di Giuseppe Mazzella di Rurillo . Una bella lezione di vita quella fatta dal famoso psichiatra, psicologo, sociologo Paolo Crepet, 67 anni, un lungo percorso culturale, sabato 17 febbraio all’ Hotel Re Ferdinando di Ischia invitato dall’Opera Pia Iacono-Avellino Conte presieduta da Celestino
Vuoso. Il terremoto ha colpito soprattutto Casamicciola. Casamicciola non ha più un edificio pubblico agibile: inagibili 5 plessi scolastici della scuola dell’obbligo, i due istituiti superiori. Inagibile perfino il fabbricato dove aveva sede il Municipio e che avrebbe dovuto essere anche un Museo Civico dove consegnare la Memoria e l’Insegnamento dei 12 terremoti precedenti ma anche i segni della voglia e della capacità di Rinascita. Non ha più nemmeno l’Osservatorio Geofisico che fu costruito dal Regno d’Italia nel 1885 e la sua storica “scientifica” e “burocratica” dovrebbe essere posta come “emblema” della “particolarità italiana” o “italiaca” . 800 bambini senza la scuola, 300 ragazzi senza il loro Istituto, ma circa 3mila persone senza la casa. Una casa costruita con mille sacrifici e mille sofferenze senza un Piano Regolatore Generale perché lo Stato – che all’Italia risponde oltre la monarchia e la repubblica – dal 1886, cinque anni dopo il sisma del 1883, aveva dato la “baracca definitiva” ai terremotati del secolo decimonono. Altro esempio “ italiaco”. Christian Wilhelm Allers: “La bella Napoli” (1893) – “Casamicciola” 10 anni dopo il terremoto Se ci fosse stata questa premessa “statistica”, la lezione di Crepet sarebbe stata ancora più efficace. Infatti una “società civile” solidare può fare – come ha fatto – moltissimo per “l’emergenza” – l’eterno vocabolo italiano che da provvisorio è diventato definito (le baracche di Casamicciola, Lacco Ameno, Forio, resistono da 134 anni!), – ma può fare molto poco se l’ordinamento giuridico della Repubblica non fa la sua parte. Se non dà ai paesi colpiti dal terremoto una “regola” che gli urbanistici chiamano “piano regolatore generale”. Crepet ha dato fiducia: “il terremoto è un evento non una sventura”. Poteva accadere ed è accaduto dopo 134 anni nell’isola “vulcanica” di Ischia. Ma tutta l’Italia è area sismica. “Le case italiane debbono resistere al grado 8.2 della scala Richtner”. Siamo un Paese antico e pieno di “borghi”. Ma in Friuli dopo il terremoto del 1976 hanno ricostruito tutto e perfettamente, mentre la stessa cosa non è stata fatta in Sicilia nel Belice. Dal Belice sono passati 50 anni. Perché? Crepet è stato categorico: “Bisogna togliere le macerie. Le macerie ricordano la “scossa”. Minano la mente e lo spirito e diventano macerie “dentro” di noi”. Ha citato Sant’Agostino: “la speranza richiama alla dignità. E’ fatta di indignazione e coraggio”. Dobbiamo avere l’una e l’altra per “ricominciare”. Se non “ricominciamo” noi moriamo con il terremoto. Sono morti molti anziani “dopo” il 21 agosto. E’ quello che si chiama “stress post-terremoto”. Gli anziani che hanno perso la loro casa, il loro quartiere, hanno sentito la fine. Il mondo per loro era finito. Ed allora? Crepet ha una ricetta: “Tu cittadino ti devi sentire attivo. La prima cosa che bisogna fare dopo un terremoto è ripristinare i “luoghi fisici” dell’aggregazione sociale. Quindi le scuole, i circoli, le associazioni. Luoghi dove la gente si incontra e cerca di superare l’angoscia e discute
delle soluzioni”. Dobbiamo ripartire dalle piccole cose come quella nave che aveva una goccia di olio sulla prua che invece di un danno era una virtù perché navigava più veloce. Nella ricostruzione non dobbiamo essere “furbi”. Lo “sciacallo” fa parte del mondo animale non di quello umano. Noi ad Ischia “siamo una perla straordinaria del mondo”. Dobbiamo fare Comunità. Questa è
la strada “Maestra”. Ma non dobbiamo “ fare sconti a nessuno”. Casamicciola, 17 febbraio 2018 In condivisione con “Il Continente” – agenzia di stampa per il rinascimento di Casamicciola e l’isola d’Ischia. Dove vedere Paolo Crepet?Ingresso libero con prenotazione su:. https://ticket.cinebot.it/fratellosole/ Per seguire la diretta streaming iscrivetevi al nostro canale Youtube.. https://www.youtube.com/channel/UCNw_XBvQy2VqT5Ilqo8AoaA/about. Per l'articolo su questo evento:. http://fratellosole.it/educare-nella-bellezza-paolo-crepet-al-fratello-sole/. Dove lavora Crepet?Lavora, quindi, in Danimarca, in Gran Bretagna, in Germania, in Svizzera e in Cecoslovacchia, prima di trasferirsi in India. Paolo Crepet insegna a Toronto, a Rio de Janeiro e ad Hardward, presso il Centro di Studi Europei.
Dove è nato Crepet?Torino, ItaliaPaolo Crepet / Luogo di nascitanull
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