Poesie per il papà in rima corte

Poesie per il papà in rima corte

In questa raccolta di poesie e filastrocche per la Festa del Papà per bambini e non solo troverete senz'altro un bel pensierino per il vostro babbo. Se siete alla ricerca di auguri in rima da far scrivere al vostro piccolo siete capitati sicuramente nel posto giusto: abbiamo scelto le filastrocche e le poesie più belle del Web e siamo sicuri che se le farete copiare su un bel bigliettino colorato o, meglio ancora, su un lavoretto, il papà dei vostri bambini resterà sorpreso senza ombra di dubbio. Se invece non state cercando una poesia per i vostri piccoli e siete voi stessi alla ricerca di una poesia bella per la Festa del Papà, magari più matura di una semplice filastrocca, non pensate di essere finiti nel posto sbagliato: in questa raccolta troverete delle poesie davvero significative scritte da grandi autori.

Poesie e filastrocche per la Festa del papà per bambini (piccoli e cresciuti) fanno senz'altro piacere a tutti i babbi: d'altronde si tratta di qualcosa che è stato pensato apposta per loro in occasione di un giorno speciale come quello del 19 marzo che ha tutta una storia e che merita senz'altro di essere ricordato. Non solo da piccoli, sia chiaro: anche da grandi c'è bisogno di ascoltarsi e scriversi, di mostrarsi vicini a uno degli uomini più importanti della propria vita. Le feste servono a questo, no?  

In questa sezione della nostra raccolta di auguri dedicata alla Festa del papà troverete una vasta scelta di filastrocche e poesie per la festa, da quelle meno conosciute e trovate sul Web a quelle più conosciute e scritte da autori che sicuramente conoscerete: pensate a Salvatore Quasimodo oppure a Camillo Sbarbaro; le poesie che hanno scritto sono bellissime e non potevamo non proporvele. Ma veniamo subito al sommario:

  • Poesie e filastrocche per la Festa del Papà per bambini;
  • Poesie famose per la Festa del Papà per i più grandi;
  • Poesie per il papà che non c'è più;
  • Letterine per il papà alternative alle poesie;
  • Frasi per bambini piccoli da dedicare al papà se non si vogliono scrivere poesie o lettere;
  • Altri pensieri bellissimi per il papà.

Poesie e filastrocche sono sicuramente azzeccate per la Festa del papà se avete dei bambini. Le rime aiuterebbero a memorizzare meglio qualora voleste che vostro figlio o vostra figlia recitassero qualcosa al loro paparino, magari dopo aver mangiato una gustosissima torta, e sono in grado di strappare anche più di un sorriso e in alcuni casi anche una vera e propria risata. 

Diciamo che sono delle ottime alternative alle letterine che troverete più avanti e che vi consigliamo di leggere comunque. Occhio però: sia che il bambino voglia recitare o no la sua poesia, fategliela scrivere su un foglietto perché poi resteranno i ricordi e rileggere sarà come fare un bellissimo tuffo nel passato! Ma vediamo subito le poesie per bambini che abbiamo raccolto per la Festa del Papà:

Al babbo lontano (Arpile Cuman Pertile)

Caro uccellino che volando vai,

il babbo mio di certo tu vedrai.

Digli che è tanto buono il suo bambino,

e che spesso gli manda un bel bacino.

Digli che gli vuol bene e che lo aspetta!

Vola, uccellino, vola vola in fretta!

Fermati un momento

Papà, fermati un momento.
Voglio parlarti.
Sai che cosa in cuore sento?
Sento d'amarti.
Sai perché ti voglio bene?
Perché tu vuoi bene a me.
Le giornate tue son piene
e non pensi mai a te.
Quando ho la mano nella tua,
provo un senso di riposo,
nulla più mi fa paura,
mi sento forte e coraggioso.
Papà, fermati un momento.
Pensa a quello che t'ho detto.
Il tuo cuor godrà contento
al calore del mio affetto.

Grazie papà (B. Bartolini)

Da te, papà, ricevo tanto.
A te, papà, io voglio bene.
Di te, papà, io vado fiero.
A te, papà, io dico grazie.

Grazie papà, per il bene che mi vuoi.
Grazie papà, per i doni che mi fai.

Con te, papà, non ho paura.
Con te, papà. mi sento forte.
Con te, papà, mi trovo bene.
A te, papà, io dico grazie.

Grazie papà, per la gioia che mi dai.
Grazie papà, per quello che tu sei.

Il mio papà 

Lo conoscete il mio papà?

Ve lo presento: eccolo qua!

Ma non è vero che è un tesoro?

Un paparino tutto d’oro.

Se fa il severo, quando s’arrabbia,

mi dice: “A letto!”.

Io lo abbraccio, gli do un bacetto.

A questo punto subito molla,

diventa dolce, di pastafrolla.

Il Principe (Marco Moschini)

Arriva un Principe
con un cavallo bianco:

viene da lontano

e sembra molto stanco.

Al posto della spada

c’è l’ombrello

e c’è il cappotto

al posto del mantello;

però a guardarci bene

il cavallo non ce l’ha,

io gli corro incontro

e gli dico: "Ciao papà!".

Poesie famose per la Festa del papà per i più grandi

Come dicevamo in apertura, potrete copiare anche poesie più profonde sulla Festa del papà, quelle che grandi autori hanno dedicato al proprio genitore in momenti significativi della loro vita e che non hanno molto a che vedere con filastrocche e rime baciate. Se un figlio di pochi anni non può certamente scrivere un semplice SMS usando aforismi o frasi celebri, ma sente piuttosto la voglia di recitare una poesia o scrivere una letterina, i più grandi non possono certo scrivere al proprio papà una filastrocca: sarebbe un po' strano, ecco.

Adesso vi presenteremo una serie di poesie sulla Festa del papà che i più cresciuti potranno usare per fare gli auguri. Nessuno vi obbliga a copiarle per intero: potreste benissimo prenderne solo uno stralcio e adattarlo a vostro piacimento. In effetti alcune poesie sono davvero lunghe e altre toccano anche temi diversi: in Al padre ad esempio Salvatore Quasimodo parla anche della bellezza della Sicilia e del terremoto del 28 dicembre 1908. Ma veniamo subito alle poesie che abbiamo scelto:

Al padre (Salvatore Quasimodo)

Dove sull'acque viola

era Messina, tra fili spezzati
e macerie tu vai lungo binari

e scambi col tuo berretto di gallo

isolano. Il terremoto ribolle

da due giorni, è dicembre d’uragani

e mare avvelenato. Le nostre notti cadono

nei carri merci e noi bestiame infantile

contiamo sogni polverosi con i morti

sfondati dai ferri, mordendo mandorle

e mele dissecate a ghirlanda. La scienza

del dolore mise verità e lame

nei giochi dei bassopiani di malaria

gialla e terzana gonfia di fango.

La tua pazienza

triste, delicata, ci rubò la paura,

fu lezione di giorni uniti alla morte

tradita, al vilipendio dei ladroni

presi fra i rottami e giustiziati al buio

dalla fucileria degli sbarchi, un conto

di numeri bassi che tornava esatto

concentrico, un bilancio di vita futura.

Il tuo berretto di sole andava su e giù

nel poco spazio che sempre ti hanno dato.

Anche a me misurarono ogni cosa,

e ho portato il tuo nome

un po’ più in là dell’odio e dell’invidia.

Quel rosso del tuo capo era una mitria,

una corona con le ali d’aquila.

E ora nell'aquila dei tuoi novant'anni

ho voluto parlare con te, coi tuoi segnali

di partenza colorati dalla lanterna

notturna, e qui da una ruota

imperfetta del mondo,

su una piena di muri serrati,

lontano dai gelsomini d’Arabia

dove ancora tu sei, per dirti

ciò che non potevo un tempo – difficile affinità

di pensieri – per dirti, e non ci ascoltano solo

cicale del biviere, agavi lentischi,

come il campiere dice al suo padrone:

‘Baciamu li mani’. Questo, non altro.

Oscuramente forte è la vita.

A mio padre (Alfonso Gatto)

Se mi tornassi questa sera accanto

lungo la via dove scende l’ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni in libertà s’accenda
di speranze di poveri di cielo
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare.

Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.
Ora alla terra è un’ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:

'Com’è bella notte e com’è buona
ad amarci così con l’aria in piena
fin dentro al sonno'

Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgere a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l’alba.

A mio padre (Giammarco de Vincentis)

Ciao papà, ti vedo stanco

sarà la sera che ti cade addosso,
oppure gli anni che si fan sentire.
È strano come le montagne,
si inchinino al passaggio della vita,
lasciando cadere a valle, 

le sue rocce sgretolatosi nel tempo.
Li hai passati tutti i tuoi momenti,

restando sempre attento ai tuoi presenti,

e restare con lo sguardo al tuo passato

di cui a noi figli molto hai dedicato.

Mi hai fatto grande ma non solo fuori,

io di te ho molto dentro.

Quel che è stata la tua vita

per contarla non bastan le dita

di tutta quella gente che ti ha visto crescere 

e lottare contro la tua sorte.

Starei una vita a raccontarmi di te,

che oggi mi guardi con lo sguardo di un bambino

e con il coraggio di darebbe la sua vita,

per farti vivere, la tua, un pò di più.

grazie papà.

A mio padre (Leonardo Sinisgalli)

L'uomo che torna solo 

A tarda sera dalla vigna
Scuote le rape nella vasca
Sbuca dal viottolo con la paglia
Macchiata di verderame.
L'uomo che porta così fresco
Terriccio sulle scarpe, odore
Di fresca sera nei vestiti
Si ferma a una fonte, parla
Con un ortolano che sradica i finocchi.
È un uomo, un piccolo uomo
Ch'io guardo di lontano.
È un punto vivo all'orizzonte.
Forse la sua pupilla
Si accende questa sera
Accanto alla peschiera
Dove si asciuga la fronte.

Padre, anche se... (Camillo Sbarbaro)

Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi a me un estraneo,

per te stesso, egualmente t’amerei.

Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno

che la prima viola sull’opposto

muro scopristi dalla tua finestra

e ce ne desti la novella allegro.

Poi la scala di legno tolta in spalla

di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.

Noi piccoli stavamo alla finestra.

E di quell’altra volta mi ricordo

che la sorella, mia piccola ancora,

per la casa inseguivi minacciando.

(la caparbia avea fatto non so che)

Ma raggiuntala che strillava forte

dalla paura, ti mancava il cuore:

che avevi visto te inseguir la tua

piccola figlia e, tutta spaventata,

tu vacillante l’attiravi al petto

e con carezze dentro le tue braccia

avviluppavi come per difenderla

da quel cattivo ch’era il tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi a me un estraneo,

fra tutti quanti gli uomini già tanto

pel tuo cuore fanciullo t’amerei.

Ricordo del padre (Sibilla Aleramo)

Sempre che un giardino m’accolga

io ti riveggo, Padre, fra aiuole,

lievi le mani su corolle e foglie,

vivo riveggo carezzare tralci,

allevi rose e labili campanule,

silenzioso ti smemorano i giacinti,

stai fra colori e caldi aromi, Padre,

solitario trovando, ivi soltanto,

pago e perfetto senso all’esser tuo.

Poesie per il papà che non c'è più

Le poesie che trovate qui sono pensate invece per il papà che non c'è più: sono componimenti davvero belli che fanno riflettere e che permettono di estraniarsi per un po' dal mondo. Perdere un papà segna la vita ed è un dolore che non va via mai: s'impara a conviverci e queste poesie aiutano a fare un tuffo nei ricordi che spesso fa bene al cuore. 

Letterine per il papà da scrivergli per la sua festa

La raccolta che vi proponiamo adesso è costituita da letterine: non sempre i bambini vogliono copiare un componimento in rima; c'è chi chi vuole scrivere infatti un semplice pensierino pensando soprattutto al contenuto e non alle rime da costruire. State sempre accanto al vostro bambino e cercate di capire qual è il modo migliore in cui riesce a esprimersi! Magari lettere come quelle che vi abbiamo linkato potrebbero tornargli molto utili!

Altri pensieri bellissimi per il papà

Qui di seguito vi riportiamo infine delle frasi che potrebbero andarvi bene al posto di qualche poesia o filastrocca:

  • Frasi divertenti per la Festa del Papà; 
  • Frasi che fanno piangere per il 19 marzo;
  • Altre frasi belle da dedicare al proprio papà per la sua festa.

Scrivere poesie e filastrocche è un modo per fare degli auguri sicuramente particolari ai vostri papà, anche se, a prescindere da ciò che avrete deciso di copiare o far copiare, è sempre consigliabile pensare a qualcosa di personale: perché non provate a prendere ispirazione da questi componimenti per farne uno completamente vostro? Siamo sicuri che ne siete in grado! Intanto infiniti auguri ai vostri papà!

La foto è tratta da Pixabay.com


Quanto è il mio papà poesia?

Quanto è serio il mio papà, se mi sgrida è perché sa che è dal cuore che gli viene e lo fa per il mio bene. Quanto amo il mio papà, forse neanche lui lo sa, è speciale e con orgoglio grido il bene che gli voglio.

Come iniziare una poesia per il papà?

La prima cosa che dovrete scrivere è sicuramente il titolo. Alcuni esempi di titoli potrebbero essere "caro papà", ma anche "una poesia per il mio papà", "una dedica per il mio carissimo papà". Una volta che avrete scritto il titolo per la vostra poesia, potrete cominciare a strutturare il resto.

Che cos'è il papà poesia?

O- Il papà, è solo un compagno di giochi per il bambino. O- Il papà , è un compagno di giochi, una guida che accompagnerà il bambino nel cammino della vita, indicandoli la strada giusta da percorrere, aiutandolo a superare le difficoltà che incontrerà . Illustra la poesia e completa la frase: Per me il papà è……………….

Quando nasce un papà poesia?

Un papà nasce già quando sta vicino alla mamma, quando le asciuga le lacrime dopo un pianto, quando cerca di non farla stancare e lei lo rimprovera, quando le regala un sorriso. Un papà nasce già quando dipinge la cameretta, quando dipingendo quelle pareti bianche ci mette dentro qualcosa di speciale, di unico.