Capezzoli duri e dolenti al tatto gravidanza

Durante il ciclo, nel periodo ovulatorio o in menopausa può essere davvero molto comune avvertire uno strano dolore ai capezzoli. Ma quando è il caso di prestarci attenzione?

Le cause più comuni di dolore al capezzolo

Diverse possono essere le cause legate al dolore al capezzolo. Per prima cosa, può essere un fatto ricorrente a ogni mestruazione, in una prima fase di gravidanza o in pre-menopausa, ed è legato a squilibri ormonali, anche fisiologici.

Dolori al capezzolo e secrezioni

Per prima cosa, è bene prestare attenzione a eventuali secrezioni anomale dal capezzolo. L’autopalpazione deve essere anche accompagnata dalla spremitura del capezzolo. In questo caso, se si verifica una fuoriuscita di liquido limpido come acqua non vi è alcun significato; liquido verdastro, sino a divenire color smeraldo, potrebbe invece essere espressione di una mastopatia fibrocistica, per lo più già diagnosticata con la palpazione o attraverso una ecografia. Liquido lattescente, in qualsiasi periodo del ciclo, può essere legato a una iperprolattinemia, che va approfondita con un dosaggio su sangue. Liquido color marrone o rosso deve sempre mettere sull’avviso e spingere a un controllo specialistico, per una possibile patologia che va dal papilloma intraduttale al cancro.

Palpazione e osservazione del capezzolo

Prevenire vuol dire innanzitutto abituarsi a un auto–esame della mammella da eseguire almeno una volta al mese, in fase immediatamente post-mestruale. Parte fondamentale di questo auto-esame è il controllo dei capezzoli: da farsi di fronte a uno specchio, in piena luce, a braccia prima lungo i fianchi e poi alzate sopra la testa, e, quindi, ponendosi di fianco allo specchio stesso. Areola e capezzoli dovranno sempre essere diritti (tenendo presente che alcune donne hanno capezzoli piatti o introflessi, come fatto costituzionale: cioè sono così sin dalla pubertà). Il colorito deve essere roseo, più o meno scuro, con pelle integra, senza squame attorno al capezzolo.

Come lenire il dolore ai capezzoli durante le mestruazioni

A volte, per lenire il dolore, sia in fase premestruale che mestruale, qualche lieve massaggio con crema a base di fans può essere utile. Al limite, l’uso di antidolorifici non è controindicato, anche se si supponesse una gravidanza iniziale. Volendo, anche un leggero diuretico può tornare utile. Se il dolore è persistente, e, ad esempio, abbiamo notato qualche secrezione rossastra sul reggiseno, possiamo trovarci in presenza di una ragade al capezzolo.Questo è un evento che può essere frequente in allattamento, ma anche al di fuori. In questo secondo caso, bisogna controllare ed eventualmente cambiare il tipo di reggiseno che si usa, perché può essere legato a un semplice attrito o a umidità che persiste (sopratutto se si fa sport) nell’indumento stesso.

Come fare durante l’allattamento

Se succede in allattamento, accompagnandosi a dolori e bruciori molto forti, è necessario anche qui prevenire: intanto, apprendendo (magari con l’aiuto di una ostetrica o di una mamma esperta) come tenere il bimbo attaccato al seno: deve essere col visetto orientato perpendicolare al seno stesso, in modo che possa succhiare tutta l’areola e non il solo capezzolo, avendo, al momento in cui lo si “attacca”, la bocca bene aperta per succhiare in modo adeguato. Come cura, una crema alla lanolina rappresenta ancor oggi la soluzione migliore, magari associata a dei copri capezzoli o a dei raccoglitori di gocce di latte in metallo (argento), molto utili nel preservare dall’umidità la zona. Impacchi freddi possono attenuare il senso di bruciore, ma non vi deve essere contatto diretto tra la parte ghiacciata e la zona dolorante.

Fonte: pazienti.it

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Pubblicato il 20 Ottobre 2020Aggiornato il 3 Gennaio 2022

Come capire se il dolore al seno è un sintomo di gravidanza o un sintomo premestruale?

Tensione e dolore al seno sono sintomi tipici dell’inizio di una gravidanza, anche se non tutte le future mamme li presentano. Allo stesso tempo, tuttavia, questi fastidi accompagnano anche il periodo che precede l’arrivo delle mestruazioni.

Come capire quindi se questi sintomi sono legati ai cambiamenti ormonali che avvengono dopo il concepimento o al ciclo? Il dolore al seno in gravidanza è diverso da quello premestruale? Vediamolo insieme.

Com’è il dolore al seno in gravidanza?

Come accade per tutti i sintomi di gravidanza, anche il dolore al seno può variare da donna a donna. Il fastidio può concentrarsi in uno o in entrambi i seni ed essere diffuso o localizzato in un punto specifico, ad esempio nella parte esterna o sotto le ascelle.

Inoltre, il dolore può essere costante oppure andare e venire. Quest’ultima caratteristica spesso preoccupa le future mamme durante le prime settimane di gravidanza, quando il sintomo scompare per qualche ora.

All’inizio della gravidanza, il dolore è spesso molto fastidioso. Il seno può apparire più pesante e gonfio, cosa che potrebbe rendere difficile attività come la corsa o gli esercizi sul posto. In aggiunta, potrebbe diventare molto sensibile al tatto e anche il semplice sfioramento potrebbe provocare fastidio. In questi casi, il consiglio è quello di indossare un reggiseno sportivo, in cotone e preferibilmente senza ferretto, e di evitare di dormire a pancia in giù.

Molte donne, all’inizio della gravidanza, sperimentano anche una particolare sensibilità ai capezzoli, che può rendere intollerabile il reggiseno. Questo sintomo, fortunatamente, si risolve in genere entro poche settimane.

Con l’avanzare del primo trimestre, infine, è frequente avvertire una sensazione di formicolio ai capezzoli e alle areole (le aree scure che li circondano).

Perché il dolore al seno compare all’inizio della gravidanza?

Il dolore al seno è spesso uno dei primi sintomi della dolce attesa, insieme alla mancata comparsa delle mestruazioni (la cosiddetta amenorrea).

Tra le cause principali troviamo come sempre gli ormoni della gravidanza (e in particolare estrogeni, progesterone e prolattina), che hanno il prezioso compito di preparare il seno all’allattamento. Sotto la loro azione, il flusso sanguigno aumenta, il tessuto mammario cresce, la pelle comincia a tendersi e i dotti galattofori (ossia i canali attraverso cui passerà il latte materno) iniziano a moltiplicarsi.

L’effetto è un seno più grande, florido e pieno, che nelle prime settimane sarà uno dei principali indizi della gravidanza in corso. Questo aumento di volume, tuttavia, anche se esteticamente apprezzabile (soprattutto per chi era abituata a una prima o una seconda e si trova in pochi giorni a riempire una terza) può essere al contempo particolarmente doloroso.

Fortunatamente, il disagio tende a scomparire con la fine del primo trimestre, anche se può tornare a presentarsi negli ultimi mesi di gestazione.

Altri cambiamenti del seno in gravidanza

Il dolore non è l’unico sintomo di gravidanza che interessa il seno. I cambiamenti ormonali, infatti, innescano diverse modificazioni che diventano sempre più evidenti con il procedere delle settimane. Vediamo brevemente quali.

Come cambia il seno nel primo trimestre

Già nel primo trimestre, le vene sotto la pelle potrebbero diventare più visibili, a causa dell’aumentato afflusso di sangue. Potrebbe verificarsi anche un cambiamento nelle dimensioni o nella forma dei capezzoli, che possono apparire più turgidi e sporgenti.

Come cambia il seno nel secondo trimestre

Nel secondo trimestre, le areole appaiono solitamente più scure e potrebbero presentare dei piccoli puntini bianchi e sporgenti: si tratta dei cosiddetti tubercoli di Montgomery, ossia delle ghiandole che servono a lubrificare i capezzoli e che in gravidanza diventano più evidenti.

Come cambia il seno nel terzo trimestre

Tra il sesto e l’ottavo mese di gravidanza, è molto comune la comparsa di smagliature al seno.

Alcune future mamme, inoltre, iniziano a notare delle perdite di liquido giallastro dai capezzoli. Questo fluido, detto colostro, è il primo latte che nutrirà il bambino nei primi giorni successivi al parto. Oltre a essere super nutriente, è ricco di anticorpi che contribuiscono a rinforzare il sistema immunitario del neonato.

La fuoriuscita di colostropuò verificarsi in qualsiasi momento, ma è particolarmente comuni durante la stimolazione dei capezzoli. Sebbene si tratti di quantità molto piccole, in caso di disagio è possibile utilizzare delle coppette assorbilatte nel reggiseno.

Se il seno fa male sono incinta?

Tensione e dolore al seno sono tra i primi sintomi di gravidanza e possono comparire già 1 o 2 settimane dopo il concepimento, ossia ancora prima del mancato arrivo delle mestruazioni.

Nonostante questo, non sono un segno esclusivo della gravidanza e possono tranquillamente essere legati alle variazioni ormonali del ciclo mestruale.

Se stai cercando di rimanere incinta e avverti un dolore al seno diverso dal solito, il consiglio è quello di fare un test di gravidanza: per avere un esito attendibile, tuttavia, aspetta che siano passate almeno due settimane dall’ovulazione accertata o il primo giorno di ritardo delle mestruazioni (in caso di ciclo regolare).

Il dolore al seno in gravidanza è diverso da quello premestruale?

I sintomi che accompagnano i primi giorni di gravidanza sono molto simili a quelli che precedono l’inizio del ciclo e questo discorso vale anche per la tensione e il dolore al seno.

È possibile riconoscere la differenza? La risposta, purtroppo, è che non sempre è possibile, soprattutto per le donne che sperimentano abitualmente questi sintomi nella fase premestruale (che sono la maggior parte).

Il miglior modo per distinguerli è quello di attendere il mancato arrivo del ciclo o di fare un test di gravidanza, ripetendolo dopo una settimana in caso di esito negativo, naturalmente se le mestruazioni non si presentano.

Possiamo tuttavia aggiungere che la comparsa di leggere perdite di sangue di colore rosato o marroncino, meno abbondante di una normale mestruazione, potrebbe aiutare a distinguere i due sintomi: questo lieve sanguinamento potrebbe infatti rappresentare il cosiddetto spotting da impianto, che in alcuni casi segnala l’avvenuto annidamento dell’embrione e quindi l’inizio della gravidanza.

Dolore al seno: quando preoccuparsi?

Il dolore al seno rappresenta un sintomo molto frequente sia in gravidanza che nella fase premestruale e non dovrebbe pertanto essere oggetto di preoccupazione.

Ciononostante, un dolore acuto al seno, lancinante come una pugnalata, in un’area specifica, non è comune durante la gravidanza. Se si sperimenta questo particolare tipo di dolore, quindi, è sempre bene confrontarsi con il medico.

È inoltre importante contattare il ginecologo di fiducia in presenza di noduli al seno, nuovi o in crescita.

A questo proposito, è bene sottolineare che, durante la gravidanza, può accadere che si formino dei piccoli noduli benigni (innocui) all’interno del seno. Anche in questo caso, tuttavia, è sempre consigliato un controllo medico.

Fonti

  • Mayo Clinic. Symptoms of pregnancy: What happens first.
  • National Institute of Child Health and Human Development. What are some common signs of pregnancy? Updated January 31, 2017.
  • March of Dimes, Common Discomforts of Pregnancy, May 2016.
  • Nazik E, Eryilmaz G. 2014. Incidence of pregnancy-related discomforts and management approaches to relieve them among pregnant women. J Clin Nurs 23(11-12):1736-50
  • American Pregnancy Association. Breast changes during pregnancy.

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Come si presentano i capezzoli a inizio gravidanza?

Sensibilità al seno: sin dai primissimi giorni di gravidanza è percepibile un maggior formicolio o anche dolore. Il seno assume poi un gonfiore maggiore col passare delle settimane, i capezzoli diventano più sensibili e l'areola intorno più scura.

Come devono essere i capezzoli in gravidanza?

Anche i capezzoli cambiano la loro morfologia per effetto degli ormoni fin dal primo trimestre di gravidanza: la pelle si ispessisce e diventa più scura iperpigmentandosi. Il capezzolo diventa più pronunciato e tende a protrudere verso l'esterno.