sul redditoI contribuenti che applicano il regime forfetario sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili, fermo restando l’obbligo di tenere e conservare i registri previsti da disposizioni diverse da quelle tributarie. Non applicano gli studi di settore e i parametri, sebbene siano tenuti a fornire, nella dichiarazione dei redditi, alcune informazioni relative all’attività svolta; non operano le ritenute alla fonte, pur essendo obbligati a indicare in dichiarazione il codice fiscale del soggetto a cui sono stati corrisposti emolumenti; non subiscono le ritenute, in ragione dell’esiguità della misura dell’imposta sostitutiva. In attesa di sapere se e quando, anche per chi agisce in regime forfettario, ci sarà obbligo di emettere fattura in formato elettronico, è importante per tali partite IVA segnare le scadenze fiscali a calendario per questo anno 2022. Ciò soprattutto, laddove, si è deciso di non avvalersi di un commercialista per farsi seguire negli adempimenti. Trattandosi, infatti, di un regime molto semplificato e con pochi obblighi fiscali, molti decidono di gestirsi autonomamente da questo punto di vista. Il rischio, ovviamente, è quello di dimenticarsi di qualche scadenza. Cosa che, invece, difficilmente succederebbe nel caso in cui ci sia un commercialista (sarà quest’ultimo a ricordarsi degli adempimenti essendo questo il suo lavoro). Si tenga presente che tutte le scadenze di seguito illustrate potrebbe essere oggetto di eventuali proroghe. Sommario
L’imposta sostitutiva nel regime forfettarioLe scadenze principali da segnare sono sicuramente quelle relative al versamento di imposta sostitutiva, dei contributi INPS (o altra cassa previdenziale di appartenenza) e presentazione della dichiarazione dei redditi. In merito al versamento dell’imposta sostitutiva (eventualmente a debito) e dei contributi INPS (gestione artigiani e commercianti e gestione separata), le date sono:
E’ sempre possibile rateizzare, al massimo fino a novembre, il saldo e primo acconto. Non è ammesso rateizzare il secondo o unico acconto. Gli iscritti a casse previdenziali professionali (avvocati, commercialisti, ecc.), ai fini del versamento dei contributi, devono considerare le scadenze decise da ciascuna cassa. Contributi INPS artigiani e commerciantiPer il forfettario, iscritto alla gestione artigiani e commercianti, occorre considerare anche il calendario di scadenza delle 4 rate trimestrali di contributi INPS dovuti sul reddito c. d. minimale. Con riferimento al 2022, le scadenze sono:
Entro il 28 febbraio 2022, poteva essere presentata la domanda all’INPS per ottenere la riduzione contributiva. Regime forfettario e la dichiarazione redditiAltra importante data è quella entro cui inviare, al fisco, la Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021). Si tratta del Modello Redditi Persone Fisiche 2022. L’invio deve avvenire entro il 30 novembre 2022. Laddove si salti la scadenza, è data ancora possibilità di rimediare inviando la dichiarazione “tardiva”, ossia entro i 90 giorni successivi (pagando una piccola sanzione di 25 euro). Dopo i 90 giorni scatta l’omissione dichiarativa (e pesanti sanzioni) L’invio del modello, ricordiamo, può essere fatto direttamente da contribuente (tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate) o anche tramite intermediari abilitati (commercialista, consulente del lavoro, ecc.). Potrebbero anche interessarti:
Quando si pagano le tasse 2022 regime forfettario?Se sei in regime forfettario dovrai pagare le tasse nelle seguenti date: 30 giugno, per il pagamento del saldo e del primo acconto. 30 novembre, per il versamento del secondo acconto.
Quando si pagano le tasse del 2021 regime forfettario?Forfettari e minimi, scadenza secondo acconto 2021 dell'imposta sostitutiva IRPEF del 15 per cento o 5 per cento: il termine è fissato per il 30 novembre 2021. Tutte le istruzioni su come pagare con modello F24.
Quando paga le tasse un forfettario?Ma quali sono le scadenze fiscali per il regime forfettario? Qualora decidessi di versare le tasse in uniche soluzioni, senza considerare le date di rateizzazione, le giornate da segnare sul calendario saranno: 30 giugno versamento saldo e primo acconto. 30 novembre secondo acconto.
Quando si pagano le tasse partita IVA 2022?Le date del 2022 per il pagamento delle tasse per la tua Partita IVA sono: 30 giugno, dove vengono versati il saldo e il primo acconto. 30 novembre, dove viene versato il secondo acconto.
Cosa cambia nel 2022 per i forfettari?Regime forfettario e fatturazione: le novità 2022
La principale novità del 2022 per i forfettari riguarda l'obbligo di fatturazione elettronica in vigore dal 1° luglio 2022 per coloro che hanno superato un fatturato di 25.000 euro.
Come si pagano le tasse partita IVA regime forfettario?Le tasse nel regime forfettario si pagano con il sistema di saldo e acconto, ciò significa che le pagherai sul reddito dell'anno precedente a cui sarà aggiunto un anticipo di quelle dell'anno in corso. Se la tua attività ha meno di 5 anni, pagherai solo il 5% di tasse, salvo casi specifici.
|