Di che colore è il liquido amniotico

Di che colore è il liquido amniotico
A cura di “La Redazione” Pubblicato il 11/07/2013 Aggiornato il 11/07/2013

  Se è chiaro, non bisogna preoccuparsi: significa che il bebè sta bene. Se, invece, il liquido amniotico è tinto, meglio correre subito in ospedale 

Di che colore è il liquido amniotico

  • Protegge e avvolge il piccolo
  • Può essere indice di sofferenza fetale
  • l’avvio del travaglio
  • Servono degli accertamenti

Liquido tinto: che cosa significa? Quando si rompono le acque, è importante prestare attenzione al colore del liquido amniotico. Infatti, è un indicatore importante della salute e del benessere del bebè. In caso di liquido amniotico tinto, è meglio andare con urgenza in ospedale per non correre rischi.

Protegge e avvolge il piccolo

Il liquido amniotico è l’habitat che accoglie e ospita il feto durante i nove mesi di vita intrauterina. All’inizio è costituito da plasma materno, cioè la parte liquida del sangue. Dopo le prime settimane, è formato per lo più da urina del piccolo. La quantità di liquido contenuta nel sacco amniotico aumenta progressivamente nel corso della gravidanza. Il suo compito principale è quello di proteggere e avvolgere il feto.

Può essere indice di sofferenza fetale

Nella maggior parte dei casi, la rottura del sacco amniotico avviene al termine della gravidanza e innesca

l’avvio del travaglio

oppure si verifica nel corso del travaglio stesso. Solitamente, quando si rompe il sacco amniotico, il liquido che fuoriesce è limpido e chiaro, di un colore giallo paglierino. Se è opaco, verdastro o addirittura quasi nero, e ha una consistenza poco fluida, si parla di liquido amniotico tinto. Significa che l’intestino del neonato ha espulso una quantità significativa di meconio (le feci del neonato).

Servono degli accertamenti

In caso di liquido amniotico tinto è bene recarsi subito in ospedale perché il cambiamento di colore e consistenza del liquido potrebbe essere indice di sofferenza fetale. Infatti, se c’è carenza di ossigeno, il nascituro può perdere il controllo degli sfinteri ed espellere tutto il meconio contenuto nell’intestino. In realtà, il liquido tinto non è sempre sinonimo di problemi a carico del bebè, ma è meglio non rischiare e sottoporsi il prima possibile agli accertamenti del caso. 

In breve

NON SEMPRE INFLUISCE SUL PARTO

In genere, anche in presenza di liquido amniotico tinto, se dagli accertamenti risulta che i parametri sono nella norma, il parto procede regolarmente.

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Come capire se le perdite sono liquido amniotico?

Normalmente, l'urina è giallastra ed emana odore, diversamente il liquido amniotico è limpido e inodore e mentre la lubrificazione intima è anch'essa inodore, ma si presenta con un aspetto bianco d'uovo, così come accade nel periodo fertile.

Come deve essere il liquido amniotico?

I valori di riferimento (normalità) sono: AFI: tra 50 e 250 mm (o 5-25cm). Se il liquido è tra 50 e 80 mm si parla di AFI ai limiti inferiori della norma, se il liquido è tra 220 e 250 si parla di liquido ai limiti superiori della norma. tasca massima: regolare quando è compresa tra 2 e 8 cm.

Quando si perde il liquido amniotico?

Come avviene la perdita di liquido amniotico Succede in rarissimi casi che questo si rompa anticipatamente, ed è invece più probabile che accada a ridosso del parto, quindi alla fine del periodo gestazionale. Quando le acque si rompono, solitamente il parto avviene entro 72 ore.

Come distinguere la pipì dalla rottura delle acque?

Nel dubbio, ho perso le acque o non le ho perse, è meglio controllare. È semplice, basta applicare un piccolo assorbente e raccogliere questa secrezione, che poi altro non è che una perdita molto simile a quella dell'urina, quasi trasparente o debolmente giallina, che imbibisce l'assorbente, che appena lo impregna.