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Elide Cofini

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Perché vi confondete agitandovi?

Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà.

Vi dico in verità che ogni atto di vero, ricco e completo abbandono in me,
produce l’effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.

Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi, ma è cambiare l’agitazione in preghiera.

Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell’anima,
stornare il pensiero della tribolazione e rimettersi a me perché io solo operi, dicendo: “pensaci tu”.

Contro l’abbandono: la preoccupazione, l’agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto.

È come la confusione che portano i fanciulli, che pretendono che la mamma pensi alle loro necessità e vogliono pensarci essi, intralciando con le loro idee e le loro fisime infantili il suo lavoro.

Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia grazia, chiudete gli occhi e lasciatemi lavorare, chiudete gli occhi e pensate al momento presente, stornando il pensiero dal futuro come da una tentazione.

Riposate in me credendo alla mia bontà e vi giuro per il mio amore che, dicendomi, con queste disposizioni “pensaci tu”, io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco.

E quando debbo portarvi in una via diversa da quella che volete voi, io vi addestro, vi porto nelle braccia, vi faccio trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, dall’altra riva.

Quello che vi sconvolge e vi fa male immenso è il vostro pensiero, il vostro assillo ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge.

Quante cose io opero quando l’anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in quelle materiali, si volge a me dicendomi “pensaci tu”, chiude gli occhi e riposa!

Avete poche grazie quando vi assillate voi per produrle, ne avete moltissime quando la preghiera è affidamento pieno a me.

Voi nel dolore pregate non perché io operi, ma perché io operi come voi credete…

Non vi rivolgete a me, ma volete che io mi adatti alle vostre idee, non siete infermi che domandano al medico la cura, ma gliela suggeriscono.

Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater:
“sia santificato il Tuo nome”, cioè sii glorificato in questa mia necessità,
“venga il Tuo regno”, cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo,
“sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra”, cioè disponi tu in questa necessità come meglio ti pare per la vita nostra eterna e temporale.

Se mi dite davvero “sia fatta la Tua volontà”, che è lo stesso che dire: “pensaci tu”, io intervengo con tutta la mia onnipotenza e risolvo le situazioni più chiuse.

Ti accorgi che il malanno incalza invece di decadere?
Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: “sia fatta la Tua volontà pensaci tu!”.
Ti dico che io ci penso e che intervengo come medico e compio anche un miracolo quando occorre.

Vedi che la situazione peggiora?
Non ti sconvolgere chiudi gli occhi e ripeti: “pensaci tu!”.
Ti dico che ci penso e che non c’è medicina più potente di un mio intervento d’amore.
Ci penso solo quando chiudete gli occhi.

Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare e vi abbandonate così alle forze umane o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento.

È questo che intralcia le mie parole e le mie vedute.

Oh, come io desidero da voi quest’abbandono per beneficiarvi e come mi addoloro nel vedervi agitati!

Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda alle iniziative umane:
confidate perciò in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto.

Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in me e del nessun pensiero di voi.

Io spargo tesori di grazie quando voi siete nella piena povertà.

Se avete vostre risorse, anche in poco, o se le cercate, siete nel campo naturale e seguite quindi il percorso naturale delle cose che spesso è intralciato da Satana.

Nessun ragionatore ha fatto miracoli, neppure tra i santi.

Opera divinamente chi si abbandona in Dio.

Quando vedi che le cose si complicano, di con gli occhi dell’anima chiusi:
“Gesù pensaci tu!”.

Fa così per tutte le tue necessità.

Fate così tutti e vedrete i grandi, continui e silenziosi miracoli.

Ve lo giuro per il mio amore!

Cosa c'è scritto sulla tomba di don Dolindo Ruotolo?

La tomba di Don Dolindo è da sempre meta di pellegrinaggio per tantissimi fedeli che si avvicinano, bussano 3 volte sul marmo e pregano: Don Dolindo, infatti, soleva ripetere "quando sarò morto, venite da me, bussate 3 volte sulla mia tomba ed io vi risponderò".

Quando vedi che le cose si complicano?

Quando vedi che le cose si complicano, di' con gli occhi dell'anima chiusi: Gesù, pensaci tu. E distraiti, perché la tua mente è acuta… e per te è difficile vedere il male e confidare in me distraendoti da te. Fa' così per tutte le tue necessità; fate così tutti, e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli.

Cosa vuol dire abbandonarsi nelle mani di Dio?

Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell'anima, stornare il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a me perché io solo operi, dicendo: pensaci tu. Così recita l'“Atto di abbandono a Gesù” di Don Dolindo Ruotolo, un frate cappuccino vissuto tra il 1882 e il 1970.

Perché vi confondete?

Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in me, produce l'effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.

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