Piante di notte in camera da letto

Tanti miti sfatati, tanti ancora da sfatare. La lista sembra davvero lunga e continua ad alimentarsi di dicerie e credenze popolari. Vi è mai capitato di sentire che dormire con una pianta in camera fa male? Sicuramente sì e se non vi è ancora capitato succederà. Il motivo di questa convinzione starebbe nel rilascio di anidride carbonica. Mentre di giorno le piante rilasciano ossigeno per effetto della fotosintesi clorofilliana, di notte – a causa dell’assenza di luce – producono anidride carbonica. Tuttavia si tratta soltanto dell’ennesimo mito da sfatare. Scopriamo perché.

Le piante consumano poco ossigeno e producono una quantità esigua di anidride carbonica durante la notte, di certo molto inferiore rispetto a quella che rilasciamo noi e chi ci dorme accanto. Svolgono inoltre una funzione importante nella regolazione dei livelli di umidità dell’ambiente, aiutano a combattere lo stress e favoriscono il relax.

Ben vengano allora le piante anche in camera da letto, dove trascorriamo buona parte del nostro tempo. Danno un contributo tutt’altro che trascurabile alla salubrità dell’aria. Non poca cosa se pensiamo che tra le mura domestiche, fra elettrodomestici accesi, cucine a gas, detersivi e deodoranti, il monossido di carbonio e altri gas dannosi possono sfondare la soglia massima di tollerabilità che la legge stabilisce per gli ambienti esterni.

Manteniamo pulita l’aria della nostra casa e della nostra camera specialmente. Mettiamo una pianta! Per i più diffidenti, suggeriamo piante in grado di rilasciare ossigeno anche di notte. Qualche esempio?

Ciclamino. Questa pianta predilige gli ambienti luminosi e freschi. Non va esposta a correnti d’aria. Durante l’inverno non richiede molta acqua, ma è bene accertarsi che la terra sia sempre umida.

Begonia. Se potesse parlare, direbbe che preferisce l’ombra alle zone soleggiate. Annaffiala regolarmente e aggiungi concime per bulbose in modo da sostenerne la crescita. La begonia non rilascia soltanto ossigeno, ma purifica l’aria da ammoniaca e formaldeide.

Sanseveria. Dotata di foglie lunghe e lucenti, questa pianta sempre verde necessita di poca luce. Non serve annaffiarla spesso, d’inverno è sufficiente una volta al mese. Come la begonia, purifica l’aria da ammoniaca e formaldeide. È efficace contro l’elettrosmog.

La natura si conferma una potente alleata del buon sonno.

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Le piante in camera da letto fanno male?

Piante di notte in camera da letto

Ti è mai capitato di sentir dire che le piante in camera da letto fanno male alla salute? Sicuramente sì!

Il motivo di questa credenza risiede nel fatto che mentre di giorno le piante rilasciano ossigeno per effetto della fotosintesi clorofilliana, di notte (a causa dell’assenza di luce) rilasciano anidride carbonica.

Tuttavia, la quantità di anidride carbonica prodotta da qualche pianta in camera da letto è davvero esigua (sempre che la loro quantità sia proporzionale alle dimensioni della stanza) e, certamente molto inferiore rispetto a quella che rilasciamo noi e chi ci dorme accanto.

Le piante in camera da letto non sono quindi nocive per la salute, anzi, svolgono una serie di funzioni benefiche. Lo testimonia un interessante studio della NASA, svolto nell’ambito di una ricerca effettuata per capire in che modo migliorare l’aria all’interno delle stazioni spaziali.

Secondo questo studio, anche l’aria delle nostre case contiene alcuni elementi nocivi che possono essere neutralizzati fino all’85% grazie alla presenza di determinati tipi di piante.

In particolare, tra le sostanze dannose che respiriamo quotidianamente ci sono:

  • Formaldeide: una sostanza che può provocare allergia, asma, reazioni cutanee e che si trova nei mobili di truciolato, nelle sigarette, nei tappeti e persino nelle stoviglie di plastica.
  • Tricloroetilene: questa sostanza si trova principalmente nelle vernici e nelle cartucce per stampanti ed è potenzialmente molto dannosa per l’organismo perché, se inalata, può arrecare danni al fegato, ai reni e agli occhi.
  • Benzene: presente soprattutto nelle sigarette, nei detersivi e nelle vernici, questa sostanza nociva fa abbassare la pressione sanguigna, può provocare difficoltà respiratorie, è potenzialmente cancerogena.
  • Ammoniaca: ancora una volta, sono le sigarette a contenere questa sostanza che può provocare irritazioni a gola e polmoni, tosse e dolori al petto.  
  • Xilene: principale responsabile di irritazioni cutanee, all’apparato respiratorio e agli occhi, questo elemento si trova in molti prodotti in plastica, vernici, colla e sigarette.

Stando sempre ai risultati della ricerca condotta dalla NASA ecco le 10 piante che ti aiutano a migliorare la qualità dell’aria e, di conseguenza, a riposare meglio:

  1. Orchidea L’orchidea, che sembra così delicata, in realtà è una vera e propria forza della natura che purifica l’aria e assorbe come una spugna le sostanze potenzialmente tossiche presenti nell’aria, come la formaldeide e l’ammoniaca. È una pianta piuttosto facile da coltivare in vaso a patto che sia esposta costantemente a luce diretta.
  2. Areca (nome scientifico Dypsis lutescens) Queste piante sono davvero bellissime: le lunghe foglie riescono a decorare perfettamente anche un angolo spoglio. È tra le prime ad essere citate tra le piante adatte in camera da letto perché filtrano benzene, tricloroetilene e formaldeide, soprattutto se posizionate vicino i mobili verniciati. Ideali anche in caso di raffreddori frequenti poiché rilasciano nell’aria una quantità di umidità tale da favorire la respirazione. Di origine tropicale, questo tipo di pianta ama le zone luminose ma non la luce diretta del sole; le annaffiature devono essere regolari ma non eccessive (il terreno non deve essere inzuppato); non è tossica né per i cani né per i gatti.
  3. Aloe Vera Tra le piante grasse in camera da letto l’Aloe Vera occupa un posto d’onore. Ha il potere di rilasciare ossigeno per tutta la notte e di assorbire benzene e formaldeide. Inoltre, è davvero facile da curare perché non necessita di attenzioni particolari. Attenzione però a cani e gatti perché questa pianta è tossica per loro.

  4. Edera (nome scientifico Hedera helix) Estremamente decorativa e facile da coltivare, questa pianta elimina efficacemente  muffe, tricloroetilene, formaldeide, benzene e monossido di carbonio; inoltre, si adatta anche agli ambienti poco luminosi. Quindi, se si soffre di allergie, ti conviene farne una scorta e, magari, utilizzarle per decorare le mensole visto che tendono a scendere verso il basso e che sono tossiche per cani e gatti.  

  5. Gerbera Tricloroetilene, benzene e formaldeide sono le sostanze che queste piante dai fiori grandi e colorati, prodotti tra la primavera e l’autunno, riescono a eliminare. Non risultano tossiche né per i cani né per i gatti, quindi, via libera alle gerbere anche se hai un amico peloso in casa.

  6. Sanseveria (detta anche Pianta del serpente, Lingue di suocera) Emana ossigeno per tutta la notte; filtra la formaldeide, il tricloroetilene e il benzene; assorbe anche l’elettrosmog prodotto dai cellulari e dai computer; è facile da coltivare; le sue foglie verde brillante sono bellissime! Ti servono altri motivi per convincerti a posizionare una sanseveria in camera da letto? Occhio però a cani e gatti che potrebbero mangiarne le foglie, che per loro risultano tossiche.

  7. Anthurium Assorbe l’elettrosmog, il toluene, lo xilene, la formaldeide e l’ammoniaca rendendo l’aria pulita e idratata. Inoltre, sono di certo tra le piante da appartamento più eleganti. Tossica però per cani e gatti.

  8. Pothos Anche il pothos, la più comune tra le piante d’appartamento, è una pianta velenosa per gli amici a 4 zampe. Ma i suoi benefici sull’aria che respiriamo sono innegabili: riesce, infatti, a purificare l’ambiente da benzene e formaldeide, resistendo anche negli ambienti poco luminosi.  

  9. Spatifillo Riesce a purificare l’aria da tutte le tossine oggetto dello studio della NASA, aumentando la percentuale di umidità: situazione ideale se si soffre di allergia, gola secca e sinusite. Va posizionata in una zona luminosa ma lontana dai raggi diretti del sole. In particolare, messa vicino agli infissi e ai mobili aiuta ad assorbire le sostanze potenzialmente nocive emesse dalle vernici.

  10. Felce Bella, decorativa, di gran tendenza: la felce in camera da letto arreda e fa bene alla salute! Formaldeide, monossido di carbonio e xilene sono le sostanze che riesce a filtrare. Poiché vuole umidità, è perfetta per le camere da letto con bagno annesso.

IL CONSIGLIO IN PIU’…

In camera da letto, posiziona le piante vicino alla finestra o alla porta, lasciandola preferibilmente aperta o socchiusa. A questo proposito, puoi utilizzare come supporti tavolini lontani dal letto o scenografiche gabbiette e cassette della frutta rivisitate con un tocco personale da mettere qua e là, per creare un ambiente accogliente e originale.

...ma  il buon riposo parte sempre dalla scelta del materasso, rete e cuscino ideale a soddisfare le tue caratteristiche fisiche e abitudini di riposo. Vieni a trovarci scoprirai gli alleati perfetti per dormire bene e rigenerarti ogni notte!

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Perché non bisogna tenere le piante in camera da letto durante la notte?

Consumano ossigeno e producono anidride carbonica. È proprio a causa dell'anidride carbonica emessa durante le ore notturne che, nella credenza popolare, si dice che dormire con le piante possa essere dannoso per la salute.

Quali sono le piante che producono ossigeno di notte?

Areca. Anche questa tipologia di pianta produce ossigeno alla notte, ma non solo.

Quali piante non vanno in camera da letto?

Meglio evitare, invece, piante troppo profumate: potrebbero disturbare il sonno, provocare emicrania o nausea al risveglio. In linea di massima, comunque, le piante andrebbero sempre posizionate vicino alla finestra o alla porta, lasciandola quantomeno socchiusa per favorire il ricambio d'aria.

Quanto ossigeno consuma una pianta di notte?

Quanto ossigeno consumano le piante di notte? Le piante producono durante il giorno una quantità di ossigeno 8-10 volte superiore a quella assorbita durante la notte. Una pianta da appartamento di medie dimensioni produce durante il giorno circa 900 ml di ossigeno e durante la notte ne consuma circa 90 ml.