Calcolo pensione quota 100 il sole 24 ore

ServizioDossier Inps-Upb

Al 31 dicembre 2021 risultano accolte poco meno di 380mila domande, circa il 45% in meno rispetto a quanto ipotizzato nel 2019, per un costo di meno di 12 miliardi. Nel periodo compreso tra gennaio e maggio sono state presentate all’Inps circa 3.860 domande Quota 102

di Marco Rogari

22 giugno 2022

Oltre quota 100: come cambierà il sistema pensionistico italiano

I punti chiave

  • Una cornice tecnica utile per una nuova mini-riforma delle pensioni
  • In tre anni accolte 379.860 domande di Quota 100 su 481.444 presentate
  • Nei primi cinque mesi del 2022 presentate solo 3.860 richieste per Quota 102
  • Quota 100 concentrata soprattutto al Nord
  • Quota 100 dimezzata

4' di lettura

Poco meno di 380mila domande accolte al 31 dicembre dello scorso anno, ma destinate a lievitare anche oltre le 450mila a fine 2025. Con conseguente crescita della spesa che fin qui segna 11,8 miliardi, con un andamento più contenuto di 6,7 miliardi di quello ipotizzato all’inizio del 2019, ma che, dopo i definanziamenti decisi in corsa dal governo su costi effettivi, risulta “a consuntivo” ulteriormente in discesa fino a 2,2 miliardi. Anche se il conto non è ancora quello finale, perché nella proiezione per il prossimo triennio è già previsto che le uscite arrivino a circa 23 miliardi: 10 in meno nel confronto con i 33,5 miliardi originariamente stanziati, che, in realtà, si riducono a 5,8 miliardi dopo le revisioni al budget apportate dall'esecutivo.

Il «bilancio di Quota 100 a tre anni dal suo avvio», che vede il ricorso a questa misura fortemente voluta dal governo Conte 1 quasi dimezzato rispetto ai primi annunci, arriva da una dettagliata analisi congiunta di Inps e Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb).

Nel dossier, tra l’altro, si ricorda come questo strumento pensionistico, già andato ufficialmente “in pensione”, sia di fatto ancora accessibile a chi prima della fine del 2021 ha maturato i requisiti richiesti (62 anni d’età e almeno 38 anni di contribuzione). Nei primi tre mesi di quest’anno sono già pervenute all’Istituto guidato da Pasquale Tridico 12.100 nuove domande di Quota 100 e ne sono state accolte 4.700. Contemporaneamente si sono materializzate anche le prime richieste di Quota 102, la possibilità di uscita con almeno 64 anni e 38 di versamenti prevista dal 1° gennaio dall’ultima legge di bilancio (targata Draghi): in questo caso le domande inoltrate all'Inps fino al 31 maggio sono state non più di 3.860: il 58% dal comparto pubblico e la restante fetta da quello privato.

Una cornice utile per una nuova mini-riforma delle pensioni

L’analisi di Inps e Upb, è stata curata da Marco Corsaletti, Maria Rosaria Marino, Valentina Ricci, Nicola Carmine Salerno, Gianfranco Santoro, Federica Sciarretta e Lorenzo Toffoli e punta a verificare quali categorie di lavoratori abbiano fatto maggiore ricorso a Quota 100, quale sia stato l’effettivo tasso di adesione rispetto alle platee potenziali, di quanto il pensionamento sia stato anticipato rispetto ai requisiti della legge “Fornero” e quali siano stati i costi di questo canale aggiuntivo rispetto alle attese. Informazioni che, si legge nello studio, «possono rappresentare evidenze utili alla definizione di eventuali future proposte di modifica delle regole di pensionamento in chiave di flessibilità e alla loro valutazione finanziaria». Si tratta dei famosi ritocchi rendere più flessibile in uscita la legge Fornero su cui era stato attivato un tavolo tra governo e sindacati che però da metà febbraio si è bloccato.

In tre anni accolte 379.860 domande di Quota 100 su 481.444 presentate

Nei tre anni di sperimentazione, dal 2019 alla fine del 2021, l’Inps ha accolto 379.860 domande di pensionamento anticipato con Quota 100 sulle 481.444 arrivate. Nei primi tre mesi del 2022 all’Istituto sono pervenute altre 12.100 richieste: poco meno di 6.200 nel mese di gennaio, circa 3.700 circa a febbraio e 2.200 a marzo. L’85% di queste domande arriva dal settore privato (7.600 lavoratori dipendenti e 2.700 lavoratori autonomi) e il restante 15% (circa 1.800 domande) da quello pubblico. Le richieste accolte nel primo trimestre di quest’anno sono circa 4.700, pari al 39% del totale delle “pervenute” e all’87% di quelle fin qui lavorate. La quasi totalità (99%) ha decorrenza nel 2022.

ServizioPrevidenza

Decisione conseguente alle proiezioni sulla sostenibilità di lungo periodo

di Matteo Prioschi

4 novembre 2022

Lavoro, Sbarra: “Salvaguardare il potere di acquisto di salari e pensioni”

2' di lettura

La Cassa forense passerà dal calcolo retributivo della pensione a quello contributivo. L'ente ha comunicato il 3 novembre l'approvazione, da parte del Comitato dei delegati, di un nuovo regolamento che dovrebbe entrare in vigore nel 2024, dopo aver ricevuto il via libera dai ministeri competenti.

Le regole vigenti

Attualmente le pensioni di vecchiaia, vecchiaia anticipata e anticipata sono costituite da una quota definita “base” calcolata con un sistema retributivo e un’altra, detta “modulare” e volontaria, determinata con il sistema contributivo. Il meccanismo principale della quota base considera la media dei redditi professionali dichiarati ai fini Irpef e rivalutati, riferiti agli anni di iscrizione fino all’anno precedente quello di decorrenza della pensione. L’importo medio viene moltiplicato con il coefficiente dell’1,40% per ogni anno di effettiva iscrizione e contribuzione.

Resta il retributivo con 18 anni di anzianità

Dal 2024 questo sistema sarà mantenuto per gli avvocati già iscritti con almeno 18 anni di anzianità al 31 dicembre 2023, però il coefficiente di rendimento passerà, sempre dal 2024, dall’1,40% all’1,30 per cento. Agli iscritti con meno di 18 anni di anzianità a fine 2023, la pensione verrà calcolata con il sistema retributivo fino al 2023 e con quello contributivo dal 2024. Gli iscritti dal 2024 si vedranno applicare interamente il calcolo contributivo.

Per i neo iscritti

Verranno modificate le regole sul contributo minimo in modo da agevolare i primi anni di iscrizione, di solito caratterizzati da redditi bassi. In particolare l’aliquota per il calcolo del contributo soggettivo passerà al 16% nel 2024 e al 17% nel 2026, ma il contributo soggettivo minimo sarà ridotto dagli attuali 3.000 euro circa a 2.200 euro. Ciò, secondo quanto calcolato da Cassa forense, determinerà una riduzione dei contributi dovuti fino a un reddito di 17.324 euro. Inoltre non ci sarà contributo minimo nei primi quattro anni di iscrizione e sarà dimezzato dal quinto all’ottavo anno, con la possibilità di versare comunque i minimi previsti.

Quota di pensione più elevata

La quota modulare, a cui oggi si può contribuire con un aliquota tra l’1 e il 10% del reddito professionale netto a fini Irpef, potrà essere innalzata fino al 15% per garantirsi una quota di pensione più elevata. Inoltre verrà aumentato dal 7,5% al 10% il contributo soggettivo a carico dei pensionati che proseguono l’attività, consentendo a costoro di ricevere aumenti periodici dell’assegno ma che avranno anche finalità di solidarietà.

Come posso sapere quanto prenderò di pensione?

Il calcolo della pensione finale si ottiene moltiplicando il montante contributivo (la somma di tutti i contributi versati dal lavoratore nel corso della carriera lavorativa) per il coefficiente di trasformazione relativo all'età in cui si va in pensione (conteggiando anche le frazioni d'anno).

Come si calcola la quota 100 per andare in pensione?

Quota 100 è un sistema per l'accesso alla pensione che permette di anticipare l' uscita dal lavoro al momento in cui la somma tra l'età del lavoratore e il numero di anni di contributi accreditati è 100; ad esempio 60 anni di età e 40 di contributi o 61 anni di età e 39 di contributi.

Quanto si prende di pensione con uno stipendio di 2000 euro?

Su questo valore incide il coefficiente di trasformazione del 5,575%. Il 5,575% di 368.940 euro è 20.568 euro, l'importo lordo di un anno di pensione. Diviso per 13 mensilità è 1.582,18 euro lordi di pensione al mese, circa 1.250 euro netti, a fronte di uno stipendio di 2.200 euro.

Quanto si prende di pensione con 37 anni di contributi?

A titolo di esempio, se con 37 anni di contributi si perfeziona una retribuzione media annua lorda del valore di 25.000 euro, al raggiungimento di 67 anni il lavoratore ottiene una pensione del valore di 1.029 euro, una lieve discrepanza rispetto allo stipendio di 1.300 euro.

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