Top cucina in resina pro e contro

Impiegati inizialmente solo in ambienti industriali e tecnici, i pavimenti in resina, con i loro pro e contro, hanno ormai conquistato da diversi anni gli spazi domestici. Merito senza dubbio della loro resa estetica, non più legata allo stile industrial e perfettamente in armonia anche nei contesti più raffinati. Ma soprattutto il successo si deve alla loro resistenza all’usura e della praticità manutentiva, a cui si aggiunge la possibilità di applicarli sopra finiture pre-esistenti (piastrelle in cotto, ceramica o gres, parquet, ma non sul vetro su cui non fanno presa) a patto che siano ben ancorate al massetto.

Questo tipo di pavimento è dunque la soluzione perfetta in caso di ristrutturazione a basso impatto (non bassissimo, per quello c’è il pvc): permette di evitare i disagi e i costi delle demolizioni e, grazie allo spessore di appena 4-5 millimetri, non rende mai necessario riadattare porte e infissi.

Pavimenti in resina, vantaggi

  • I costi per un pavimento in resina sono più contenuti rispetto a quelli per altre tipologie di finiture come marmo, parquet, graniglie
  • Il materiale è sempre disponibile con tempi di consegna ridotti. In caso di ristrutturazione si procede in maniera veloce ed economica, ricoprendo il pavimento esistente ed evitando demolizioni e smaltimenti di macerie.
  • Se posata a regola d’arte, la resina è molto resistente all’usura.
  • I pavimenti in resina consentono infinite possibilità di personalizzazione scegliendo finiture e colori.
  • Non ci sono fughe: l’effetto visivo amplia lo spazio e la pulizia è facile.
Top cucina in resina pro e contro
Foto Omar Sartor

Pavimenti in resina, svantaggi

  • L’accidentale caduta di oggetti e il continuo calpestio possono causare dei graffi superficiali.
  • Una posa non eseguita perfettamente potrebbe portare all’insorgenza di crepe e perfino piccole rotture in alcuni punti. Queste potrebbero compromettere l’impermeabilità della superficie.
  • L’aspetto della resina potrebbe modificarsi negli anni. Se viene posato un prodotto non resistente ai raggi UV potrebbe virare nel colore dove batte il sole.

L’importanza di una posa perfetta 

Il materiale viene posato in tre passaggi da tecnici specializzati: per un risultato ottimale è meglio evitare il fai-da-te in quanto piccole crepe o dislivelli renderebbero la superficie non omogenea e molto meno durevole. Il primo strato è una resina epossidica molto resistente alla pressione, il secondo è un primer che crea un piano uniforme, il terzo è una resina poliuretanica che definisce colore e aspetto dell’insieme. Per ultimo si applica un film protettivo.

I pavimenti in resina non hanno fughe e per questo risultano particolarmente igienici. Inoltre permettono di creare continuità tra il suolo e le pareti, per un “effetto scatola” molto contemporaneo.

Top cucina in resina pro e contro
Foto Carola Ripamonti

Perché è l’ideale in bagno

Il composto resinoso non solo è molto duraturo, ma è anche completamente impermeabile: non teme l’acqua né altri liquidi perché non può in alcun modo assorbirli. Questa caratteristica rende i pavimenti in resina perfetti anche per il bagno e per il piatto doccia. Per pulirli basta eliminare la polvere e i residui solidi con una scopa o un aspirapolvere e poi lavare con acqua e un detergente non acido e non troppo aggressivo, utilizzando un panno morbido.

Resine colorate e finiture

Uno dei plus più apprezzati dei pavimenti in resina è l’infinita possibilità di personalizzazione. Anzitutto possono essere lisci o spatolati, ma anche ruvidi, satinati, lucidi oppure opachi. Le nuance tra cui scegliere sono praticamente infinite, e comprendono i toni neutri del beige, del bianco e delle terre fino alle tinte più accese. Per chi ama osare è possibile trasformare un pavimento in resina in un vero e proprio elemento decorativo perché sotto l’ultimo strato possono essere inseriti oggetti di vario tipo, come foglie, pietre o legno, ma anche dei glitter per chi desidera che la casa brilli di luce propria.

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Quali sono i migliori materiali per i top cucine.
1 – Laminato. Si tratta di un materiale molto versatile esteticamente, in grado di replicare esteticamente anche materiali più pregiati. ... .
2 – Laminato HPL. ... .
3 – Pietre naturali: marmo e granito. ... .
4 – Quarzo. ... .
5 – Acciaio. ... .
6 – Corian. ... .
7 – Dekton. ... .
8 – Laminam..

Qual è il top cucina più resistente?

Infatti il top cucina in gres porcellanato è il più resistente, realizzato con un materiale ceramico notevolmente performante, che resiste perfettamente a graffi e urti (soprattutto nella sua versione opaca) e che presenta un'ottima resistenza al calore.

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