Se il caf sbaglia il 730 chi paga

Il 23 luglio è stato il termine ultimo per l'invio del 730 tramite intermediario abilitato. Ma cosa succede nel caso in cui il Caf sbaglia la dichiarazione dei redditi? 

Errore 730 Caf, chi paga?

Per sabere chi paga nel caso di errore nel 730 del Caf, bisogno considerare che ci sono due tipi di possibili errori nella compilazione: l'omessa dichiarazione dei redditi del contribuente o un errore nella compilazione.

  • Omessa dichiarazione dei redditi da parte del Caf - la responsabilità ricade sul Caf sempre e quando il contribuente possa presentare all'Agenzia delle Entrate la ricevuta che certifica la presentazione della documentazione fiscale. Questo senza importane se l'Agenzia abbia poi emesso o meno l'attestazione di avvenuta ricezione del documento fiscale.
  • Errore nella compilazione del 730 - Il Caf risponde degli errori derivanti dall'inesatta valutazione dei dati in proprio possesso (per i quali dovrà corrispondere una sanzione pari all'imposta, agli interessi e alla sanzione). Non risponde, invece, degli errori derivanti da false o inesatte dichiarazioni del contribuente, per cui è responsabile solo quest'ultimo. La Legge impone al Caf di emettere un visto di conformità con cui attesta l'avvenuto controllo della corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alla documentazione presentata dal contribuente.

17 LUGLIO 2015

Un contribuente si presenta al Caf con un 730 cartaceo auto-compilato e il Caf, per errore, omette di inserire un reddito. Chi risponderà dell’errore? Su questa domanda ruota uno dei punti della Circolare 26/E dell’Agenzia delle Entrate pubblicata lo scorso 7 luglio, la stessa - per inciso - che ha confermato la validità della proroga del 730 al 23 luglio 2015 anche per gli invii telematici dei contribuenti che scelgono la consegna diretta senza l’ausilio di Caf o intermediari. Com’è noto, la consegna gratuita al Caf del vecchio modello precompilato non esiste più. In buona sostanza, qualunque attività venga effettuata tramite l’intervento di Caf o professionisti, viene ricondotta all’ambito dell’assistenza fiscale, dal momento che gli intermediari sono comunque tenuti a porre il loro visto di conformità sui modelli inoltrati all’AdE, rispondendo, in caso di errore, di sanzioni, interessi e maggiore imposta. Se quindi un contribuente si rivolge a un Caf col 730 già auto-compilato, deve comunque sapere che il Caf erogherà un servizio procedendo alla verifica di quei dati per poi apporvi il visto di conformità e inoltrarli telematicamente alle Entrate.

Ma se il Caf si sbaglia trasmettendo un reddito per un altro, chi paga? Per cominciare a rispondere possiamo anzitutto chiarire quali sono le parti del 730 su cui viene rilasciato il visto di conformità. Come ricorda la Circolare 7/E pubblicata lo scorso febbraio, “il rilascio del visto di conformità consegue alla verifica:

  • della corrispondenza dell’ammontare delle ritenute, anche a titolo di addizionali, con quello delle relative certificazioni esibite (Certificazione Unica, certificati dei sostituti d’imposta per le ritenute relative a redditi di lavoro autonomo occasionale, di capitale, ecc.);
  • degli attestati degli acconti versati o trattenuti;
  • delle deduzioni dal reddito non superiori ai limiti previsti dalla legge e della corrispondenza alle risultanze della documentazione esibita e intestata al contribuente o, se previsto, ai familiari a carico;
  • delle detrazioni d’imposta non eccedenti i limiti previsti dalla legge e della corrispondenza con le risultanze dei dati della dichiarazione e della relativa documentazione esibita;
  • dei crediti d’imposta non eccedenti le misure previste per legge e spettanti sulla base dei dati risultanti dalla dichiarazione e dalla documentazione esibita;
  • dell’ultima dichiarazione presentata in caso di eccedenza d’imposta per la quale si è richiesto il riporto nella successiva dichiarazione dei redditi”.

Viceversa, il rilascio del visto “non implica il riscontro della correttezza degli elementi reddituali indicati dal contribuente (ad esempio, l’ammontare dei redditi fondiari, dei redditi diversi e delle relative spese di produzione), salvo l’ammontare dei redditi da lavoro dichiarati nel modello 730 che deve corrispondere a quello esposto nelle certificazioni (CU)”. In parole povere il Caf non deve preoccuparsi di verificare la correttezza di tutti i redditi indicati dal contribuente, se non accertarsi che i redditi da lavoro/pensione comunicati nel modello coincidano alla perfezione con quelli riportati in CU, dal momento che in questo caso un’eventuale difformità tra gli uni e gli altri sancirebbe l’errore del Caf, e di conseguenza l’apposizione di un visto infedele.

Tale principio viene appunto ribadito nella nuova Circolare 26/E. Ipotizzando allora che il Caf riporti in maniera non corretta un reddito auto-compilato, sul quale però l’azione del visto non ha validità (ad esempio un reddito fondiario), il contribuente, soprattutto nel suo interesse, sarà comunque tenuto “ad effettuare il controllo sui dati che ha indicato in dichiarazione”, e “successivamente il soggetto che presta l’assistenza consegnerà all’assistito la dichiarazione elaborata”. Pertanto, conclude l’Agenzia, “il contribuente ha l’obbligo di integrare la dichiarazione nel caso in cui un reddito correttamente indicato nel modello auto-compilato non sia stato poi riportato nella dichiarazione elaborata dal Caf/professionista. In caso contrario, il contribuente sarà soggetto al controllo da parte dell’Agenzia delle entrate per dichiarazione infedele, ma potrà rivalersi sul Caf/professionista per le sanzioni nel caso in cui ritenga che la responsabilità possa essere attribuita al soggetto che ha prestato l’assistenza”. In sintesi, se l’errore del Caf dovesse ricadere su un reddito al di fuori del raggio d’azione del visto di conformità, a risponderne non sarebbe il Caf ma il contribuente, cui spetterebbe comunque l’onere di ricontrollare, ed eventualmente integrare, il modello errato. Dopodiché al contribuente resterebbe sempre la possibilità di rivalersi sul Caf.

Cosa fare se il Caf sbaglia 730?

In caso di errore.
presentare entro il 25 ottobre un modello 730 integrativo. ... .
presentare, in alternativa, un modello REDDITI Persone fisiche entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta successivo..

Cosa fare se il Caf sbaglia?

Se l'errore di Caf o Patronato viene provato dal cittadino che ha subito il danno, quest'ultimo può chiedere al giudice il risarcimento.

Chi è responsabile del 730?

Presentazione della dichiarazione dei redditi: è responsabile sempre il contribuente.

Cosa succede se si sbaglia a compilare il 730?

L'annullamento comporta l'eliminazione di tutti i dati inseriti dal contribuente: il modello 730 precompilato 2022 torna quindi nella versione originaria messa a disposizione dall'Agenzia delle Entrate.