Come curare il morbo di cushing nel cavallo

Come curare il morbo di cushing nel cavallo

(Tempo di lettura: 2 - 3 minuti)

Il morbo di Cushing si verifica quando un tumore chiamato adenoma ipofisario si sviluppa nella ghiandola pituitaria. Man mano che questo tumore cresce, invia segnali inappropriati al resto del corpo per secernere ormoni in eccesso - principalmente un ormone dello stress chiamato cortisolo. Troppo cortisolo finisce per provocare danni.

Il Cushing viene diagnosticato prevalentemente nei cavalli maturi o anziani.

Sintomatologia

I segni del morbo sono generalmente lenti a svilupparsi, ma progressivi e inesorabili.

  • Laminite (infiammazione all'interno della struttura dello zoccolo)
  • Perdita di peso
  • Ulcere in bocca
  • Sete eccessiva
  • Minzione eccessiva (a causa del bere eccessivo)
  • Irsutismo (pelo lungo e spesso e suo spargimento anomalo sul corpo del cavallo)
  • Cambiamenti nella forma del corpo (ad es. sviluppo di grandi depositi di grasso lungo la criniera, deperimento muscolare e pancia)
  • Inclinazione all'infezione (che può richiedere più tempo per guarire tagli e graffi)

Cause

La causa del morbo è un adenoma (tumore epiteliale benigno) trovato nella ghiandola pituitaria. Questo tumore colpisce una piccola regione centrale dell'ipofisi.

Diagnosi e Cura

Il veterinario deve prima completare un esame fisico, insieme a un profilo ematico completo per escludere altre cause. Una volta fatto ciò, ci sono speciali esami del sangue che possono essere eseguiti per diagnosticare correttamente questa condizione e per formare uno schema efficace di gestione della malattia.

Sebbene non esista un trattamento definitivo per il Cushing equino, esistono alcuni modi per gestire efficacemente la patologia. Ad esempio, c'è un farmaco specifico da somministrare quotidianamente per via orale, che stabilizza la salute dei cavalli colpiti dal morbo di Cushing. Se efficace, il veterinario può ridurre gradualmente il dosaggio nel tempo. Purtroppo il farmaco è abbastanza costoso ma indispensabile per allungare la vita del cavallo e rendergliela dignitosa.

Gestione

Dopo la diagnosi e l'inizio della terapia farmacologica, occorre cercare di prevenire mali frequentemente associati, come la laminite. Per farlo, occorrerà inibire l'accesso a pascoli troppo rigogliosi, limitare i cereali, e somministrare fieno adatto. Infine, poiché la malattia di Cushing indebolisce il sistema immunitario del cavallo, occorre eliminare il più possibile i rischi di infortuni e incidenti dove il cavallo vive, assicurare una buona igiene sia della superficie di stabulazione, che di pulizia dell'animale, specialmente in caso di tagli e graffi, perché la loro guarigione sarà rallentata, esponendo il cavallo ad infezioni.

Prevenzione di noie di osservatori male informati

Poiché animalisti irrequieti e poco informati, passando per caso, potrebbero pensare che il cavallo malato sia maltrattato (non è esteticamente all'altezza delle loro aspettative idiliache sull'aspetto di un cavallo che sta bene), occorrerà dotarsi di certificato medico sempre a portata di mano, affisso sul ricovero e sulla recinzione, regolarmente timbrato da veterinario abilitato, per respingere le accuse di maltrattamento nel caso encomiabile in cui si decida di tenere comunque l'animale anche se malato.

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Negli ultimi anni la cura e la prevenzione che viene fatta in medicina veterinaria ha portato ad un aumento della vita media dei nostri animali. Questo si è verificato anche nell’ambito equino.

Sempre piu’ spesso si trovano, persino a livello agonistico, dei cavalli “anziani”. Pertanto e’ doveroso studiare e curare le patologie che piu’ spesso colpiscono il paziente geriatrico.

Questo e’ il caso della sindrome di Cushing. Tale sindrome ovviamente non colpisce solo cavalli vecchi ma la maggior parte di loro ne sono affetti!

Il termine sindrome di Cushing oggi viene usato per definire l’insieme dei segni clinici attribuibili ad un aumento cronico dei glucocorticoidi circolanti, il piu’ conosciuto dei quali e’ il cortisolo.

Ognuno di voi conosce almeno una versione “sintetica” del cortisolo tra i farmaci quale ad esempio il prednisolone o il desametasone. Per capire i sintomi e le cause della sindrome di Cushing bisogna fare un piccolo riassunto di come funzionano queste sostanze nel cavallo.

I livelli del cortisolo nell’organismo sono regolati da un ormone chiamato ACTH (Adreno-Cortico-Tropic Hormon o Ormone adrenocorticotropo).

Questo ormone e’ prodotto dalla parte intermedia dell’adenoipofisi che e’ una ghiandola presente nel cervello. Tale ghiandola viene attivata, a sua volta, da un’altra ghiandola presente nel cervello chiamata ipotalamo.

L’ ACTH una volta prodotto, va ad agire su un’altra ghiandola ancora chiama surrene, nello specifico nella parte piu’ esterna di questo organo, la corteccia surrenale. Il surrene, stimolato, produce tre tipi di sostanze:

1) I Mineralcorticoidi che regolano l’equilibrio idricosalino;

2) Gli Androgeni che regolano lo sviluppo ed il mantenimento delle caratteristiche maschili e dei suoi organi nel maschio, e sono i precursori degli estrogeni (gli ormoni femminili) nella femmina;

3) I Glicocorticoidi che regolano il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine ( il piu’ conosciuto di tutti e’ il cortisolo).

Questa noiosa prefazione per far capire che la sindrome di Cushing si puo’ presentare in seguito a svariate cause, ossia per dei tumori o patologie a carico dell’ipotalamo, tumori o patologie a carico dell’adenoipofisi, tumori o patologie a carico del surrene ed infine in seguito a somministrazioni eccessive, ripetute e prolungate nel tempo di glucocorticoidi esogeni, cioe’ farmaci cortisonici! Analizzando le varie cause si capisce subito come mai la maggior parte di cavalli con Cushing siano cavalli anziani o comunque spesso di eta’ superiore a 15 anni.

La sintomatologia di questa sindrome e’ ampia e variabile. Tutti i differenti sintomi sono riconducibili ad un alterazione della funzione delle sostanze nominate precedentemente.

Percio’ il cavallo con Cushing puo’ presentare:

Alterazioni idrico-saline: il cavallo beve molto e urina molto (polidipsia e poliuria), agli esami del sangue si puo’ riscontrare un’alterazione della concentrazione degli elettroliti quali soprattutto sodio e potassio e agli esami delle urine puo’ essere presente del glucosio.

Sviluppo caratteristiche maschili: aumento del pelo (irsutismo) che fatica a cadere anche in estate pioche’ ci puo’ essere anche un’alterazione nell’omeotermia (il mantenimento della temperatura corporea rispetto alla temperatura esterna).

Metabolismo di carboidrati, lipidi e proteine: il cavallo perde o aumenta di peso senza motivo e puo’ ridistribuire il grasso corporeo in zone particolari quali il collo ed il dorso. Può presentare letargia, atrofia muscolare, alterazioni neurologiche con cambio del suo normale comportamento e tra i sintomi piu’ ecclatanti, episodi di laminite piu’ o meno ripetuti che avvengono senza motivo.

La laminite e’ causata da un’alterazione della perfusione del sangue a livello delle lamine del piede del cavallo determinata dai livelli errati di glicemia ed insulina nel cavallo con il Cushing. Da cio’ si intuisce gia’ che una corretta alimentazione fara’ parte della terapia e della gestione del soggetto malato.

Oggi e’ molto semplice fare diagnosi di Cushing visto che esistono svariati test ematici che si possono fare.

Uno e’ il test da carico con desametasone che pero’ e’ altamente sconsigliato nel caso in cui sia in atto un episodio di laminite, in alternativa si puo’ calcolare il dosaggio dell’ACTH nel sangue effettuando un semplice prelievo. I costi degli esami sono contenuti e la diagnosi e’ chiara.

Un cavallo con il Cushing non guarira’ mai visto che spesso all’origine vi sono dei tumori, e comunque questa e’ una patologia cronica degenerativa.

Pero’ da poco anche in Italia e’ arrivato un farmaco a base di pergolide che permette di far scendere il livello di cortisolo nel sangue.

Il farmaco si presenta sottoforma di compresse e ad un cavallo adulto si somministra una compressa al giorno, dopo almeno un mese di terapia si consiglia di ripetere il dosaggio dell'ACTH.

Se i valori sono tornati nella norma si proseguirà con tale terapia per tutta la vita del cavallo, se invece sono ancora elevati bisognera’ aumentare il dosaggio del farmaco finche’ si ottiene il risultato voluto per poi diminuirlo gradualmente.

La terapia ha circa un costo di 1 euro al giorno e i risultati sono in genere molto evidenti nel giro di un mese. In associazione alla terapia medica è molto utile alimentare i cavalli con una dieta composta da alimenti di ottima qualità ma ricchi di fibre e poveri di carboidrati. Oggi esistono anche dei mangimi specifici per tali patologie.

I cavalli con Cushing possono tranquillamente continuare a fare la vita di sempre compreso il loro lavoro.

La loro prognosi e’ da ritenersi riservata, ma la loro qualità di vita risulta più che buona nei soggetti nei quali viene effettuata una corretta terapia ed un corretto management.

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Quarter Horse Magazine Italy
Articolo di Isabella Maffei
Medico Veterinario


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Come si guarisce dal morbo di Cushing?

Gli unici trattamenti efficaci per la sindrome di Cushing sono l'asportazione del tumore, la riduzione dalla sua capacità di produrre ACTH, o l'asportazione delle ghiandole surrenali.

Perché viene il morbo di Cushing?

La malattia di Cushing insorge quando nell'organismo sono in circolo eccessive dosi di ormoni glucocorticoidi, in particolare il cortisolo; per questo è anche definita come una condizione da “ipercortisolismo”.

Quali sono i sintomi del morbo di Cushing?

Aumento improvviso di peso, irsutismo, caduta dei capelli, ciclo irregolare, perdita di tono muscolare, irritabilità, affaticamento e difficoltà di concentrazione: sono tutti sintomi che possono essere ricondotti alla Sindrome di Cushing, causata da un eccesso di cortisolo nell'organismo.

Cos'è il Cushing nel cavallo?

Questa sindrome colpisce circa il 20-30% dei cavalli che hanno più di 15 anni. Il Morbo di Cushing è un disturbo endocrino causato da un'anormale iperattività della ghiandola ipofisi, che produce un'eccessiva quantità di ormone adrenocorticotropo (ACTH).