Dopo le uova non potevamo di certo farci mancare un soffice accompagnamento per il nostro brunch Pasquale, in occasione della rubrica “Romanità a tavola” oggi trovate su Mik la ricetta per poter preparare la Pizza di Pasqua di Civitavecchia, diffusa un pò in tutto il Lazio è una pizza dolce a base di ricotta, che si accompagna benissimo a marmellate e all’uovo di cioccolato appena scartato la mattina della Domenica. Tuttavia risulta anche un buon accompagnamento anche per le nostre uova sode o per rimanere sempre a tema Lazio, la nostra corallina Dop. La mia ricetta è molto simile a quella di cui parlano loro che come da tradizione, propongono di bere insieme al tutto, un bicchiere di rosso. Per la ricetta e ulteriori spiegazioni va su… Made in Kitchen La corallina , per intenderci, è un prodotto tipico, caratteristico del territorio di Roma e provincia, è un prodotto DOP da qualche tempo e si presenta con la classica forma cilindrica, generalmente di circa 80 centimetri di lunghezza per 8 centimetri di diametro. La particolarità è proprio il colore rosso corallo e la grana è piuttosta grossolana. Tanto per presentarvi anche qualche prodotto del territorio. Tornando invece alla pizza la ricetta che vi sto per raccontare è molto abbondante e serve per fare 4 o anche 5 pizze dal diametro di 15 cm l’una. Io mi trovo abbastanza bene a comprando gli stampini di carta. Diventa così anche un pensierino simpatico da portare ad amici e parenti invece del solito uovo di cioccolato. La ricetta prevede l’utilizzo di pasta lievitata o lievitino o biga, come volete chiamarla, va preparata almeno 24 ore prima della preparazione se non qualche giorno prima addirittura. Se avete impastato la biga il mio consiglio è quello di tenerne da parte sempre una pezzetto per utilizzarlo per fare altre preparazioni in seguito, più la lavorate più migliora il suo sapore nel tempo. PIZZA DI CIVITAVECCHIA 600 gr di pasta lievitata 1° giorno Preparate il lievitino unendo 10 gr di lievito sciolto in acqua tiepida a 600 gr di farina, aggiungere acqua tiepida quanto basta per impastare e ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciar lievitare 5 ore fuori poi coprirlo con una pellicola e riporlo nella parte alta del frigorifero. Lasciarlo a riposo almeno 24 ore. 2° giorno Scaldare il vino rosso lasciano in infusione l’anice stellato. Per impastare, dato che le dosi sono abbondanti è quasi necessario l’utilizzo di una planetaria e contenitori capienti. Impastare prima la pasta lievitata con la ricotta setacciata, l’impasto deve essere a temperatura ambiente, perchè aggiungiamo il latte leggermente intiepidito con il lievito sciolto. A parte rompere 5 uova e montarle insieme allo zucchero fino a renderle spumose quindi aggiungere il burro morbidissimo o sciolto a bagno maria, la cannella, l’anice, il vino e il maraschino. Il composto risulta liquido. Unire l’impasto con le uova a quello con la ricotta e cominciare a setacciarvi all’interno il mix di farine, via via che mescolate. Potrebbe essere necessaria più farina di quella indicata, regolatevi ad occhio quando vedrete che l’impasto è abbastanza consistente, omogeneo ma elastico fermatevi. Mettete a lievitare l’impasto negli stampi già preposti alla cottura riempiendoli per 2/3. Saranno necessarie 24 ore di lievitazione, ma anche meno, semplicemente aspettate il raddoppio dell’impasto e poi infornate a 170° per un ora (forno statico). 2 La Pizza di Pasqua di Civitavecchia è un dolce tradizionale della città di Civitavecchia che si produce solo nel breve periodo dell’anno che precede la Pasqua, e che viene consumata entro la settimana successiva. E’ utilizzata da sempre nella colazione di Pasqua per accompagnare uova sode, salame e coratella con carciofi. Si scambia come regalo e si utilizza anche come alternativa al pane durante le feste. La forma è cilindrica, ha uno spessore di 10 cm circa e diametro che varia
da 15 a 21 cm circa (a volte 24 cm); la superficie superiore presenta un lieve rigonfiamento e ha una crosta sottile e morbida di colore marrone scuro. La mollica, di colore più chiaro, è molto compatta, a grana fine. Il peso normalmente raggiunge 1 kg circa, ma si preparano pizze anche di 500 grammi. Gli ingredienti sono farina di grano tenero (tipo 00), uova, zucchero, burro, ricotta di pecora, cannella, semi di anice, vaniglia, vino o vermouth (in mancanza si usa anche rum, alchermes,
marsala, liquore sambuca..) e lievito. Il lievito naturale (pasta madre) si usava nei tempi passati; oggi si utilizza anche il lievito di birra. La lievitazione può variare da 12 a 24 ore. Cannella, semi di anice e sambuca sono gli ingredienti che distinguono la Pizza di Civitavecchia da altri tipi similari di pizza proposti in altre località limitrofe. La cottura avviene in forno, a 180°/190° per un’ora circa, in apposite teglie circolari (un tempo di ferro, poi di alluminio e/o in stampi di
carta come quello del panettone). Ne esiste anche una versione che prevede l’aggiunta di piccole scaglie di cioccolato fondente. Tradizione vuole che la Pizza venga fatta riposare per una settimana dopo la cottura prima di consumarla, al fine di esaltarne il sapore. La pizza è in vendita presso alcuni panifici artigianali e pasticcerie di Civitavecchia, ma la vera pizza di Pasqua è per lo più “fatta in casa”. Da tempo ci si dedica sempre meno a perpetuare questa tradizione, minacciata da altri tipi di dolci similari e in vendita anche in altre località limitrofe. |