Quanti giorni dura la febbre da influenza

L’influenza è una malattia causata principalmente dall’azione di tre ceppi di virus (A, B e C). Sono loro i responsabili dei picchi influenzali che si registrano, solitamente, tra dicembre e febbraio, e che colpiscono sempre gran parte della popolazione. Il virus si trasmette di persona in persona per via aerea, con goccioline di saliva o secrezioni respiratorie. Ma per quanti giorni si è contagiosi?

Periodo di incubazione

C’è un lasso di tempo (durante il quale, per così dire, l’influenza è “latente”) che intercorre tra l’esposizione all’agente infettivo e la comparsa dei sintomi: i virus dell’influenza sono già presenti e attivi nell’organismo ma ancora non ne sono emersi i sintomi caratteristici. Questo lasso di tempo viene chiamato periodo di incubazione e, a seconda della tipologia di virus, può andare da un minimo di 24 ore a un massimo di quattro giorni circa.

I sintomi

Trascorso il periodo d’incubazione, cominciano a manifestarsi i sintomi dell’influenza:

  1. Mal di testa, malessere generalizzato e brividi sono generalmente le prime avvisaglie che l’influenza sta per manifestarsi;
  2. Tosse secca, forti dolori articolari e febbre (che spesso supera i 38°C) sono di solito indicatori del fatto che la malattia ha raggiunto il suo picco.

I sintomi dell’influenza possono presentarsi anche 3-6 ore dopo il contagio. Si tratta, infatti, di una malattia particolarmente improvvisa, che può manifestarsi in tempi brevissimi.

Per quanto tempo una persona è contagiosa?

Una persona che ha contratto uno dei virus influenzali è contagiosa già durante il periodo d’incubazione, quindi anche prima che i sintomi si manifestino. Una volta che i sintomi si sono manifestati e la malattia è cominciata, una persona resta contagiosa per un periodo che va dal giorno prima a circa cinque giorni circa della comparsa dei sintomi.

La prevenzione

Non fumare, lavarsi sempre accuratamente le mani, evitare i luoghi affollati ed evitare di toccarsi bocca, naso e occhi con mani non pulite sono alcuni dei principali accorgimenti che aiutano a prevenire l’influenza. Anche l’alimentazione svolge un luogo importante, grazie agli effetti benefici, ad esempio, di arance, funghi, aglio, salmone e broccoli.

Il trattamento

Nel trattamento dell’influenza, si può ricorrere a rimedi dall’azione decongestionante, analgesica e antipiretica, anche sotto forma di compresse effervescenti e bustine da sciogliere in acqua calda: decongestionano le vie nasali e danno un sollievo duraturo dai sintomi influenzali.

L’antibiotico

Infine, bisogna fare chiarezza su un errore che spesso commettono in molti. Si pensa, infatti, che nel trattamento dell’influenza ci sia bisogno di assumere antibiotici. In realtà, l’antibiotico è un farmaco da usare in caso di malattie di origine batterica, mentre l’influenza ha generalmente origine virale. Prima di cominciare una terapia antibiotica, quindi, bisogna sempre consultarsi con il proprio medico curante che ne valuterà l’effettiva necessità.

Pubblicato il: 15 dicembre

Non è considerata una malattia, quanto piuttosto un sintomo, che può far parte anche di una sindrome influenzale, causato da un'infezione o da un’infiammazione, che portano al rilascio di principi che stimolano il centro di regolazione della temperatura ad alzarla al fine di garantire una maggiore attività del sistema immunitario e, contemporaneamente, una ridotta proliferazione dei microrganismi patogeni, che si moltiplicano con difficoltà a una temperatura superiore ai 37 °C.

Le cause possono essere: infezioni, colpi di sole, fatica muscolare, stati infiammatori di natura non infettiva, malattie metaboliche e intossicazioni.

Quando la febbre è sintomo dell’influenza

I classici virus influenzali possono causarne la comparsa, specialmente nel periodo più freddo dell’anno, portando, oltra alla febbre alta, anche i classici sintomi dell’influenza, quali dolori, mal di gola e spossatezza.

L’influenza nei bambini può causare una febbre che dura fino a 10 giorni (la  durata è al massimo di 7 giorni per gli adulti) , ma altri sintomi possono persistere più a lungo. 

Rimedi anti-influenza

Quando la febbre non è troppo elevata, la terapia migliore è stare a riposo, idratarsi e nutrirsi con cibi ricchi di vitamine e di facile digeribilità.

Gli alimenti benefici sono quelli che sostengono l’organismo nel ripristinare l’equilibrio idrico e salino, e che quindi contengono:

  • Beta-carotene: melone, albicocche, frutti di bosco, carote, cavolo, nespole, spinaci, fagioli, piselli e peperoni.
  • Vitamina A: prezzemolo, mango, zucca, broccoli, papaia.
  • Vitamina C: kiwi, agrumi di tutti i tipi, broccoli.
  • Vitamina E: semi oleosi come noci, nocciole, pinoli, semi di zucca, girasole, sesamo, anacardi, pistacchi, arachidi, germe di grano, basilico, pomodori, spinaci, broccoli, crescione, ceci e asparagi.

L’assunzione di farmaci antipiretici è suggerita solo nei casi di febbre molto elevata oppure sotto indicazioni del medico di famiglia, ricordando che la febbre in sé rappresenta una difesa naturale dell'organismo.

I principali antipiretici da assumere per abbassarla sono l'acido acetilsalicilico, il paracetamolo, l'ibuprofene, il ketoprofene, il naprossene e il diclofenac.

Gli antibiotici, da assumere sempre su prescrizione medica, possono abbassare la febbre se è provocata da infezione batterica, mentre sono abbastanza inutili se l’infezione ha matrice virale.

Prodotti utili per l'influenza

Boiron Ribes Nigrum

Il Macerato Glicerico di Ribes Nigrum trova indicazione in tutti i tipi di infiammazione, nelle sindromi febbrili, nell’influenza, nelle sinusiti recidivanti, nell’asma bronchiale, nelle allergie nelle orticarie. Svolge diverse azioni:

  • Anti-infiammatoria: dimostra proprietà antiinfiammatorie sia nell’ edema che nelle flogosi semplici.
  • Protezione e di cura delle vene: gli antocianosidi del frutto, si rivelano significativamente attivi sui disturbi funzionali legati all’insufficienza venosa (dolore, edema, ecc.) e sulla microcircolazione connettivale.
  • Analgesica: l’efficacia assomiglia ai medici tradizionali, senza effetti collaterali, ma l’efficacia varia da persona a persona.
  • Antiossidante: sia per la presenza delle sostanze antocianidine e sia, nel caso dei frutti,per le vitamine antiossidanti.
  • Antimicotica: è stata dimostrata l’azione fungicida di un flavonoide presente nel Ribes.

È inoltre antivirale, stimolatore del sistema immunitario, alza la pressione bassa, tonico generale.

Angelini Tachipirina

Antipiretico utile nel trattamento sintomatico di affezioni febbrili quali l'influenza, le malattie esantematiche, le affezioni acute del tratto respiratorio.

Utile anche come analgesico nel trattamento di: cefalee, nevralgie, mialgie ed altre manifestazioni dolorose di media entità, di varia origine.

Brufen Dolore

Farmaco appartenente alla categoria degli antinfiammatori/antireumatici, non steroidei.

Vine adoperato come antireumatico in: osteoartrosi, periartrite scapolo-omerale, lombalgie, sciatalgie, radicolo-nevriti; fibrositi, tenosinoviti, miositi, traumatologia sportiva; artrite reumatoide.

Oppure è utile come analgesico in forme dolorose quali: traumatologia accidentale e sportiva; nella pratica dentistica, nei dolori post-estrazione e dopo interventi odontostomatologici; in medicina generale: nel trattamento di emicrania e cefalea.

Se desideri approfondire l’argomento oppure porre semplicemente qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

Quanto dura febbre influenza 2022?

La durata è al massimo di 7 giorni per gli adulti e fino a 10 per i bambini, ma altri sintomi possono persistere più a lungo (tosse, stanchezza, …)

Quanto tempo può durare la febbre?

La temperatura corporea si presenta con temperature dai 39 °C ai 40 °C e può durare fino a 10 o 15 giorni; Di media durata: caratterizzata da una temperatura corporea che va dai 38,5 °C ai 39,5 °C ed è tipica delle classiche forme influenzali o di infezioni virali.

Come capire quando l'influenza sta passando?

Differenza tra raffreddore e influenza: quali sono i sintomi?.

Quando bisogna preoccuparsi per la febbre?

I gradi di febbre non indicano necessariamente la gravità della malattia, tuttavia, è bene considerare che, quando in un adulto persiste una febbre maggiore di 39°C per più di tre giorni, è da associare a gravi complicanze quali: mal di testa severo. gonfiore dei linfonodi.

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