Differenza tra ecobonus e bonus casa 2022

  • Come funziona l’ecobonus?
  •  Cosa rientra nell’ecobonus 2022?
  • Quali sono gli interventi che usufruiscono dell’ecobonus?
  • Come ottenere ecobonus 65% o 50%?
  • Come pagare per il bonus?
  • Come vengono restituiti i soldi delle detrazioni fiscali?
  • Chi può accedere all’ecobonus?
  • Quali tipi di immobili possono usufruire dell’ecobonus?
  • Come fare pratica Enea ecobonus
  • Che differenza c’è tra ecobonus e bonus casa?
  • Come funziona l’ecobonus per le caldaie?
  • Quando scade il bonus caldaia 2022?
  • Come ottenere ecobonus per condizionatori?
  • Come ottenere bonus infissi 2022?
  • Come funziona lo sconto in fattura per ecobonus?
  • Che differenza c’è tra ecobonus e Superbonus?

Tra i vari bonus casa previsti per migliorare l’efficienza del proprio immobile troviamo l’ecobonus, ossia la possibilità di portare in detrazione dall’Irpef o dall’Ires una serie di spese sostenute in relazione ad interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti.

Come funziona l’ecobonus?

In sostanza eseguendo una serie di lavori sul proprio immobile, finalizzati al risparmio energetico, si possono scaricare nella denuncia dei redditi le spese sostenute. La detrazione è nella misura più alta, al 50 o 65% a seconda dei lavori, fino al 2024. La detrazione si spalma in dieci quote annuali di pari importo.

 Cosa rientra nell’ecobonus 2022?

In generale, le detrazioni l 50 o 65% dell’ecobonus sono riconosciute per:

  • la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento
  • il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni – pavimenti – finestre, comprensive di infissi)
  • l’installazione di pannelli solari
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

Quali sono gli interventi che usufruiscono dell’ecobonus?

Nel dettaglio i lavori agevolabili sono:

  • Sostituzione, anche parziale, di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione (50%)
  • Sostituzione, anche parziale, del vecchio impianto con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia (65%
  • Sostituzione, anche parziale, dello scaldaacqua tradizionali con uno scaldaacqua a pompa di calore (65%)
  • Sostituzione, anche parziale, di impianti di climatizzazione invernale: con caldaie a condensazione di classe A + sistemi di termoregolazione evoluti o con apparecchi ibridi (pompa di calore integrata a caldaia a condensazione) (65%)
  • Acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione (65%)
  • Installazione di pannelli (collettori) solari per la produzione di acqua calda (65%)
  • Strutture opache verticali (pareti isolanti o cappotti) e strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti) (65%)
  • Finestre comprensive di infissi(50%)
  • Schermature solari (50%)
  • Riqualificazione energetica globale di edifici (65%)
  • Sostituzione di impianti esistenti con micro-cogeneratori (65%)
  • Dispositivi multimediali per il controllo da remoto per riscaldamento o climatizzazione (building automation) (65%)
  • Interventi di riqualificazione energetica di parti comuni condominiali (65%)

Come ottenere ecobonus 65% o 50%?

Per avere la detrazione al 65% o 50%, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, occorre indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi.

Per richiedere l’agevolazione è necessario essere in possesso dell’asseverazione di un tecnico abilitato o dichiarazione resa dal direttore dei lavori, che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti, dell’attestato di prestazione energetica (APE), finalizzato ad acquisire i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio e della scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

Entro 90 giorni dal termine dei lavori, bisogna trasmettere all’Enea, con modalità telematiche, proprio la scheda informativa degli interventi realizzati e le informazioni contenute nell’attestato di prestazione energetica (APE). La trasmissione deve avvenire in via telematica, attraverso l’applicazione web dell’Enea (https://detrazionifiscali.enea.it/).

Come pagare per il bonus?

 Tali spese in particolare devono essere pagate con bonifico bancario o postale in cui vanno indicati:

  • la causale del versamento, con indicazione degli estremi della norma agevolativa;
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).

Come vengono restituiti i soldi delle detrazioni fiscali?

La detrazione fiscale consiste nella possibilità di detrarre dall’Irpef  o dall’Ires una serie di spese sostenute in relazione ad interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Non si ottengono direttamente dei soldi bensì si ottiene uno sconto sulle tasse da pagare ogni anno con la presentazione della denuncia dei redditi.

Chi può accedere all’ecobonus?

Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento. In particolare, sono ammessi all’agevolazione:

  • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
  • i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali)
  • le associazioni tra professionisti
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

Tra le persone fisiche possono fruire dell’agevolazione anche:

  • i titolari di un diritto reale sull’immobile
  • i condòmini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali
  • gli inquilini
  • coloro che hanno l’immobile in comodato.

Sono inoltre ammessi a fruire della detrazione, purché sostengano le spese per la realizzazione degli interventi e questi non siano effettuati su immobili strumentali all’attività d’impresa:

  • il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (coniuge, componente dell’unione civile, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado)
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato (risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 64/2016)

Quali tipi di immobili possono usufruire dell’ecobonus?

Condizione indispensabile per fruire dell’agevolazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale

Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, l’ecobonus ha misura diversa. In particolare, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2024, per questi interventi si possono usufruire detrazioni più elevate (del 70 o del 75%) quando si riescono a conseguire determinati indici di prestazione energetica. Esse in particolare vanno calcolate su un ammontare complessivo non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione ancora più alta, pari:

  • all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore
  • all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori.

Anche per questi interventi la detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo ma si applica su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.

Come fare pratica Enea ecobonus

Per richiedere l’agevolazione è necessario essere in possesso dell’asseverazione di un tecnico abilitato o dichiarazione resa dal direttore dei lavori, che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti, dell’attestato di prestazione energetica (APE), finalizzato ad acquisire i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio e della scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

Entro 90 giorni dal termine dei lavori, bisogna trasmettere all’Enea, con modalità telematiche, proprio la scheda informativa degli interventi realizzati e le informazioni contenute nell’attestato di prestazione energetica (APE). La trasmissione deve avvenire in via telematica, attraverso l’applicazione web dell’Enea (https://detrazionifiscali.enea.it/).

Che differenza c’è tra ecobonus e bonus casa?

L’ecobonus è la detrazione fiscale per risparmio energetico degli immobili mentre il bonus casa è la detrazione per ristrutturazione, anch’essa prevista fino al 2024 e con aliquota al 50%.

Come funziona l’ecobonus per le caldaie?

In tal caso si può avere, a seconda dei casi, la detrazione al 50% per ristrutturazione La sostituzione di una caldaia di vecchia generazione con un apparecchio moderno a condensazione, a biomassa o con pompa di calore nell’ambito di semplici opere di ristrutturazione di singole unità immobiliari o di parti comuni di condomini garantisce una detrazione fiscale del 50%, per una spesa massima agevolata di 96.000 euro per ciascuna abitazione fino al 31 dicembre 2024.

La sostituzione della caldaia rientra tra gli interventi di “manutenzione straordinaria” che danno diritto al bonus mobili. È necessario, comunque, che ci sia un risparmio energetico rispetto alla situazione preesistente.

Nel caso di interventi più importanti di riqualificazione energetica che prevedano anche la rottamazione della vecchia caldaia a favore di un nuovo modello sempre a condensazione o alimentato a biomassa è invece prevista una detrazione pari al 65%. Percentuale che può salire sino al 75% in caso di riqualificazione delle parti comuni dei condomini al fine di ottimizzare la gestione del riscaldamento e includere lavori attuati fino al 31 dicembre 2024 (per un massimo di 40.000 euro).

Quando scade il bonus caldaia 2022?

Sia che si sfrutti la detrazione per ristrutturazione che l’ecobonus, la scadenza è sempre la stessa, ossia il 31 dicembre 2024.

Come ottenere ecobonus per condizionatori?

Installare o sostituire impianti e macchine destinati alla climatizzazione estiva non è un intervento di risparmio energetico che di per sé permette di avere sconti fiscali. Sono invece ammessi alle detrazioni fiscali gli interventi di installazione di pompe di calore destinate alla climatizzazione invernale. Sono, tuttavia, ammesse alle detrazioni fiscali le pompe di calore reversibili in grado cioè di fare anche il condizionamento estivo.

Quali sono le detrazioni per l’acquisto di un condizionatore? Si può avere l’ecobonus al 65% fino al 2024, in caso di sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale con impianto dotati di caldaie a condensazione o pompe di calore ad alta efficienza. L’ecobonus è previsto anche quando, come detto poc’anzi, la pompa di calore permetta anche il funzionamento in climatizzazione estiva. In questo caso l’indice di efficienza energetica EER deve essere non inferiore al pertinente valore riportato nel decreto 19 febbraio 2007.

In caso di installazione di un nuovo condizionatore o di sua sostituzione abbinata ad una ristrutturazione edile, la detrazione fiscale è del 50% fino al 31 dicembre 2024, se il nuovo impianto è a pompa di calore, anche non ad alta efficienza, purché consenta un risparmio energetico. La spesa massima ammessa è di 96mila euro.

Come ottenere bonus infissi 2022?

Per la sostituzione di una vecchia finestra con una ad alta efficienza energetica si potrà fruire dell’ecobonus al 50% previsto in caso di acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi fino al 31 dicembre 2024. Per poter fruire dell’ecobonus le finestre, comprensive di infissi, delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno o verso vani non riscaldati, devono rispettare i requisiti di trasmittanza “U” (dispersione di calore).

È però obbligatorio inviare per via telematica all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, tutta la documentazione necessaria, a seconda della tipologia di intervento  (copia dell’attestazione di certificazione o qualificazione energetica, scheda informativa degli interventi realizzati, asseverazione di un tecnico abilitato). La data di fine lavori, dalla quale decorre il termine per l’invio della documentazione all’Enea, coincide con il giorno del cosiddetto “collaudo” (e non di effettuazione dei pagamenti). 

Come funziona lo sconto in fattura per ecobonus?

Fino al 2024 chi sostiene spese per gli interventi di riqualificazione energetica può optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, ovvero per la cessione del credito di imposta.

Lo sconto in fattura può avere come importo massimo quello fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

La cessione a terzi del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante può essere disposta in favore:

  • dei fornitori dei beni e dei servizi necessari alla realizzazione degli interventi
  • di altri soggetti (persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, società ed enti)
  • di istituti di credito e intermediari finanziari.

Lo sconto in fattura invece deve essere di importo massimo non superiore al corrispettivo stesso e deve essere anticipato dal fornitore. Lo sconto in fattura può anche essere praticato anche in misura parziale. Cosa significa? In questo caso il beneficiario potrà sfruttare direttamente la parte di spesa effettivamente sostenuta, trasferendo al fornitore – se d’accordo – la detrazione spettante sulla base dello sconto parziale effettuato.

 Il credito di imposta può essere ceduto una sola volta. Ciò significa in sostanza che il beneficiario della detrazione potrà ancora cedere il credito ad altri soggetti, compresi banche e intermediari finanziari, ma questi non potranno cederlo a loro volta. Stessa cosa è prevista per lo sconto in fattura. Così i fornitori e le imprese che fanno i lavori e che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito d’imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, compresi banche e intermediari finanziari, ma essi non potranno cederlo a loro volta.

Che differenza c’è tra ecobonus e Superbonus?

Si tratta di due distinte agevolazioni ma una può essere “agganciata” all’altra. Il Superbonus difatti è previsto per una serie precisa di interventi che si dividono in “trainanti” e “trainati”. Gli interventi trainanti che danno diritto alla detrazione del 110% sono sostanzialmente di due tipi e possono riguardare sia la singola unità immobiliare che il condominio, ma sono escluse le nuove costruzioni. Gli immobili oggetto dell’intervento devono esser già esistenti e dotati di impianto di climatizzazione funzionante o riattivabile nel caso di installazione di un impianto di riscaldamento.

Gli interventi trainanti sono quello di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti, interventi antisismici ma solo per le abitazioni che si trovino nella zona sismica 1, 2 o 3. Condizione indispensabile per ottenere la detrazione del 110% è che gli interventi realizzati nel complesso devono assicurare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche (ad esempio dalla D alla B), anche congiuntamente ad altri interventi di efficientamento energetico previsti dall’ecobonus che normalmente prevedono una percentuale di detrazione inferiore. Se questo “salto” di 2 classi non è possibile, bisogna comunque ottenere il passaggio alla classe energetica più alta, quindi per chi si trova nella classe energetica “A3” il superbonus viene riconosciuto con il passaggio alla “A4”. Il passaggio di classe va dimostrato con l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.), ante e post-intervento, rilasciato da un tecnico abilitato, e questo documento ha una validità temporale di 10 anni.

A questi interventi se ne possono aggiungere altri, “agganciandoli”, i cosiddetti interventi trainati, come per l’appunto interventi di efficientamento energetico al 50 o 65%, installazione di impianti solari fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

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Che differenza c'è tra ecobonus e bonus casa?

Il Bonus Ristrutturazioni per l'acquisto di immobili ristrutturati infatti calcola il suo massimale di spesa in base al prezzo di vendita dell'unità. L'Ecobonus invece è mirato ad agevolare le spese sostenute per gli interventi, ed è su questo che si basa il tetto massimo da detrarre.

Cosa rientra nel Ecobonus 2022?

L'ecobonus 2022 consiste in una detrazione fiscale IRPEF e IRES concessa solo in caso di lavori di riqualificazione energetica di edifici esistenti. Sulla scia del superbonus 110%, anche l'ecobonus ha alzato la percentuale di detrazione al 110% per alcuni lavori, anche in questo caso definiti trainanti e trainati.

Quali spese rientrano nell ecobonus?

Elenco lavori ecobonus 2022
Definizione
Aliquota Detrazione
installazione di schermature solari
50 per cento
Impianto di climatizzazione invernale e produzione acqua calda sanitaria
Caldaie a condensazione su singole unità immobiliari con efficienza energetica per riscaldamento superiore o uguale al 90 per cento
50 per cento
Ecobonus 2022: come funziona? Guida alla detrazione del 110, 65 ...www.informazionefiscale.it › ecobonus-2022-detrazione-110-65-50-per-ce...null

Quali bonus casa si possono richiedere nel 2022?

Il ventaglio di bonus casa 2022 è ampio per tutto l'anno in corso. Sono comprese le detrazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie, la riqualificazione energetica e l'acquisto di elettrodomestici e mobili, ma anche per l'acquisto della prima casa o le spese di affitto.