Fino a quando può circolare euro 6 diesel

EURO 6 DIESEL: FACCIAMO CHIAREZZA

Lo scandalo del Dieselgate nel 2015 ha segnato l’inizio di una vera e propria caccia alle streghe per quanto riguarda i motori diesel, compresi i diesel euro 6, sostenuta dalle amministrazioni comunali e da una frangia della stampa particolarmente efficace per quanto riguarda i titoli sensazionalistici e il clickbait. Sul banco degli imputati naturalmente le emissioni di NOx (ossidi di azoto) e CO2. È in corso una vera e propria campagna di demonizzazione, e a chiunque possegga un’auto diesel oggi basta farsi un giro online e googlare “diesel euro 6 problemi” o “diesel euro 6 blocco” per strapparsi tutti i capelli una volta incrociata la fatidica data del 2020, che, a sentire quel genere di stampa dovrebbe essere il termine ultimo, una sorta di Millennium Bug dei motori diesel, prima del divieto totale di circolazione. Fossi in voi però i capelli me li terrei in testa, perché è giunto il momento di fare un po’ di luce sulla questione, e di capire perché, nel 2019, scegliere un’auto a gasolio è ancora conveniente.

Uno dei paradossi che inquadrano meglio la situazione è questo: il processo mediatico in corso ha portato a un sensibile calo delle vendite dei motori euro 6 diesel, ma nonostante questo si è registrato un incremento delle emissioni di CO2 in atmosfera. Perché? Semplice. Perché un diesel moderno inquina meno di un motore a benzina. Emette molta meno CO2, e gli stessi quantitativi di ossidi di azoto. Un ulteriore vantaggio ecologico è rappresentato dall’Adblue.

ADBLUE (diesel euro 6 urea)

È una soluzione di urea e acqua, da anni in utilizzo sui camion, che dal 2016 è stata introdotta obbligatoriamente per la classe ecologica euro 6 diesel. Tramite l’interazione con il catalizzatore e il FAP (filtro antiparticolato), è in grado di trasformare fino all’80% di NOx in azoto e vapore acqueo, totalmente innocui. L’Adblue va versato in un serbatoio a parte, e ha una spesa davvero contenuta. 10 litri di additivo costano infatti soltanto 10€, e si percorrono in media dai 500 agli 800km con un litro. Questo vuol dire che il pieno di Adblue di solito va fatto ogni 12000km, più o meno. Non è consentito quindi guidare un diesel euro 6 senza urea (stessa cosa vale per le auto diesel euro 6 senza fap, o diesel euro 6 senza dpf).

Come spesso capita l’opinione pubblica tende a fare di ogni erba un fascio. Se si pensa a “motore diesel“, all’interno di questo insieme rientrano una gamma di automobili molto diverse tra loro, soprattutto per quanto riguarda gli agenti inquinanti. Infatti, a subire limitazioni di circolazione nel breve termine saranno soltanto i veicoli con standard dall’euro 4 (senza FAP) in giù.

BLOCCHI ZTL (diesel euro 6 divieto circolazione)

In generale la situazione legislativa quando si parla di diesel euro 6 e inquinamento, variando da comune a comune, potrebbe risultare molto nebulosa. Al momento in realtà, l’unica città italiana ad aver stabilito una data per i divieti di circolazione è Milano. Da ottobre 2019 gli euro 4 senza FAP non potranno entrare in città, dal lunedì al venerdì e dalle 7.30 alle 19.30. E si parla soltanto nei sei mesi di autunno/inverno. A Torino ci sono limitazioni, ormai da diverso tempo, soltanto per i veicoli uguali o inferiori agli standard euro 2. È importante ricordare che per i veicoli a gasolio dall’euro 5 in poi (immatricolati a partire dal 2009) non sono tuttora previste limitazioni di circolazione a breve termine in nessun comune italiano.

IL DIESEL EURO 6 CONVIENE

Prima di tutto perché, come già detto, un motore a gasolio di nuova generazione inquina di meno. È un motore più stabile, che avendo un’elevata resa chilometrica per litro consuma molto meno a parità di potenza e prestazioni di un benzina. Se si aggiunge che a livello di rifornimento il gasolio costa meno della benzina, l’equazione è presto fatta. Ad oggi, un motore diesel euro 6 rappresenta l’alternativa più conveniente, soprattutto per chi deve percorrere molti chilometri o per chi sceglie un veicolo pesante, come un Suv diesel euro 6. Il motore a diesel infatti ha il vantaggio di avere più coppia motrice ai bassi giri, aumentando di molto le prestazioni di guida nel quotidiano. Nonostante il gran parlare di questi giorni inoltre, tutti gli euro 6 diesel potranno circolare tranquillamente almeno fino al 2030, che significa per ulteriori, come minimo, 12 anni. 12 anni in cui l’investimento fatto su un’auto diesel viene ampiamente ripagato dai costi ridotti di manutenzione e consumo. A confutare i “problemi diesel euro 6” c’è anche il fatto che tutte le grandi case automobilistiche, compresa PSA, stanno continuando ad investire tantissimo in quest’ambito, mirando ad emissioni sempre più trascurabili. Non c’è dubbio che il solco del futuro verrà tracciato dalle auto elettriche e ibride, ma nel frattempo (e si tratta di un frattempo piuttosto sostanzioso) il diesel conviene. Anche perché le auto elettriche, ad oggi, presentano una serie di svantaggi che è bene individuare.

SVANTAGGI AUTO ECOLOGICHE ELETTRICHE

Prima di tutto il prezzo. Un’auto elettrica è molto più costosa di un veicolo di pari categoria con un motore termico. Ma anche dopo l’acquisto, continuano ad essere poco convenienti. Secondo lo studio annuale condotto su 21 paesi europei di Lease Plan, il Car Cost Index, il costo di possesso di un’auto elettrica in Italia è in media di 986€ al mese, contro i 628€ del diesel. Altri svantaggi sono i lunghi tempi di ricarica e l’autonomia limitata, che costringe l’auto a un raggio d’azione praticamente circoscritto ai centri urbani, data la carenza di infrastrutture adeguate. Nei condomini inoltre è stata vietata la ricarica, e nel caso voleste collegarvi alla vostra rete personale, dovete verificare che abbia una potenza superiore ai classici 3 kw per scongiurare un sovraccarico elettrico. Inoltre non è da tralasciare il problema dello smaltimento delle batterie delle auto ecologiche usate. Una notizia positiva invece è che per tentare di aggirare il problema “auto ecologiche prezzi” e incentivarne l’acquisto, il governo ha promosso la (famigerata) Eco tassa 2019. Qui sotto tutte le informazioni utili.

ECO TASSA 2019 (contributo auto ecologiche)

L’eco tassa 2019 è una misura della legge di bilancio che prevede un incentivo per l’acquisto di auto poco inquinanti, e al contrario un malus (cioè una sanzione) per l’acquisto di auto altamente inquinanti. Entra in vigore per tutte le auto immatricolate a partire dal 1 marzo 2019. Vediamo nello specifico come funzionano gli incentivi auto ecologiche 2019.

AUTO ECOLOGICHE INCENTIVI:

Prima di tutto definiamo il concetto di auto “poco inquinante”.

Sono tutte le auto che emettono un massimo di grammi al chilometro di CO2 compreso tra 0 e 20. In sostanza livelli così bassi possono essere raggiunti soltanto dalle auto elettriche.

Per “altamente inquinanti” invece, si intendono tutte le categorie anti inquinamento sotto l’euro 4, o quelle che superano i 161 g/km di CO2.

Quanto si risparmia e come?

6000€ per chi rottama un veicolo altamente inquinante e decide di acquistare un’elettrica. Se si procede all’acquisto di un’elettrica senza rottamazione lo sconto è di 4000€.

2500€ per chi rottama un veicolo altamente inquinante e decide di acquistare un’ibrida. Se si procede all’acquisto di un’ibrida senza rottamazione lo sconto è di 1500€.

Importante sottolineare che la spesa massima per avere diritto al bonus è di 54900€ iva inclusa. Inoltre, i bonus non sono infiniti. Il governo ha stanziato 60 milioni di euro per il 2019, e 70 per il biennio 2020-21. Come si suol dire, chi prima arriva meglio alloggia.

Passiamo ai malus.

Per le emissioni di CO2 tra 161 e 175 g/km la sanzione è di 1100€.

Tra 176 e 200 g/km è di 1600€.

Tra 201 e 250 g/km è di 2000€.

Oltre i 250 g/km è di 2500€.

Tutte le auto Peugeot sono Ecotassa Free e sono dotate di motori Euro 6.2 omologati WLTP. Per conoscere le caratteristiche dei motori Puretech Peugeot è sufficiente leggere il nostro articolo di approfondimento sui motori PureTech PSA.

Per scoprire la categoria d’inquinamento della vostra auto invece, basta collegarsi al portale dell’automobilista, il sito ufficiale del Dipartimento dei Trasporti.

Per concludere, dopo aver fatto chiarezza sulla situazione dei motori diesel, ci sentiamo di dire che ad oggi, le auto euro 6 diesel sono la soluzione migliore per coniugare rispetto per l’ambiente, prestazioni e vantaggio economico, e che l’utilizzo di questo genere di motori sempre meno inquinanti è ben lontano da essere accantonato.

Cosa cambia da Euro 6 a euro 6b?

L'Euro 6b porta ad un “taglio” delle emissioni di particolato PM, un gas tossico dannoso per l'organismo umano: deve scendere dai 0,0050 g/km delle Euro 6 (indipendentemente se il motore è benzina o Diesel) ai 0,0045 g/km. Per sapere quali sono le auto Euro 6 basta dunque individuare l'anno di immatricolazione.

Quali auto non potranno più circolare nel 2023?

Dal 1° novembre 2022 il divieto per questi veicoli si estende a tutta la Fascia Verde, che è molto più ampia dell'Anello ferroviario). Dal 1° novembre 2023 non vi potranno più circolare i veicoli Euro 3 a benzina e gli Euro 4 a gasolio.

Quando non potranno più circolare i diesel?

Dal 1° ottobre 2025 le auto diesel acquistate dopo il 31.12.2018 non potranno circolare in Area, mentre per le vetture diesel acquistate entro il 31.12.2018 il divieto scatterà dal 1° ottobre 2028. Le diesel Euro 6 ed Euro 6 D-Temp, invece, non potranno circolare a partire dal primo ottobre 2030.

Quando verrà bandito il diesel?

Nonostante le case automobilistiche ormai stanno puntando sulle fonti rinnovabili e il governo stia aumentando gli incentivi per la rottamazione delle vecchie auto e l'acquisto delle nuove, la cessazione delle vendite delle auto diesel in Italia comincerà solo dal 2040.