Togliere i capillari con il laser

I capillari sono i vasi sanguigni più piccoli presenti nel nostro corpo che si diramano nelle zone periferiche del nostro organismo (come ad esempio le gambe, una delle zone più soggette) per irrorare di sangue i tessuti.

La loro presenza nell’essere umano è del tutto normale, oltre a essere indispensabile. Può accadere però che una fragilità di questi vasi determini una maggiore visibilità sottocutanea dei reticolati capillari.

Questo problema può concentrarsi in diverse parti del corpo, ma è più frequente su cosce e gambe.

Cause dei capillari rotti

Nella manifestazione di fragilità capillare e conseguente rottura degli stessi, influisce sicuramente il fattore ereditario, ma la situazione può essere aggravata da sbalzi ormonali come quello che si verifica nella donna durante la gravidanza.

Altre cause possono essere riscontrate nella mancanza di vitamine nell’organismo, in particolare della vitamina C, ma anche nell’eccessivo uso di alcool e fumo e nella mancanza di attività fisica.

Problemi causati dai capillari rotti 

I capillari si presentano in reticolati violacei, soprattutto su cosce e gambe, visibili appena sotto la superficie della pelle.

Oltre ad essere antiestetici a livello visivo, essi possono produrre disagi al paziente, quali prurito e bruciore, ma anche dolore, poiché la circolazione risulta essere danneggiata.

Come si possono eliminare i capillari

Le tecniche laser a disposizione per eliminare i capillari consentono di intervenire in modo rapido ed efficace su fastidiosi inestetismi molto comuni: i capillari visibili.

La tecnica a laser NDY consente di eliminare definitivamente i capillari visibili attraverso impulsi fototermici che ne inducono la coagulazione e, successivamente, la scomparsa.

Come funziona il trattamento laser

Il trattamento laser per eliminare i capillari dura circa mezz’ora a seconda dell’ampiezza della zona su cui è necessario intervenire e viene praticato ambulatorialmente utilizzando una semplice crema anestetica per evitare ogni possibile fastidio al paziente.

Nella fase post-operatoria, la zona interessata apparirà arrossata per qualche giorno ma si tratta di una condizione temporanea e perfettamente sopportabile con l’uso di una specifica crema lenitiva.

Terapie sclerosanti

Per quanto riguarda invece il problema della dilatazione dei capillari è possibile risolvere la questione con le terapie sclerosanti, iniezioni locali di polidocanolo che portano alla chiusura dei vasi capillari visibili.

Dopo la mia prima gravidanza i miei capillari, già un po' visibili, si sono accentuati creando un reticolato nella zona delle cosce. Posso sottopormi al trattamento?

Con la gravidanza è comune che avvengano nel corpo cambiamenti fisiologici. In questi casi è meglio fare una visita per capire meglio come si sta sviluppando la situazione dei capillari delle gambe per decidere assieme alla paziente se sia il caso di intervenire subito, oppure aspettare che la situazione si stabilizzi, magari dopo la successiva gravidanza.

Il trattamento per rimuovere i capillari visibili è molto lungo?

Ogni seduta dura circa una mezz'ora a si concentra su una zona specifica. La seduta successiva si procede sul trattamento di un'altra zona.

Togliere i capillari con il laser

La soluzione è il laser, ma devi scegliere quello più adatto al calibro delle vene. Ecco come orientarsi tra le proposte su misura più nuove

credits: iStock

Se soffri di insufficienza venosa, e hai le gambe scarabocchiate da venuzze e capillari, sappi che la laserterapia in questo campo è in continua evoluzione. Al punto da proporre tipi di laser e di lunghezze d’onda (espresse in nanometri, nm) sempre più selettivi sul “bersaglio mobile” costituito dall’emoglobina del sangue, che scorre all’interno dei vasi dilatati e visibili a fior di pelle. Ecco tre importanti novità.

1. Per le vene varicose più grosse

«Per chiudere le grandi e piccole safene e le loro vene collaterali, che hanno un diametro da 4 mm in su, si usa il laser endovascolare 1470 nm con fibra ring», spiega il dottor Roberto Dell’Avanzato, specialista in chirurgia plastica e docente di laserterapia all’Università di San Marino.

«In ambulatorio chirurgico e in anestesia locale, sotto guida ecocolordoppler, si inserisce all’interno della vena una fibra ottica con una sonda-laser di circa due millimetri. Quindi si risale fino ad arrivare al punto in cui si origina la vena. Il laser rilascia l’impulso luminoso man mano che scende, fino a percorrerla a ritroso e a chiuderla, facendo unire le pareti.

La novità consiste nell’uso di fibre ring che assicurano un’efficacia maggiore. In pratica, lo spot non viene sparato frontalmente, in punta di laser, ma ad anello, cioè a 360°, così da colpire radialmente tutta la circonferenza parietale». Valida alternativa all’intervento chirurgico, il laser endovascolare può essere fatto con il SSN.

2. Per le vene reticolari

Sono definite così le vene bluastre e tortuose comprese tra i 2 e i 4 mm di diametro che, proprio perché non rettilinee, non si prestano a essere incannulate con il laser endovascolare. In questo caso, il problema è risolto dall’avvento del laser endoperivenoso: una fibra laser sottilissima viene inserita sottopelle e manovrata dentro e fuori dal vaso, a seconda del suo tracciato, del calibro (che si allarga o si restringe) e della sua tortuosità.

«In questo caso si utilizza una lunghezza d’onda selettiva (808 nm) e il trattamento può essere fatto in ambulatorio con il solo utilizzo di un anestetico criogeno, consistente in uno spruzzo di aria fredda», spiega il dottor Dell’Avanzato. «Essendo più di carattere estetico, il laser periendovasale non viene passato dal SSN e costa 400 € a seduta».

3. Per i vasi più sottili

Le ragnatele di capillari rosse e bluastre, scientificamente chiamate teleangectasie, possono essere cancellate dal nuovo laser a diodi Spectrum, che agisce in modalità “dual boost”. È l’unico, infatti, a emettere contemporaneamente due tipi di lunghezze d’onda (532 nm e 940 nm) in modo da colpire sia il rosso iniziale dell’emoglobina, sia il marrone della stessa quando si trasforma in metaemoglobina grazie al processo di fotocoagulazione.

«La doppia lunghezza d’onda consente la perfetta chiusura del vaso con un’energia erogata inferiore», spiega Roberto Dell’Avanzato. «Il trattamento, quindi, risulta meno aggressivo e fastidioso e non espone al rischio di microustioni, con conseguente formazione di macchie bianche o scure (iper o ipopigmentazioni cutanee)». Il costo? Circa 300 € a seduta.

Prova la micropigmentazione

Simile al tatuaggio, ma utilizzata anche in ambito medicale, la micropigmentazione cutanea è una tecnica sicura che riesce a camuffare i capillari molto fini e sottili, che non si prestano a trattamenti laser o sclerosanti.

«Con un aghetto si inoculano nel derma superficiale dei pigmenti certificati, anallergici al 100%», spiega Erika Braidich, esperta in micropigmentazione cutanea a Spoleto, Perugia, Roma e Cervia (Ravenna). «Sono color carne in modo da rendere tutta la pelle omogenea e da coprire perfettamente l’inestetismo cutaneo». L’effetto dura 12-14 mesi e il costo è 150 € a seduta.

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Articolo pubblicato sul n. 36 di Starbene in edicola dal 21/8/2018

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Quanto costa una seduta di laser per togliere i capillari?

Il prezzo per un trattamento laser per capillari varia in base al centro specializzato a cui ci si rivolge. In linea di massima si aggira su di una cifra compresa tra i 150 e i 300 euro a seduta.

Quante sedute di laser per eliminare i capillari?

Generalmente sono necessarie da 1 a 3-4 sedute a distanza di un mese l'una dall'altra per eliminare definitivamente capillari, angiomi e couperose.

Come togliere i capillari definitivamente?

La scleroterapia (o terapia sclerosante) è il trattamento utilizzato per eliminare le teleangectasie, cioè capillari visibili, e anche le piccole vene varicose, degli arti inferiori. In alcuni casi può essere impiegata anche nel trattamento delle varici della vena safena.

Quanto costa bruciare i capillari?

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