Show TURP resezione endoscopica della prostata con ansa bipolare Gyrus Turp (clicca qui). L’Ipertrofia Prostatica Benigna consiste in un ingrossamento della prostata. Con l’aumentare dell’età la porzione centrale della ghiandola (posta a manicotto intorno al canale urinario) tende a svilupparsi in maniera eccessiva e spropositata. A causa del suddetto ingrossamento il canale urinario (uretra) può essere compresso e schiacciato così come la parte periferica della ghiandola. Dopo diversi anni di sviluppo la IPB può anche raggiungere le dimensioni di una arancia. L’Ipertrofia Prostatica Benigna (il concetto di benignità è esclusivamente istologico) è caratterizzata oltre che dall’aumento della frequenza delle minzioni diurne e notturne (pollachiuria e nicturia), anche da una sensazione di incompleto svuotamento, da minzione intermittente fino ad arrivare alla ritenzione urinaria acuta.
Il Trattamento Le terapie farmacologiche Interventi chirurgici Esistono cure chirurgiche di diversi tipi: L’adenomectomia chirurgica: è l`intervento tradizionale, che si esegue con un accesso addominale sovrapubico ed é riservato alle prostate di grosse dimensioni, >100 gr.
COMPLICANZE: Complicanze intraoperatorie
Complicanze postoperatorie
Complicanze a distanza
Effetti collaterali: Eiaculazione retrograda, presente nel 70 % dei casi è responsabile di sterilità; è correlata all’abbassamento della pressione a livello del collo vescicale e quindi a monte dello sbocco dei dotti eiaculatori determinando una più facile risalita del liquido seminale in vescica. Follow-Up: La prima visita di controllo, se non presenti complicanze, viene eseguita al momento del ritiro dell’esame istologico, di solito entro trenta giorni. In tale occasione il paziente esibisce recente esame urine, urinocoltura ed eventuale antibiogramma. Il successivo controllo è di norma prescritto dopo 3 mesi con dosaggio PSA ed uroflussimetria con valutazione del residuo vescicale post-minzionale. Dopo questa visita il paziente potrà essere sottoposto al normale controllo periodico annuale durante il quale sarà sempre valutato il PSA e l’ uroflussimetria, esami che permetteranno al medico di valutare la salute della prostata (parte residua) e seguire il paziente nel lungo termine attraverso la periodica valutazione della funzione urinaria.
Cosa fare Interventi non farmacologici Quando esce poco liquido seminale?Il ridotto volume del liquido seminale – che come dicevo all'inizio dell'articolo si chiama ipoposia – può essere dovuto principalmente ad infiammazione, in genere delle vescicole seminali o della prostata (prostatite), o ad una carenza di testosterone.
Cosa succede dopo TURP?È frequente che, dopo gli interventi di TURP, i pazienti lamentino: Dolore durante l'eliminazione delle urine; Bisogno frequente e urgente di urinare; Presenza di sangue (o meglio di coaguli di sangue) nelle urine (il catetere vescicale serve anche a favorire la loro eliminazione).
Quando si può fare sesso dopo un intervento TURP?Ad un mese dalla prostatectomia infatti, si consiglia di riprendere l'attività sessuale. La semplice stimolazione dei nervi è già un primo passo sul viaggio di ritorno alla piena potenza erettile. E' importante tenere conto che si può ancora godere dei piaceri di un orgasmo senza erezioni valide.
Quanto ci mettono gli uomini a venire?Tra questi fattori c'è sicuramente l'età: per un soggetto di 18 anni, il periodo refrattario è di circa 15 minuti; mentre per un uomo anziano, è di almeno 20 minuti. È comunque bene precisare che ci sono delle eccezioni, ossia individui anziani con un periodo refrattario pari a quello di un 18enne.
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