Recensione di Giancarlo Zappoli Il giovane Pehran, figlio di una gitana che ora è deceduta e di un soldato che l'ha abbandonata, viene cresciuto dalla nonna, una 'guaritrice' che lo ama più di se stessa. Pehran ha uno zio, Merdzan, che perde tutti i suoi soldi al gioco e una sorella minore, Danira, che ha una gamba menomata. Il ragazzo è innamorato di Azra la cui madre gli è contraria perché è povero.
Di conseguenza Pehran finisce con il farsi convincere da uno dei più influenti membri della comunità Rom, Ahmed, a seguirlo. L'uomo gli promette di far curare la sorella a sue spese e poi lo porta a Milano dove lo spinge al furto e alla vendita di bambini. Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli? Scrivi a Giancarlo Zappoli Convalida adesso il tuo inserimento. Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare. Chiudi Chiudi Tra immagini surreali e realistiche, la vicenda del giovane zingaro Perhan. Presentato a Cannes dove Kusturica ha vinto il premio per la migliore regia. Tra immagini surreali e realistiche si snoda la vicenda di Perhan, un giovane zingaro nato e cresciuto nella Jugoslavia del sud. La sua infanzia, l'adolescenza e poi il furto, l'omicidio, fino a diventare un boss egli stesso. Si vendicherà uccidendo lo zio che lo ha portato su quella strada. La versione originale, destinata alla televisione, é molto più lunga. Anche se un po' melodrammatico dove non sarebbe necessario, si ricorda per molte sequenze suggestive: l'arrivo a Milano, l'addestramento del tacchino, il tetto che viene portato via durante un temporale. Convalida adesso il tuo inserimento. Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare. Chiudi Chiudi
Su MYmovies il Dizionario completo dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini Figlio naturale di una zingara, il giovane Penhan (Dujmovic) è costretto a seguire il capo in Italia, a rubare e trafficare in bambini, nani, infermi. Perde l'innocenza, le illusioni, la vita. Opus n. 3 del serbo Kusturica, scritto con Gordan Mihic, è un film d'amore, di avventure e un romanzo di formazione che nell'edizione originale, destinata alla TV, durava 5 ore. La sua tumultuosa vicenda procede per accumulazione su un arco di 15 anni attraverso peripezie ora buffe, ora sanguinose in altalena tra tenerezza e ignominia. Il regista s'è immerso nel mondo e nelle cultura dei Rom con passione senza benevolenza, con una partecipazione che non esclude la lucidità, con una simpatia che non diventa idealizzazione. Sconnesso, ridondante, visionario. L'organizzazione del materiale è discutibile, ma le invenzioni strepitose abbondano. Mai vista al cinema una Milano così onirica e stralunata.
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO venerdì 8 ottobre 2010 Il tempo dei gitani, è la pellicola con cui Emir Kusturica si fece conoscere al grande pubblico. E' un viaggio, materiale e mentale del protagonista, che corrotto dalla criminalità, respinge tutto ciò che prima amava, persino il suo primo amore. Per Kusturica è un buon inizio, ma più avanti farà di meglio, perchè Kusturica è come il vino, [...] Vai alla recensione » sabato 1 agosto 2015 Intrattenimento assicurato, coinvolgimento in uno spettacolo originale, fantastico, ben congnegnato, sincero, commovente e insieme ironico, spregiudicato. Narrazione fluida, magistrale, coerente, intelligente, sensibile. Melodramma in linea con la materia, atmosfere avvolgenti, musica suggestiva. E, ancora, personaggi irrinunciabili, vicende picaresche, aderenza e amore per le storie e i personaggi. [...] Vai alla recensione » mercoledì 28 novembre 2012 Stupefacente come Kusturica riesca a mostrarci nella sua più intima naturalezza una realtà sempre guardata, ma mai osservata con attenzione, quella dei gitani. La bravura sta nel mostrare quanto sia diverso il mondo gitano rispetto al nostro nelle forme, ma non nella sostanza, nei sentimenti, nei rapporti umani, nell' essenza delle nostre vite. domenica 14 dicembre 2014 Nella versione che ho io il finale non è ne' doppiato ne' sottotiloto, mi dicono per problemi di censura. Per chi è nella mia stessa situazione ecco i sottotitoli: "So cosa stai pensando. Perdonami se non sono venuto prima ad aiutarti. Forse dovrei lasciarti così, per vedere se prima tu aiuti me. Sono sempre stato buono con te. martedì 11 dicembre 2012 Magnifico e denso affresco della vita gitana, personificata nella storia di Perhan, giovane e ingenuo zingaro che perderà l'innocenza seguendo lo zio in Italia. Film ridondante ed eccessivo, si fa notare per l'onestà e la lucidità del racconto, ma non è certo il migliore di Kusturica. sabato 25 aprile 2009 Uno dei migliori di Kusturica in assoluto.
mercoledì 8 settembre 2010 ho visto il film su sky ma non riesco a trovare il dvd qualcuno può aiutarmi...mi pare che alcuni anni fa il dvd era allgato al corriere della sera. per informarmi pregasi inviare a |