Dopo quanto tempo si può rinegoziare un prestito

Molte persone scelgono di richiedere un prestito per fronteggiare una spesa imprevista o importante, dilazionando il pagamento in rate mensili. Tuttavia può accadere che durante il piano di rimborso sopraggiungano delle situazioni che complicano l’adempimento dell’impegno economico pattuito originariamente. In questi casi ci si domanda se sia possibile alleggerire la rata del prestito in modo da non finire nelle liste dei cattivi pagatori.

Ecco alcune soluzioni:

  • rinegoziare le condizioni con la banca, chiedere se sia possibile modificare le condizioni contrattuali del finanziamento in corso, ad esempio allungandone la durata per ottenere una rata mensile più bassa.
  • prestito per il consolidamento debiti, ossia concessione di un nuovo finanziamento con il quale si andranno ad estinguere quelli precedenti allungando così il piano di rimborso ma con più interessi da pagare.
  • Sospensione delle rate, riguarda la sola quota capitale del prestito: questo significa che nei 12 mesi di stop si dovranno continuare a versare solo gli interessi maturati secondo le scadenze prestabilite.

Sono molte le ragioni che spingono a sottoscrivere un finanziamento, ma con il passare del tempo capita che le rate diventino insostenibili o che, semplicemente, le condizioni applicate non siano più convenienti rispetto a quelle di mercato. Cosa fare in questi casi? La scelta migliore è quella di inoltrare alla banca una richiesta per rinegoziare prestito personale.

La rinegoziazione del prestito consente infatti di ottenere condizioni migliori, discutendo nuovamente tasso di interesse, durata e importo della rata mensile. Caratteristiche che possono essere discusse con la banca o società finanziaria che ha concesso il credito, in modo da trovare un accordo accettabile per entrambe le parti.

Cosa significa rinegoziare finanziamento e perché farlo

Come rinegoziare un prestito? Quando si parla di rinegoziazione, la prima cosa da fare è chiarire cosa significa in pratica e quali sono i vantaggi per il beneficiario. Il punto di partenza è quindi rinegoziare prestito significato: il beneficiario del finanziamento richiede all’istituto di credito erogatore una variazione delle condizioni di rimborso stabilite in precedenza.

La modifica può essere operata su diversi aspetti del finanziamento, ma quelli presi maggiormente in considerazione sono tasso di interesse e durata. Chiaramente abbassare il tasso significa ridurre la quota di interessi applicata su ogni rata mensile e, di conseguenza, un risparmio.

Tuttavia non sempre questa è la mossa giusta quando si presenta un’istanza per rinegoziare prestito. In particolare, quando l’intento è quello di abbassare sensibilmente la rata mensile, l’opzione consigliata è l’allungamento del piano di rimborso. La ragione? Semplice, estendendo il periodo in cui avvengono i pagamenti, si riduce l’entità della rata mensile, ma non gli interessi maturati e corrisposti alla banca.

L’allungamento del rimborso risulta quindi, in linea di massima, una soluzione che mette d’accordo ente di credito e beneficiario. Mentre non sempre questo avviene quando si parla di riduzione del tasso di interesse, una mossa da considerare solo se il debitore è nelle condizioni di sostenere i costi legati all’eventuale attivazione di un nuovo finanziamento.

Va comunque precisato che la rinegoziazione del prestito è possibile anche quando l’obiettivo è ridurre i tempi del finanziamento. Chiaramente, un finanziamento con durata minore comporta il pagamento di rate più alte. Si tratta perciò di un’opzione attuabile solo quando si ha un aumento delle entrate mensili, ma non si intende procedere con l’estinzione del debito.

Per avere la certezza che rinegoziare prestito sia la scelta giusta nella propria condizione finanziaria, la soluzione è ricorrere alla professionalità e all’esperienza di un consulente del credito.

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Quando è possibile ricontrattare finanziamento e come farlo

Dopo quanto si può rifinanziare un prestito? I tempi necessari variano da caso a caso, perché spesso gli istituti di credito richiedono il pagamento di un numero di rate minimo, prima di poter ridiscutere i termini del finanziamento. In ogni caso, la rinegoziazione del prestito è un diritto per il cliente se la sua condizione economica subisce cambiamenti.

Quando le entrate del beneficiario si modificano, e lui intende continuare a corrispondere regolarmente le rate, la rinegoziazione è la soluzione più efficace. Consente di mantenere una situazione accettabile sia per il debitore che per il beneficiario: il primo si vede rimborsare quanto pattuito, il secondo evita la segnalazione nella centrale rischi come cattivo pagatore e le altre conseguenze derivanti dal mancato rimborso di una o più rate.

È comunque importante chiarire che la banca non è obbligata ad accettare la domanda per rinegoziare prestito. Ecco perché al momento della richiesta è necessario spiegare nel dettaglio quali sono le motivazioni alla base dell’istanza. Una volta a conoscenza della particolare condizione del richiedente, la banca potrebbe dimostrarsi più propensa ad accogliere l’istanza, andando incontro alle esigenze del debitore piuttosto che rischiare un’insolvenza.

Durante il processo di valutazione della rinegoziazione, la banca ha bisogno di effettuare una verifica delle garanzie in possesso del richiedente. Quindi, per accorciare il più possibile i tempi, è consigliabile reperire fin da subito la documentazione utile a dimostrare il possesso di un reddito fisso. Nonché i documenti relativi alle eventuali garanzie aggiuntive richieste al momento della stipula del contratto.

Sempre in questa fase dell’iter, l’istituto di credito effettua anche un controllo in merito all’affidabilità creditizia del richiedente. Ne consegue che se negli ultimi anni ci sono stati episodi di insolvenza o problemi nel rimborso di altri finanziamenti, la banca potrebbe rifiutarsi di rinegoziare prestito.

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Quando conviene rimodulare un prestito: pro e contro caso per caso

L’inoltro della richiesta per rinegoziare prestito personale può portare a diversi scenari.

  • Il primo, e senza dubbio meno vantaggioso, è il rifiuto dell’istanza. Il beneficiario si trova quindi al punto di partenza, dovendo affrontare il problema di rimborsare un prestito che è diventato troppo oneroso, o quanto meno poco conveniente rispetto alle condizioni di mercato.
  • Il secondo scenario è quello in cui la banca accetta di rinegoziare prestito trovando un accordo con il cliente in merito alle condizioni, che non sempre sono quelle desiderate dal debitore.
  • Nella terza ipotesi, è possibile rinegoziare un prestito personale estinguendo il finanziamento in corso e attivandone uno nuovo. In questo caso, il beneficiario ha lo svantaggio di dover sostenere le spese relative all’accensione di un nuovo contratto di finanziamento.

Nella valutazione di vantaggi e svantaggi di rinegoziare finanziamento vanno poi presi in esame alcuni aspetti relativi alla situazione del richiedente e alle condizioni di rimborso applicate. In particolare, l’operazione è senza dubbio conveniente quando rimodulando il prestito si verifica almeno una delle seguenti condizioni.

  • Applicazione di un tasso di interesse più basso.
  • Riduzione della rata con conseguente allungamento del piano di rimborso.
  • Modifica delle condizioni di rimborso quando il beneficiario è in possesso di solide garanzie redditizie, come una busta paga o un cedolino pensione. Condizione che facilita l’accettazione delle condizioni richieste dal beneficiario, da parte della banca.

La presentazione della richiesta di rinegoziare prestito è conveniente inoltre quando si desidera mantenere il rapporto di fiducia con la banca presso cui si è attivato il finanziamento. Fermo restando che talvolta questo scenario impone alcune spese, in quanto potrebbe servire il notaio per una modifica al contratto originale. 

Infine, la rinegoziazione andrebbe evitata quando le condizioni contrattuali non sono chiare, il tasso è elevato o si hanno poche garanzie reddituali.

Quanto tempo deve passare per rinegoziare un prestito?

Anche in questo caso il quantitativo di denaro potrà essere modificato non più di una volta all'anno, non più di tre volte per tutta la durata del finanziamento e fra una richiesta e l'altra dovranno passare almeno sei mesi.

Come funziona la rinegoziazione di un prestito?

La rinegoziazione dei prestiti permette di ricalcolare la totalità del piano di rientro del debito residuo permettendo di ottenere rate più basse rispetto a quelle esistenti, concedendo un lasso di tempo maggiore per il rientro del debito e, talvolta, valutando la modifica del tasso d'interesse da fisso a variabile.

Quanto deve passare da un finanziamento all'altro?

Nel momento in cui un prestito viene rifiutato, questa informazione viene automaticamente registrata per un mese tra i dati verificabili dagli istituti di credito, quindi è buona norma, dopo un rifiuto, fermarsi e attendere che passino 30 giorni prima di inoltrare una nuova richiesta.

Come aumentare un prestito in corso?

Se si ha necessità di aumentare il prestito in corso, senza richiederne uno nuovo aggiuntivo o si usa il consolidamento debiti più liquidità, oppure si devono aspettare i tempi richiesti dal finanziatore. Questi possono partire da un minimo di 3 mesi o 6 mesi, o possono essere anche maggiori.